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Nel suo studio di Barcellona, l'archistar Carlos Ferrater, che ha firmato progetti in tutto il mondo (in Germania, Spagna, Marocco, Turchia, Stati Uniti, Brasile, Messico), sta lavorando al restyling del lungomare di Locri. A settembre presenterà le prime idee progettuali per fare di quel tratto di litorale della Costa dei Gelsomini un attrattore turistico con infiniti rimandi mediterranei. Un luogo iconico, capace di creare comunità, nella visione del sindaco della cittadina Giuseppe Fontana. Che ha in cantiere altri progetti. Come la Città del mare, imponente intervento di riqualificazione tra Locri e Siderno, appena avviato: a posare la prima pietra, un consorzio romano di imprese edili (Valori Scarl). L’opera, secondo il cronoprogramma fissato dal comune di Locri, sarà completata in meno di due anni: la rigenerazione di 400mila mq di fascia costiera salderà le aree marginali dei due comuni, oggi degradate. E avrà un forte impatto sul turismo che è l’attività economica prevalente dell’area. Le risorse arrivano dal Pnrr: 10 milioni per rilanciare la litoranea creando nuovi spazi a servizio delle comunità e dei visitatori. Presentato al City_Brand&Tourism Landscape, simposio e premio internazionale della Triennale di Milano, è l’unico progetto italiano di rigenerazione finanziato dal Pnrr. «Un’opera strategica che coinvolgerà anche i comuni di Antonimina e Gerace, con ricadute su tutta la Locride. E che si integra con altre iniziative in campo», aggiunge Fontana. Al progetto “Città del Mare”, inserito nel Piano urbano della Città Metropolitana di Reggio Calabria, hanno lavorato ingegneri e architetti con una forte dose di visionarietà: nel punto di conurbazione tra Locri e Siderno verrà innalzato un ponte che, sovrastando la fiumara Novìto, costeggerà la ferrovia e la 106, allargandosi verso il mare formando una grande onda. Realizzato su disegno dell'architetto milanese Paolo Albano (originario di Locri), con l'intervento dell'ingegnere strutturista Maurizio Fiumanò, sarà la rappresentazione simbolica dell'unione fra la scala musicale locrese, elaborata da Senocrito, musicista e poeta della Magna Grecia, con quella ionica. «Una combinazione di due diverse scale melodiche che intende scuotere, aggiungere un movimento rigenerativo», spiega Albano. Sul ponte, le sedute narranti, realizzate in limestone (pietra calcarea), avranno un QR code. L'architetta paesaggista Angela Versace aggiunge un'area per gli orti urbani, una banca dei semi autoctoni, giardini tematici e un bosco di ciliegi (alberi tipici della zona) per attrarre i turisti.
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