M5S, con lo stop dopo il secondo mandato addio a un terzo dei parlamentari
Tra questi, Di Maio, Fico, Taverna, Patuanelli, Castelli, Di Stefano e D’Incà
di Andrea Marini
2' di lettura
M5S nel caos, a forte rischio scissione. Con una accelerazione dopo le divergenze tra contiani e dimaiani sullo stop alle armi all’Ucraina. E lo stop al terzo mandato ribadito dal cofondatore e garante del Movimento Beppe Grillo (su cui per altro anche Luigi Di Maio si è detto d’accordo) che ha avuto l’effetto di benzina sul fuoco. Se fosse rispettata una delle poche regole auree rimaste del M5S delle origini, sarebbe decapitata gran parte della classe dirigente al governo e in parlamento: quasi un terzo dei circa 230 parlamentari rimasti (sui poco meno di 340 di inizio legislatura) dovrà dire addio alla ricandidatura. E tra questi ci sono molti big, sia tra i seguaci di Giuseppe Conte che tra quelli di Luigi Di Maio.
I fedelissimi di Di Maio
Proprio il leader dell’ala governista del M5S, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è tra i nomi eccellenti che dovrebbe dire addio alla rielezione. A seguirlo, molti dei big del M5S presenti nel governo e seguaci del titolare della Farnesina: la viceministra all’Economia Laura Castelli, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca e Dalila Nesci, sottosegretario al Sud.
I contiani
Anche tra i seguaci eccellenti di Giuseppe Conte presenti nel governo Draghi ci sono molti che dovrebbero dire addio all Camera e al Senato: il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia. Con l’ex premier si è schierato anche il presidente della Camera Roberto Fico, seguito dal ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà, tutti già al secondo mandato.
Nei vertici di Camera e Senato
Al secondo mandato sono anche molti dei vertici di Camera e Senato eletti nel M5S: a Montecitorio, la vicepresidente Maria Edera Spadoni, il questore Francesco D’Uva, le segretaria di presidenza Azzurra Cancelleri e Federica Daga. A Palazzo Madama, la vicepresidente Paola Taverna (vicina a Conte) il questore Laura Bottici e il segretario di Presidenza Sergio Puglia.
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