EUROPARLAMENTO

M5S unico partito italiano ancora senza gruppo a Strasburgo

Mentre tutti gli altri (dalla Lega a Forza Italia al Pd) hanno ufficializzato l’adesione a un gruppo politico, i Cinquestelle hanno incassato solo rifiuti. L'ultimo, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo “El Diario”, da parte della sinistra unitaria europea (Gue).

di Andrea Gagliardi

Europee, Di Maio presenta manifesto in 10 punti M5s e alleati

3' di lettura

Il M5s a Strasburgo resta «senza casa». Mentre tutti gli altri partiti italiani (dalla Lega a Forza Italia al Pd) hanno ufficializzato l’adesione a un gruppo politico, i Cinquestelle hanno incassato solo rifiuti. L’ultimo, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo “El Diario”, da parte della sinistra unitaria europea (Gue). Partiti di tradizione marxista e antifascista come Syriza, Die Linke e Podemos avrebbero manifestato ostilità a ritrovarsi sui banchi di Strasburgo accanto a un movimento che governa l’Italia insieme a un partito come la Lega di Salvini, considerato di estrema destra. Niet in precedenza sono arrivati anche dei verdi, liberali e dei conservatori e riformisti, con cui pure è stato tentato un dialogo.

PER SAPERNE DI PIÙ / Castaldo (M5s): «A Strasburgo distanti dal Ppe, puntiamo a un gruppo autonomo»

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Verso la plenaria del 2 luglio
ll 25 giugno è scaduta la “deadline” per comunicare al Parlamento europeo la scelta del gruppo a cui aderire. Una scadenza, viene sottolineato da fonti pentastellate, «puramente amministrativa, perché c'è tempo fino al 2 luglio», giorno in cui si terrà a Strasburgo la prima assemblea plenaria, «e teoricamente anche dopo». Tutto questo perché un gruppo può essere formato in qualsiasi momento della legislatura. «Mica è detto che se uno non riesce a fare un gruppo subito, non lo possa fare anche nei prossimi mesi» ha chiosato infatti l’eurodeputato M5S Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo.

I gruppi degli altri partiti italiani
Sta di fatto che mentre il Carroccio insieme al Rassemblement national di Marine Le Pen, è l’asse portante del neo gruppo “Identità e democrazia” (73 eurodeputati da nove Paesi per quella che è la quinta forza per numero di seggi), Forza Italia ha rinnovato l’adesione al Ppe, la delegazione Pd è confluita nei socialisti e democratici e i Fratelli d'Italia hanno confermato l'adesione al gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr), solo il M5s resta ancora orfano di una famiglia politica a Strasburgo.

PER APPROFONDIRE - A Bruxelles nasce l'internazionale sovranista (con la metà dei seggi di Verdi e Liberali)

Il rischio di finire tra i non iscritti
Non si esclude dunque la possibilità che la delegazione dei 14 europarlamentari pentastellati possa trovarsi isolata ed essere costretta a convergere nel gruppo dei non iscritti. Ipotesi per nulla gradita ai M5S, perché si tratta di un gruppo residuale, non in grado di giocare un ruolo negli equilibri del Parlamento europeo (ad esempio non esprime i vertici delle commissioni) ed è privo dei fondi che spettano ai gruppi.

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Il vecchio gruppo del M5s (Efdd) destinato a sciogliersi
Il M5S, per il momento, continua a sedere nell'Efdd (Europa per la libertà e la democrazia diretta), un gruppo che però è destinato a sciogliersi per mancanza dei numeri necessari. Servono 25 europarlamentari in rappresentanza di almeno 7 Paesi per formare un gruppo politico nel Parlamento europeo. Il Brexit Party di Nigele Farage, erede di quell'Ukip con cui i Cinquestelle erano alleati nella precedente legislatura, pur contando su 29 deputati, potrebbe presto lasciare il Parlamento con l'uscita del Regno Unito dalla Ue. Diversi piccoli partiti iscritti all’Efdd prima delle elezioni europee non sono riusciti a tornare a Strasburgo. All'interno dell’Efdd sedevano anche i tedeschi di Alternative fur Deutschland, poi passati al gruppo dei sovranisti con Matteo Salvini e Marine Le Pen.

Fuori dall’Europarlamento i nuovi alleati M5s
Nei propositi del M5S c'era la volontà di creare un nuovo gruppo della democrazia diretta con il movimento estone ambientalista Elurikkuse Erakond di Artur Talvik, i polacchi di Kukiz'15 guidati da Pawel Kuzik, i finlandesi di Liike Nyt, i greci del partito dell'agricoltura e dell'allevamento Akkel e i populisti croati di Zivi Zid. Ma solo questi ultimi sono riusciti a eleggere un eurodeputato. Di qui la necessità di guardare altrove in cerca di alleati. Finora senza successo.

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