Logistica e trasporti tra investimenti esteri, imprese pugliesi operative in tutta Europa, rete infrastrutturale adeguata e in crescita, formazione qualificata.
Settore in crescita (9.100 imprese, 58.000 addetti) con forte appeal di gruppi esteri. Delli Noci (Ass. regionale Sviluppo Economico): “ Settore strategico e trasversale per la Puglia, porta di accesso all’Europa, capace di garantire il flusso delle merci, e rafforzare gli investimenti industriali”.
di Vincenzo Rutigliano
6' di lettura
BARI - Crescono gli investimenti esteri nella logistica pugliese, settore di punta della regione con 9.100 imprese registrate ed oltre 58mila addetti, favorito dalla collocazione geografica che ne fa una piattaforma logistica al centro del mar Mediterraneo, proiettata verso i Balcani, i paesi dell’ampia area Mena (Middle East – North Africa) ed oltre.
La città capoluogo ne è un esempio plastico: dopo il fondo australiano Cromwell Group Property, un altro, questa volta inglese, Panattoni, punta su Bari per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata.Per gli australiani l'investimento di 40 milioni è più avanti: a settembre di quest'anno inizio dei lavori, conclusione nei 10 mesi successivi e messa in esercizio con 150 occupati nel 2024. Nel secondo caso l'iter è agli inizi: l'investimento, per non meno di 20 milioni di euro, dovrebbe essere finalizzato entro dicembre 2023. E c'è un terzo investimento, quello dello studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam) che opera a livello internazionale (sedi a Milano e New York), che sviluppa progetti di logistica avanzata e che punta su Bari per un sito di logistica robotizzata e magazzini just in time di almeno 70.000 mq. coperti. Questi investimenti esteri, in corso e attesi, sono gli ultimi in ordine di tempo per l'area metropolitana di Bari che registra sempre più richieste, al netto delle aree disponibili, sempre meno, di nuovi insediamenti appunto in logistica e servizi, oltre che nel manifatturiero tradizionale.
Altri investimenti - a confermare la dinamicità del settore logistica e trasporti non solo a Bari - sono quelli di Dhl Express Italy (10mila spedizioni al giorno nel capoluogo regionale, 200 collaboratori tra diretti ed indiretti) che punta a servire al meglio Pmi pugliesi con un piano di 4 milioni di euro per un nuovo polo a Lecce, l'ammodernamento della sede di Bari nell'Interporto, lo spostamento del polo logistico da Foggia Trani, van elettrici al 100% e 20 nuove colonnine di ricarica. E ancora la Gls, multinazionale della logistica attiva in oltre 40 paesi europei con quasi 1.000 filiali, che investe ancora sulla Puglia con risorse per 12 milioni di euro per dare il via nel capoluogo regionale , entro fine anno, alla realizzazione, di una piattaforma logistica di 10.000 mq. da realizzare nella zona industriale, finanziata da mezzi propri e per il 60% dai fondi Pia gestiti da Puglia Sviluppo. Anche nella provincia barese, a Corato, la Gls Italy investe nel raddoppio degli spazi (oggi pari a circa 1500 mq.) con l'acquisizione di una sede attigua, oltre a 400 mq. di uffici, un investimento funzionale allo sviluppo in direzione del nord barese ed in particolare dei comuni di Ruvo, Molfetta, Bisceglie. Gli investimenti nuovi e consolidati si legano a doppio filo al dinamismo economico dell'area metropolitana di Bari - in tutto 41 comuni - ed in particolare a quello dell'agglomerato di Bari-Modugno del consorzio Asi che, da solo, conta - secondo l'indagine del Cesdim, (il Centro studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno dell'università di Bari) - 300 siti in esercizio fra stabilimenti industriali, aziende artigiane,imprese edili, etc., con circa 12.000 occupati diretti e nell'indotto, senza contare i centri commerciali di grandi e piccole dimensioni che da soli movimentano flussi di trasporto e di logistica molto importanti.
Il colosso Gts holding, treni merci da Bari a Londra e nel Benelux
Il comparto trasporti e logistica ha raggiunto nel 2021 nell'area economica più dinamica della regione, Bari appunto, dove si concentrano porto, aeroporto, interporto, rete autostradale - secondo i dati Cerved riportati nell'indagine Cesdim curata dal prof. Federico Pirro - un fatturato di 418,6 milioni di euro, con 906 occupati , il 2% del totale di tutta la città metropolitana. Numeri che dicono del peso che, ancora minimo in termini relativi rispetto ai comparti classici (agroalimentare, metalmeccanica, chimica,etc.), è tuttavia in crescita con alcuni gruppi di tutto rispetto. Per fare un esempio da Bari si muove per svilupparsi fino al Nord Europa, Regno Unito e Benelux compresi, la rete di trasporto su ferro lungo le direttrici nord-sud e sud-nord Europa della Gts Holding del gruppo Muciaccia che, nel 2021, ha raggiunto ricavi per 147,1 milioni di euro e che conta circa 100 addetti. Insieme a 15 locomotori motrici e 330 carri ferroviari la società
conta su un bacino di utenza anche domestica alimentata dalla dinamicità dell'area metropolitana di Bari. Nell'interporto regionale di Bari è poi operativa un'altra presenza di rilievo, in fatto di logistica, trasporti e distribuzione, quella di Soa Corporate di Alberobello (sede legale), un gruppo di 7 aziende, 40 addetti e 111,5 milioni di euro fatturato (2021), e che, specializzata nella logistica del freddo, da 2 anni è entrata anche nel comparto del fresco.
