La National Gallery omaggia il «Poverello d’Assisi»
Il museo londinese esibirà l’iconografia di San Francesco. E’ la prima volta che a un santo cattolico viene dedicata una mostra nel Regno Unito
di Simone Filippetti
3' di lettura
Nell’Anno del Signore 1219, il frate Francesco che vive in un eremo sopra la città di Assisi, piccolo borgo dello Stato della Chiesa, si imbarca in un lunghissimo viaggio verso l’Egitto. Per l’epoca era come andare su Marte: Francesco non è ancora santo ma Papa Onorio III gli già ha concesso l’approvazione per il suo Ordine dei Frati Minori, fondato nel 1207. Il figlio di un ricco mercante di Assisi, che ha deciso di rinunciare ai beni terreni per abbracciare la povertà, si unisce alla Quinta Crociata e arriva alla corte del sultano Al-Malik. E’ il primo sacerdote cristiano a incontrare un sovrano musulmano: per la prima volta nella storia, le due religioni più diffuse dell’umanità si parlano.
Ottocento anni dopo, il santo patrono d’Italia e d’Europa si imbarca in un viaggio, postumo, altrettanto lontano. Dall’Umbria fino a Londra, dentro la National Gallery.
Nella primavera-estate del 2023, il museo della capitale offrirà un faccia a faccia con una delle figure più ispiratrici e venerate della storia, non solo religiosa: San Francesco. E’ la prima grande mostra d’arte del Regno Unito per esplorare la vita e l’eredità del religioso e autore volgare italiano.
Unicum per Londra e il Regno Unito
La futura mostra presenterà l’arte e l’immaginario del santo, nato nel 1182 e morto nel 1226, con opere dal XIII secolo, quindi contemporanee a Francesco, fino a oggi. La carrellata intende spiegare al pubblico quanto questo santo sia una figura di enorme rilevanza per il nostro tempo: saranno evidenziati il suo radicalismo spirituale e “politico”, l’impegno per i poveri, l’amore per Dio ma anche per la natura, che ne fanno un ecologista ante litteram. I potenti appelli alla pace e all’apertura al dialogo con le altre religioni completano la “modernità” di San Francesco, il santo più vicino alla sensibilità della società contemporanea.
Il visitatore sarà trasportato dai primi pannelli medievali, a reliquie e manoscritti fino ai film moderni, come il celebre «Fratello Sole, Sorella Luna» di Franco Zeffirelli e addirittura ai fumetti della Marvel: questo pastiche di opere serve a mettere in luce come San Francesco abbia catturato l’immaginazione degli artisti nel corso dei secoli e come il suo fascino abbia trasceso generazioni, continenti e diverse tradizioni religiose. D’altronde, proprio Francesco è stato anche il primo fautore di un dialogo inter-religioso con il suo incontro col sultano.
Ovviamente, la «polpa» della mostra saranno i dipinti: oltre a quelli della collezione della National Gallery, del Sassetta e di Sandro Botticelli, l’esibizione esporrà prestiti internazionali tra cui opere di Caravaggio, Josefa de Óbidos, Stanley Spencer, Antony Gormley, Giuseppe Penone, Andrea Büttner e una nuova commissione di Richard Long. Il pezzo più interessante sarà, però, il drammatico ed emotivo ritratto postumo, risale a metà del ’600, del santo dipinto dallo spagnolo Francisco de Zurbaràn, il pittore barocco famoso per ritratti religiosi, soprannominato il “Caravaggio spagnolo”.
Ancor prima dell’inaugurazione, però, si può già dire che alla già storica mostra sul «Poverello di Assisi» mancherà un tassello fondamentale dell’iconografia sul santo: il ciclo della vita di san francesco di Giotto. Capolavoro dell’arte gotica e della pittura italiana, ma essendo un affresco, l’unico modo per vederlo è visitare la Basilica di Assisi.
La National Gallery è una Casa Italia
Anche senza Giotto, la mostra su San Francesco sarà un evento unico e memorabile. Che segnerà anche il cumine della cultura italiana a Londra. Da anni, infatti, la National Gallery dedica importanti mostre ai più grandi pittori italiani. Il museo è reduce dal grande successo, di pubblico e di critica, della mostra su Raffaello.
St. Francis, dal 6 maggio al 30 Luglio 2023
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