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Lungo i canali di Anversa in cerca della sua anima raffinata ed eclettica

Un weekend nella capitale belga all’insegna dell’arte pittorica e dei nuovi musei cittadini come Port House realizzata dall’archistar Zaha Hadid e i distretti di Het Zuid e di Zurenborg

di Laura Dominci

Anversa (Adobestock)

5' di lettura

Il volto umano è un soggetto che da sempre ha affascinato e incuriosito gli artisti dei Paesi Bassi, che lo hanno spesso reso protagonista delle loro opere, tanto che nel XVI e XVII secolo, con il nome di tronie (antica parola fiamminga per volto), quest’arte è diventata un genere a sé. Per chi volesse subire lo stesso fascino è consigliabile un weekend ad Anversa all’insegna dell’arte pittorica e non solo. Un’occasione per abbinare alle visite dei musei cittadini una tappa alla Port House realizzata dall’archistar Zaha Hadid, un’escursione alla scoperta di quartieri come Het Zuid, famoso per le sue gallerie e negozi di design, o del distretto di Zurenborg, dove ha sede il progetto Pakt, un hub che mette insieme imprenditori creativi e delizie culinarie.

Mostre in primo piano al Museo Reale di Belle arti

Il Museo Reale di Belle Arti di Anversa (KMSKA) ha riaperto le sue porte al pubblico un anno fa con la promessa di affiancare ad una straordinaria collezione permanente (oltre 13.000 opere di diversi grandi nomi della storia dell’arte europea) un programma di mostre di primo piano. La promessa è stata mantenuta e fino al 24 gennaio 2024 il museo propone la mostra “Turning Heads”, che riunisce alcuni dei volti più belli ritratti da Bruegel, Rubens, Vermeer, Rembrandt. Dalle teste grottesche di Quinten Metsijs, ai contadini di Pieter Bruegel, agli studi di teste di Peter Paul Rubens, ai visi espressivi di Adriaan Brouwer e Rembrandt, la collezione riunisce volti la cui identità sconosciuta passa in secondo piano rispetto al desiderio di raffigurare un sentimento o un tratto del carattere, mettendo in evidenza qualcosa al posto di rappresentare semplicemente qualcuno.

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L’arte “indispensabile” del Mas

Altro luogo magico di Anversa è il MAS - Museum aan de Stroom di Anversa, dove si possono ammirare i capolavori di Hugo van der Goes, Rubens, Jordaens, Ensor, Magritte e Bacon, le sculture di Lucas Faydherbe e Henry Moore, ma anche preziosi argenti, manoscritti medievali e un raro mobile di Pierre Gole, ebanista di Luigi XIV. Le opere riunite in questa mostra sono tutte iscritte nell’Elenco dei capolavori fiamminghi, lista che, secondo un decreto del 2003, ha lo scopo di tutelare quasi mille oggetti d’arte, riconosciuti nelle Fiandre per il loro eccezionale significato storico, storico-culturale, archeologico, scientifico o artistico e considerate opere d’arte rare e indispensabili. Il luogo permette tra l’altro di ammirare la città dalla cima di uno degli edifici iconici di Anversa, con una vista perfetta sul fiume e sul quartiere Eilandje, dove si trovava in origine il porto di Anversa prima che le attività portuali si spostassero a nord della città. La Port House di Zaha HadidA dominare la scena a Het Eilandje è in particolare la Port House, l’ultima opera realizzata dall’archistar Zaha Hadid prima della morte. L’edificio ospita la nuova sede dell’Autorità Portuale di Anversa e il progetto fa parte di un ampio intervento di rigenerazione del quartiere. Ha la forma di un veliero che sembra spiccare il volo. L’archistar ha fatto ancorare sul tetto dell’edificio (una ex caserma dei pompieri di cento anni fa) un gigantesco brillante creato posizionando triangoli di vetro con diverso orientamento. Per raggiungere Het Eilandje, al centro del quale si staglia il MAS, si può intraprendere una piacevole passeggiata rigenerante lungo le sponde della Schelda, passando lungo il castello medioevale Het Steen, oggi centro di accoglienza turistica. Nel quartiere ci si può rilassare scegliendo tra un boccone al volo o una full immersion gastronomica sedendosi a tavola e assaporando una buona birra belga tra le tante varietà disponibili.

