Lufthansa, sciopero delle hostess mentre si prepara per Alitalia
Gli assistenti di volo della compagnia tedesca sciopereranno domenica mattina, 20 ottobre, per la prima volta da 4 anni. Il sindacato Ufo ha chiesto un aumento dell’ 1,8% per i 22.000 assistenti di volo. All’ultim’ora l’azienda ha offerto aumenti retroattivi dal primo luglio
di Gianni Dragoni
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In attesa di decidere cosa vuole fare su Alitalia, Lufthansa sta per vivere un evento raro nella storia del vettore tedesco, più frequente in Italia: uno sciopero. Gli assistenti di volo delle controllate della compagnia tedesca sciopereranno domenica mattina, 20 ottobre, per la prima volta da 4 anni. Il sindacato Ufo chiede un aumento in busta paga dell’1,8% per i circa 22.000 assistenti di volo della compagnia.
L’offerta della casa madre
Lo sciopero è di 6 ore, dalle 5 alle 11 di domenica mattina. Con una mossa dell’ultimo minuto la compagnia ha offerto aumenti retroattivi del 2% delle buste paga, a partire dal primo luglio scorso. Il sindacato Ufo ha cancellato lo sciopero di Lufthansa. Ma lo sciopero resta confermato in tutte le altre attività in Germania delle compagnie controllate, quindi Germanwings, Eurowings, SunExpress Deutschland e Cityline.
I voli nella fascia di sciopero sono 300
Saranno coinvolti circa 300 voli, soprattutto negli aeroporti di Duesseldorf, Berlino e Stoccarda. Con la revoca dell’agitazione per la casa madre Lufthansa, non dovrebbero essere toccati i voli negli hub di Francoforte e Monaco. Prima di offrire l’aumento del 2%, Lufthansa aveva detto che lo sciopero è illegale e che avrebbe cercato di fare tutti i voli in maniera regolare.
Il vertice valuta le mosse su Alitalia
Intanto il vertice di Lufthansa sta valutando le prossime mosse su Alitalia. Dopo la lettera inviata a Fs e al Mise con la quale il gruppo si è proposto per una «partneship commerciale» con la Nuova Alitalia in alternativa a Delta e i successivi incontri svoltisi lunedì 14 ottobre a Roma tra il numero due tedesco, Harry Hohmeister, e dirigenti di Fs e Atlantia, adesso Lufthansa deve prendere una decisione.
GUARDA IL VIDEO - Alitalia: rispunta Lufthansa e invia lettera a FS
Fs vuole un partner azionario
Se il gruppo tedesco vuole entrare nella partita, ha risposto Fs con una lettera a Lufthansa, deve dichiarare la disponibilità ad acquisire una partecipazione azionaria della Nuova Alitalia. Delta prenderebbe il 10%, con un investimento di 100 milioni di euro. Per prendere il posto degli americani quindi i tedeschi dovrebbero fare un investimento almeno analogo. Lufthansa non ha preso quest’impegno, ha genericamente detto che l’ingresso nel capitale potrebbe avvenire in una fase successiva. Questo per le Fs e per Atlantia non basta, come hanno affermato i cda delle due società nelle delibere, quasi in fotocopia, approvate il 15 ottobre.
I commissari e la proroga
Si vedrà nelle prossime settimane se i tedeschi sono intenzionati a fare questa mossa. Si attende che i commissari di Alitalia rispondano alla richiesta di Fs e Atlantia di prolungare la trattativa per l’offerta vincolante e definitiva per le attività della compagnia. Alla scadenza del termine del 15 ottobre, l’ad di Fs, Gianfranco Battisti, ha scritto una lettera ai commissari, chiedendo «almeno otto settimane» di proroga per concludere le trattative. I commissari vorrebbero accorciare la proroga a 4 settimane o poco più. Ma potrebbero anche avviare la liquidazione della compagnia, come aveva detto in marzo l’ultimo nominato, l’avvocato Daniele Discepolo.
Patuanelli e gli esuberi
Ieri sera, 17 ottobre, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che vigila sulla procedura commissariale, ha detto a SkyTg24 economia di non aver ancora ricevuto la relazione dei commissari. «Prima di dire qualsiasi cosa, devo aspettare che siano i commissari a scrivermi per esplicitare quello che è successo in questo periodo» e «i commissari non mi hanno ancora scritto». Sulla proposta di Lufthansa per il salvataggio di Alitalia, Patuanelli ha detto che il nome della compagnia tedesca «è legato a un’esperienza precedente che ha portato alla bocciatura di un piano industriale con il 50% di esuberi, ovviamente non accettabile».
Il premier: «operazione di mercato»
Da Bruxelles il premier Giuseppe Conte ha risposto a una domanda sul salvataggio di Alitalia: «Auspico che questa operazione vada in porto, che sia un’operazione di mercato sostenibile, industriale e che rilanci il turismo».
In arrivo 350 milioni
Intanto il governo ha stanziato altri soldi pubblici per la compagnia. Nel decreto fiscale approvato tra martedì e mercoledì notte è previsto un rifinanziamento di 350 milioni di euro ad Alitalia per «esigenze indifferibili», perché la compagnia sta per esaurire la liquidità. I 900 milioni erogati dal governo Gentiloni sono stati consumati (una parte, poco più di 100 milioni, sono in deposito di garanzia alla Iata). Anche quest’erogazione sulla carta è un prestito oneroso, con un tasso d’interesse pari all’Euribor a sei mesi maggiorato di 10 punti percentuali, adesso corrisponde al 9,65% circa. Ma Alitalia non ha le risorse per rimborsare il prestito precedente e neppure gli interessi, pari a 145 milioni. Forse restituirà il vecchio prestito con i soldi del nuovo prestito. Forse.
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