America’s Cup

Luna Rossa-Team New Zealand: è 2-2 dopo il secondo giorno di regate

Decisive le partenze, l’imbarcazione italiana vince la regata numero 3 con vento leggero, ma in quella successiva i neozelandesi rispondono dominando la sfida

di Marco Bellinazzo

Luna Rossa: dalla terra, al mare, via aria

3' di lettura

Vento di 8-9 nodi nella baia di Auckland e condizioni che sulla carta avrebbero dovuto agevolare Luna Rossa. Invece i detentori della Coppa America di Team New Zealand si dimostrano un osso duro e rispondono all’affondo dell’imbarcazione italiana, che aveva vinto la terza regata, dominando letteralmente dall’inizio alla fine la quarta sfida e portando il punteggio complessivo della finale sul 2 a 2. In entrambe le regate si è confermata determinante la partenza. In questa edizione della Prada Cup e poi dell’America’s Cup, quasi mai chi è uscito in ritardo dalla contesa iniziale è riuscito poi a rimontare risalendo il campo di regata. Domani nella notte italiana sono in programma altre due gare, ancora con vento leggero. Si gareggia al meglio delle 13 regate: vince la coppa la prima che ne vince sette.

La prima regata

Dunque, nella prima regata Luna Rossa ha vinto gara 3 con 37” di vantaggio sfruttando al meglio le condizioni di vento debole. In partenza le barche sono affiancate, ma già alla prima virata Luna Rossa è davanti a Team New Zealand e giunge aAl gate-1 Luna Rossa con 10″ di vantaggio. Si assiste a una battaglia di strambate con le due imbarcazioni che si marcano ribattendo colpo su colpo e alle boe di metà gara i Defender accusano 27″ di ritardo. Gap che cresce a 38” al gate-5 con un lato di bolina in cui Luna Rossa piazza l’allungo decisivo, anche se la velocità massima è stata raggiunta dai neozelandesi con 39,57 nodi contro i 39.09 degli italiani. In ogni caso mai l’Italia aveva vinto due regate nella finale di Coppa America. L’unico punto era arrivato nel 1992 con Il Moro di Venezia contro America 3.

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La seconda regata

Nel Golfo di Auckland New Zealand le condizioni di vento restano stabili a 8-9 nodi per la seconda regata di giornata che parte circa 30 minuto dopo. I neozelandesi stavolta in partenza sono decisamente più aggressivi e fin dai primi metri si portano in testa dando una dimostrazione di forza impressionante. Al contrario della prima regata non si preoccupano di rispondere alle manovre di Luna Rossa (se non nel finale), ma si concentrano sulla pressione di vento migliore guadagnando inesorabilmente metri e secondi di vantaggio boa dopo boa. Alla fine Francesco Bruni e James Spithill i timonieri di Team Prada Pirelli accusano un ritardo di un minuto e tre secondi.

Le reazioni

«Avevamo il nostro piano e lo abbiamo seguito sin dall’inizio . Abbiamo avuto l'opportunità di far pagare ai neozelandesi il bordo sinistro. Abbiamo visto che hanno recuperato qualcosa nella prima poppa, ma siamo rimasti tranquilli. Per noi è difficile capire la situazione, perché le condizioni cambiano continuamente e devi decidere in pochi secondi. Se indugi, perdi terreno. Dopo la prima virata ci siamo trovati in una posizione favorevole. Non è una passeggiata navigare in queste condizioni. Spithill ha fatto un’ottima partenza. Abbiamo visto che conta per l'80% della regata», ha commentato Francesco Bruni dopo la terza regata. «Siamo 2-2, le barche si sono comportate bene - ha invece sottolineato James Spithill al termine della quarta -. È stata una buona giornata per tutte e due. Una volta che ti trovi negli scarichi è difficile. La quarta partenza è andata a loro favore e questo ha un grande impatto. Non siamo riusciti ad andare verso il lato giusto, poi abbiamo commesso un piccolo errore. Ma sono soddisfatto della prestazione. Sicuramente la partenza conta tanto, le barche sono molto simili in diverse condizioni di vento».

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