Dalla cattedrale ferroviaria al distretto dei diamanti

Tra i simboli della città belga c’è sicuramente la cosiddetta “cattedrale ferroviaria”. Chiamata Antwerpen-Centraal, non è solo la porta di accesso alla città, ma un vero capolavoro architettonico con soffitti a volta, orologi monumentali e un atrio grandioso, caratteristiche che colpiscono i viaggiatori sin dal 1905. A pochi metri di distanza dalla stazione c’è poi uno dei più antichi giardini zoologici al mondo, ma si può anche proseguire verso il Diamond Square Mile, il quartiere che da secoli è uno dei principali centri di diamanti. Ben l’84% di tutti i diamanti grezzi al mondo passano sotto lo sguardo critico degli esperti di Anversa e una passeggiata per ammirare le scintillanti vetrine è sicuramente alla portata di tutti.

Il viale dello shopping e la casa di Rubens

Altra tappa fondamentale del percorso cittadino è quella che conduce verso il Meir, oggi viale del passeggio e dello shopping, ricco di edifici barocchi e che cinque secoli fa era già un importante asse cittadino. L’antesignano del Barocco, nonché icona della città di Anversa, Peter Paul Rubens, lo percorreva già ai suoi tempi alla ricerca di ispirazione e relax, visto che il palazzo in cui viveva, realizzato su suo progetto, era nelle immediate vicinanze. Trasformato in museo Rubenshuis, il palazzo celebra la vita e l’opera del maestro, anche se non sarà visitabile fino al 2027 per imponenti lavori di ristrutturazione in corso. Passeggiando per il centro di Anversa si può giungere al Museum Plantin-Moretus, che riporta sempre indietro al XVI secolo e all’epoca di Rubens. L’edificio era il cuore pulsante dell’arte tipografica europea e l’Utopia di Thomas More venne stampata proprio qui, dove si possono ancora ammirare le macchine da stampa in stato pressoché perfetto. Uno dei titolari della tipografia all’avanguardia, Balthasar I Moretus, amico di gioventù di Rubens, chiese al pittore di realizzare alcuni ritratti che sono ancora oggi conservati qui, tanto che l’Unesco ha inserito il museo nella lista dei patrimoni dell’umanità.

Città all’avanguardia nella moda e nell’arte

Anversa non è però soltanto legata agli splendori di un tempo, ma è già da decenni un punto di riferimento nel campo dell’arte contemporanea e della moda, grazie alla sua influente accademia. A metà degli anni Ottanta, infatti, alcuni designer visionari hanno rivoluzionato il mondo del fashion e la zona intorno alla Nationalestraat è tuttora un epicentro della moda. In questo quartiere si trova anche il Museo d’arte contemporanea di Anversa (M HKA), ospitato in un ex silos di grano. Al pianterreno è stato installato un labirinto scuro in cui si ammira l’affascinante arte di personalità contemporanee quali Luc Tuymans, Guillaume Bijl e l’artista-costruttore di sogni Panamarenko. Gli altri piani ospitano interessanti esposizioni temporanee.

La firma di Rubens nelle cattedrali

La firma di Rubens è visionabile anche nei principali luoghi religiosi della città, come la Cattedrale di Nostra Signora, un monumento che caratterizza lo skyline di Anversa sin dall’inizio del XIV secolo con elementi gotici e interni barocchi che, questi ultimi, portano la firma di Rubens. Qui si trovano quattro dei suoi capolavori monumentali: i trittici Innalzamento della croce, Deposizione della croce, Resurrezione di Cristo e la pala d’altare Assunzione della Vergine. Dalla cattedrale si raggiunge poi la chiesa di San Carlo Borromeo, chiamata anche la chiesa di Rubens, perché ospita tanti dipinti quanto sculture del maestro.

I boutique hotel ricavati in sedi storiche

Anversa ha un’anima raffinata ed eclettica che si riflette anche nella sua offerta ricettiva. Molto suggestivo il Botanic Sanctuary, un boutique hotel ricavato all’interno di un edificio che fu un ospedale (nel 1200), prima di diventare, due secoli dopo, un monastero e che racchiude persino un giardino botanico, mostrando ovunque suggestive tracce di questo ricco passato. Storia e lusso si incontrano anche nell’Hotel Franq, un tempo sede di una banca e oggi boutique hotel, che coccola i suoi ospiti con un ristorante omonimo premiato con una stella Michelin. O ancora il Sapphire House, adiacente alla secolare Handelsbeurs, una delle prime borse valori d’Europa, in un palazzo del XVI secolo, dove si respira l’eredità del glorioso secolo d’oro di Anversa e che propone due ristoranti vegani al suo interno.

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