L’agitazione

Oggi sciopero addetti Amazon per 24 ore, presìdi e consegne a rischio

Secondo i sindacati «ritmi e turni impossibili», per l’azienda «tempi e salari competitivi»

Antitrust Ue contro Amazon: abuso di posizione dominante

2' di lettura

Sciopero di 24 ore degli addetti Amazon, lunedì 22 marzo, e dei lavoratori della filiera del colosso dell’e-commerce. L’agitazione è stata proclamata dai sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a cui hanno aderito anche le categorie che rappresentano i lavoratori delle categorie degli atipici e del commercio. Complessivamente lavorano in Italia per le consegne del colosso della logistica 30-40mila persone. Prevedibile uno stop alla consegna a domicilio dei pacchi ordinati in rete negli ultimi giorni e conseguenze anche nei giorni a venire.

L’appello dei lavoratori

“Per un giorno ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare. E' una questione di rispetto del lavoro, di dignità dei lavoratori, di sicurezza per loro e per voi. Per questo, per vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà abbiamo bisogno della solidarietà di tutte le clienti e di tutti i clienti di Amazon”. E' questo l’appello rovolto ai cittadini dai lavoratori di Amazon, tra driver, addetti agli hub e ai magazzini. “Voi che ricevete un servizio siete le persone cui chiediamo attenzione e solidarietà, perché continui ad essere svolto nel migliore dei modi possibili”, si legge ancora nell'appello che rivendica per questi lavoratori impegno e dedizione.

Loading...

Sindacati: «Pesanti condizioni di lavoro»

Lo sciopero è stato indetto per chiedere «corrette relazioni sindacali per migliorare le condizioni di lavoro per gli addetti diretti ai magazzini e per i corrieri che consegnano i pacchi nelle nostre case, i cosiddetti driver”, come spiega il segretario nazionale della Filt Cgil, Michele De Rose. «Vogliamo intervenire - spiega - sui ritmi e tempi di lavoro dei corrieri, considerando che un driver normalmente consegna 180-200 pacchi al giorno, e su ritmi, tempi e turni di chi lavora all'interno dei magazzini che, oggi con il boom dell'e-commerce esploso con la pandemia, sono diventati ossessivi. Vogliamo un intervento più accurato - conclude - rispetto alla salute e sicurezza dei lavoratori di questo comparto e rivendichiamo la necessità di un inquadramento e di una retribuzione diversa per i lavoratori della filiera». In occasione della giornata di sciopero saranno organizzati presidi di fronte agli stabilimenti, ai magazzini e ai centri Amazon.

L’azienda: «Condizioni eque e competitive»

L’azienda risponde alle critiche dei sindacati: «I nostri dipendenti e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi. I dipendenti Amazon - viene spiegato dalla società statunitense - sono assunti inizialmente al 5/o livello del Ccnl trasporti e logistica con un salario d'ingresso di 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica, e includono un pacchetto di benefit come sconti sul sito Amazon.it e l'assicurazione contro gli infortuni. I corrieri sono assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del Ccnl trasporti e logistica con un salario d'ingresso pari a 1.644 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 300 euro netti mensili come indennità giornaliera. Lo scorso anno in due momenti diversi - viene aggiunto - Amazon ha erogato un bonus a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico e ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l'emergenza sanitaria».

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti