fino al 25 marzo

Tutta l’Italia bloccata: aperti solo alimentari, farmacie, imprese, benzinai, edicole

«Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio». Garantiti i trasporti e i servizi essenziali. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi

Conte: tutta l’Italia blindata, aperti solo alimentari e farmacie

3' di lettura

Il premier Giuseppe Conte annuncia restrizioni in tutta Italia fino al 25 marzo, dopo aver ringraziato i sacrifici degli italiani: «Ora il passo più importante». In tutta Italia ci sarà «la chiusura delle attività commerciali, tranne il commercio di beni di prima necessità e le farmacie». A chiudere saranno ad esempio parrucchieri e centri estetici, mentre per le attività produttive ci saranno incentivi allo smart working, ricorso alle ferie e l’invito a chiudere i reparti non indispensabili per la produzione.
Il premier annuncia poi la nomina a super commissario di Domenico Arcuri, ad di Invitalia, che affiancherà il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

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Il ringraziamento agli italiani
«Il mio grazie va a tutti voi che state rispettando le misure che il governo ha adottato. Sappiate che queste rinunce stanno dando un grande contributo al Paese. L'Italia sta dando prova di essere una grande comunità».

Chiusi bar-ristoranti, ok a domicilio
«Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio» ha detto Conte che ha assicurato che «restano garantiti i trasporti e i servizi di pubblica utilità».
«Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa», mentre le fabbriche resteranno aperte ma «con misure di sicurezza». Vanno incentivati lavoro agile, ferie e permessi.

Leggi il testo del decreto firmato dal premier Conte

Edicole e tabacchi restano aperti
«Chiudono i servizi di mensa - ha precisato Conte - che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio. Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei
reparti non indispensabili». Edicole e stampatori resteranno aperti, come pure i tabaccai, le lavanderie e i servizi di pompe funebri. Come anche idraulici, meccanici, pompe di benzina, fotografi e ottici.

Arcuri commissario delegato con ampi poteri
Domenico Arcuri sarà il «nuovo commissario delegato, con ampi poteri di deroga» ha poi annunciato Conte. «Per avere un riscontro effettivo di queste misure - ha detto Conte - dovremo attendere un paio di settimane».

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Blocco fino al 25 marzo
Le nuove misure saranno infatti in vigore fino al 25 marzo, secondo il Dpcm firmato mercoledì sera dal Presidente del Consiglio. «Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient’affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro. Dovremo essere lucidi, responsabili» ha sottolineato Conte.

«Non fate corse per acquistare cibo»
Il premier si è raccomandato poi di non fare corse «per acquistare il cibo: i negozi di alimentari restano aperti».
«E' garantito il funzionamento dei servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi».
«Saranno garantite, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività».

Fontana: ha prevalso il buon senso
«Ha prevalso il buon senso. Il coronavirus si può contrastare solo con misure rigorose. Sono certo che non solo i lombardi, ma tutti gli italiani, valuteranno positivamente questo provvedimento. Con la consapevolezza che i sacrifici di oggi sono necessari per ripartire più forti domani» ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando le misure illustrate stasera dal premier Conte. Il premier estende così a tutta l’Italia il modello richiesto da Regione Lombardia nel pomeriggio dell’11 marzo che aveva domandato queste restrizioni in una lettera inviata al presidente del Consiglio.

Bonaccini, applicheremo le misure con rigore
«Applicheremo con rigore» le nuove misure per fermare l'epidemia ha commentato il governatore della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. «Lo faremo insieme ai cittadini, al mondo del lavoro e dell'impresa, perché le battaglie più difficili si vincono solo uniti».

Per approfondire
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Coronavirus, i negozi spingono per le chiusure. Catene retail, stop in tutta Italia
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