ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl caso

Lutto nazionale per Berlusconi, l’ex premier divide ancora l’Italia

Lo strappo del rettore dell’Università per stranieri di Siena: niente bandiere a mezz’asta per l’ex premier. Bindi lo appoggia, Fdi invoca intervento del prefetto

Berlusconi: “Con Meloni Premier c’è leader politico di destra, democrazia italiana è compiuta”

3' di lettura

Da un lato i timori sulla «santificazione» di uno dei leader più controversi della storia nazionale e la «sorpresa» degli esperti per una scelta senza precedenti. Dall’altro la difesa a spada tratta degli esponenti della maggioranza, con qualche assist dal Terzo Polo.

La politica italiana si spacca sulla decisione del governo di indire il lutto nazionale in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia morto il 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano. È la prima volta che viene dedicata a un ex premier la giornata di lutto, istituendo una procedura che impone bandiera a mezz’asta sulle facciate degli edifici pubblici fino al funerale del 14 giugno a Milano, due strisce di velo nero per le bandiere interne e l’obbligo per gli esponenti del governo di cancellare tutti gli impegni pubblici. I negozi potranno decidere o meno di tenere abbassata la serranda.

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Montanari (Unistrasi): non esporremo bandiere a mezz’asta

Il primo a sfilarsi è stato Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. Montanari ha annunciato e ribadito che il suo ateneo non esporrà bandiere a mezz’asta, schierandosi contro la «santificazione ipocrita» dell’ex presidente del Consiglio. «Mi assumo personalmente - ha dichiarato Montanari - la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce alla propria coscienza e una università che si inchini a una storia come quella non è un'università».

Montanari ha sottolineato che «di fronte a questa notizia (la morte di Berlusconi, ndr) non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte a ogni morte. Ma il giudizio è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati». Il rettore ha incassato il sostegno di una petizione sul portale Change.org, con 10mila firme di supporto raccolte già a poche ore dal suo avvio.

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Bindi: lutto? Evitare santificazioni

La posizione di Montanari non è isolata. «Io lo condivido. Il lutto nazionale è fuori luogo, avviene perché al Governo c’è questa maggioranza. Anche questo avviene grazie a lui, a quello che Silvio Berlusconi ha fatto» ha dichiarato l’ex parlamentare del Partito democratico Rosy Bindi, ex parlamentare Pd, intervenendo a Tagadà su La7.

Bindi ritiene che il «lutto nazionale si debba riservare a persone che hanno unito il Paese, non che lo hanno diviso - ha aggiunto - Il lutto nazionale per un presidente del Consiglio che è stato tanto amato, che è stato seduttivo per una parte di Italia ma che è stato divisivo per questioni fondamentali, il rispetto della Costituzione, il rispetto delle donne». Bindi si domanda l’opportunità di fermare l’attività parlamentare: «Siamo in una fase di santificazione che credo non faccia bene all’Italia, il berlusconismo va elaborato».

La perplessità traspare anche nel giudizio degli esperti, come il politologo e firma del Sole 24 Ore Roberto D’Alimonte. «Mi ha sorpreso - ha detto D’Alimonte all’agenzia Adkronoso - Non mi risulta che sia mai stato proclamato negli ultimi 30 anni o forse più, nel caso di un ex presidente del Consiglio. Lo si fa adesso per un personaggio che ha certamente segnato un’era, ma che è stato anche una figura molto controversa. Mi farebbe piacere sapere le ragioni di chi ha preso questa decisione».

Fdi: Montanari rispetti lutto. Renzi contro Bindi

La difesa del lutto nazionale arriva dalla maggioranza a sostegno del governo e dal Terzo Polo, anche se soprattutto in risposta alle critiche personali delle ultime ore. La senatrice di Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni attacca direttamente il rettore di Unitrasi Montanari, augurandosi che il «che il prefetto di Siena intervenga per far rispettare all’università di Siena come altrove la disposizione della Presidenza del Consiglio, che prevede le bandiere a mezz'asta su tutti gli uffici pubblici fino a domani, giorno dei funerali di Stato».

L’affondo alle sortite di Bindi arriva invece dal leader di Italia Viva ed ex premier Matteo Renzi: «Rosy Bindi è una donna che ha visibilità nel momento in cui parla male di qualcun altro. E non è che dà delle idee fantastiche per il Paese - ha detto Renzi - Viene invitata quando parla male. Solitamente di Berlusconi, qualche volta di me, talvolta di altri. Ha tutto da guadagnare nel fare polemica».


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