Londra lancia il primo NFT sostenibile: l’idea è italiana
L’Università UCL, con il professor Paolo Taticchi, crea la prima opera d’arte digitale a basso impatto: blockchain ecologica e compensazione della CO2
di Simone Filippetti
I punti chiave
3' di lettura
All’inizio dell’anno, a Losanna, in Svizzera, nel quartier generale del Wwf, la più grande e potente associazione ambientalista al mondo, avevano avuto un’idea brillante: lanciare degli NFT (Not Fungible Token) per finanziarsi. Dilaga la moda delle opere d’arte digitali, comprate - a prezzi da sballo - nel metaverso e “garantite” dalla blockchain. Così ai primi di febbraio la fondazione che protegge gli animali aveva annuncio la vendita di 13 NFT, ognuno dedicato a una specie in via di estinzione. Lo scopo, nobile, era quello di raccogliere fondi per proteggere la natura.
La rivolta degli ambientalisti
Non l’avessero mai fatto: il popolo ambientalista è insorto, sui social media, contro il loro paladino: gli NFT, che utilizzano la tecnologia dei “blocchi a catena” per assicurare autenticità e unicità dell’opera artistica, in realtà un banale file, hanno un consumo sproposito di elettricità. Uno schiaffo all’ambiente. Nonostante le buone intenzioni, il Wwf ha dovuto fare a malincuore marcia indietro.
NFT e più in generale tutto il mondo della blockchain, sembrano fare a pugni con l'ecologia e più generale con i principi Esg, oggi la bussola del mercato e della società. Ecco che allora, a Londra, hanno pensato a come coniugare NFT e sostenibilità: l’idea è di un italiano, Paolo Taticchi, l’accademico Under 40 più influente al mondo.
Professore della UCL (University College of London) School of Management, e uno dei massimi esperti di sostenibilità aziendale, Taticchi ha lanciato il “Manifesto di sostenibilità NFT” per sensibilizzare sulle opportunità e sui rischi ambientali per le aziende che vogliono cavalcare la nuova onda delle opere digitali. Per promuovere il messaggio di un uso responsabile della blockchain, il manifesto medesimo è accessibile solo tramite un NFT, “pezzo” unico e non in vendita, ma sostenibile perché a basso impatto ambientale.
L’idea sostenibile del team italiano
Ideato per la prima volta da Taticchi, l’NFT sostenibile è stato creato grazie a una squadra tutta italiana composta dal disegnatore Michele Fabbro e dall’artista i Massimiliano Donnari (noto con la sigla “MAMO”).
L’opera digitale ritrae la Regina Elisabetta II che indossa una maglietta dove la Terra ha lo slogan: “NFT - usa e consuma responsabilmente”. Per aggirare il problema dei tradizionali modelli di trading NFT, energivori e inquinatori, il “token” sostenibile di Taticchi e UCL è stato coniato sulla blockchain ad alta efficienza energetica Stratisphere.
La certificazione si basa su Proof-of-Authority (PoA), una certificazione digitale che bilancia il decentramento con l’efficienza energetica. In più, il Manifesto è stato supportato da Treedom, società di piantumazioni che ha piantato un albero: oltre a essere a basso impatto, anche l'inquinamento comunque prodotto dall'NFT è stato compensato.
Il Manifesto degli NFT green
Chi visualizza l’ NFT potrà accedere al Manifesto della Sostenibilità NFT da un link incorporato nella descrizione. In un decennio in cui quasi tutte le grandi organizzazioni si sono impegnate verso obiettivi di azzerare le emissioni di anidride carbonica: l’utilizzo delle nuove tecnologie energivore dovrebbe essere cauto e il manifesto espone alcune delle migliori pratiche per le aziende che pensano di utilizzare questa tecnologia.
Il professor Taticchi, ha commentato: «Sono sempre entusiasta delle nuove tecnologie e sono anche ottimista per il futuro degli NFT e della tecnologia sottostante. Allo stesso tempo, però, tutto il mondo si sta impegnando in un complesso percorso di trasformazione sostenibile e le aziende devono raggiungere le Emissioni Zero. Da qui questo manifesto, che incoraggia l’uso responsabile delle NFT».
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