L'interporto di Bari tra i primi a livello nazionale
A buon diritto considerato tra i fornitori di servizi di logistica integrata per eccellenza, l'interporto regionale della Puglia di Bari è quarto in Italia per numero di treni merci movimentati: nel 2021 (ultimi dati disponibili) sono stati 5.197 dopo Verona, Padova, Novara e prima di Bologna. Sono treni intermodali per l'85% e convenzionali per la parte residua. Prossimo al triangolo aeroporto, porto e casello autostradale - dunque particolarmente adatta come struttura retroportuale degli scali e piattaforma modale aria-gomma-ferro-acqua - l'interporto Regionale della Puglia, oltre 50 ettari, è strategico rispetto al traffico merci proveniente e diretto verso l’area balcanica, attraverso il corridoio VIII trans europeo Bari-Varna.
L'internazionalizzazione del comparto tra fiere di settore e innovazione di processo
L'apertura ai mercati esteri delle Pmi pugliesi è la chiave di volta per lo sviluppo del comparto. Come dimostra la sempre maggiore propensione all'export delle Pmi della regione, cresciuta, secondo Dhl Express Italy, del 54% verso i mercati dei paesi Ue e del 42% verso gli Usa. In questo scenario è cresciuta anche l'esperienza di Apulia Logistics srl di Bari, una delle 12 imprese che hanno partecipato, a Monaco, alla recente edizione di Transport Logistic 2023, partecipazione organizzata dalla Regione Puglia-Assessorato allo Sviluppo Economico. "In 10 anni -spiega Massimo Tavolaro, amministratore unico della srl che nel 2022 ha raggiunto un fatturato di 4,5 milioni - abbiamo creato una delle realtà logistiche più dinamiche del territorio con una piattaforma, in azienda, specializzata nei prodotti per l'agricoltura, ed un capannone nell'interporto di Bari. Abbiano strutturato, nel tempo, una rete, bidirezionale, di trasporti internazionali, via mare e aereo, e siamo in 2 network di spedizionieri internazionali basati in Asia". Dunque una forte caratterizzazione internazionale frutto anche di 25 missioni all'estero della società, tra fiere e be to be che hanno reso possibile la creazione di una rete "fitta di contatti anche con la Cina", aggiunge Tavolaro. Nella logistica la srl ha in corso un progetto di innovazione nella security e di ulteriore integrazione dei processi con i clienti "già da anni - dice Tavolaro - messi in grado di fare ordini direttamente, verificare scorte, etc.".
La formazione di specialisti: Its Logistica
Il comparto ha sempre più appeal anche rispetto ai fabbisogni di figure professionali specifiche richieste dal settore. A Taranto, altro polo della logistica della regione con la presenza del porto polisettoriale, ha sede l'Its Logistica che raggruppa, nella forma di fondazione di partecipazione, enti locali, università, imprese, scuole ed enti di formazione. Questo Its forma - con 10 corsi compreso quello in Robot Logistic Specialist - i supertecnici di un’area tecnologica prioritaria per lo sviluppo economico e la competitività del Paese. Con indice di occupabilità di 8 diplomati su 10. Proprio questo settore infatti non è solo alle prese con le sfide della transizione digitale e ambientale, ma anche con la carenza ormai strutturale di personale, con 100.000 addetti in meno solo in Italia, dove - dati 2022 dell'Osservatorio Contracts e Logistic del Politecnico di Torino - sono attive 82.000 imprese che generano valore per 100 miliardi di euro. Servono allora incentivi, orientamento e appunto formazione, come quella assicurata dagli Its.
“Il settore della logistica - dice l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci - è strategico per la Puglia, che per la sua posizione geografica è naturalmente una piattaforma logistica. Si tratta di un settore economico trasversale a tutti i comparti produttivi, che conta più di 9.100 imprese registrate ed oltre 58mila addetti. La strategia di sviluppo mira a rendere la Puglia porta di accesso all’Europa, capace di garantire il flusso delle merci, e rafforzare gli investimenti industriali. La Puglia, dunque, può essere un primo approdo per le merci che arrivano dal sud est Europa e da altre parti del mondo e diventare, grazie ai suoi porti d'Europa. Per fare questo - conclude Delli Noci - bisogna lavorare sulle infrastrutture come stiamo già facendo, ma occorre anche lavorare sul partenariato pubblico privato”.
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