ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’analisi

M&A in crescita al sud: + 36% nel 2022

di Mario Ossorio

3' di lettura

Da sempre le operazioni di M&A presentano un effetto ambivalente: da una parte, accrescendo il grado di concentrazione dei settori, sotto certe condizioni, sono in grado di modificarne la struttura; dall’altra, rappresentano strategie di crescita esterna per le imprese che le intraprendono.

Analizzando i dati del 2022, emerge che il mercato acquisitivo del Sud Italia, per quanto più ristretto rispetto a quello del Nord del Paese (pari al 7,5% dell’intero Paese), presenta una eccellente vitalità. Infatti, le operazioni straordinarie nel Sud Italia del 2022 sono state pari a 83, registrando una crescita del 36% rispetto all’anno precedente. Crescita probabilmente supportata anche da quella relativa al PIL nazionale, tra i più performanti in Europa nell'anno esaminato, che, riducendo l'incertezza post-pandemica, ha accelerato i processi di trasformazione aziendale attraverso operazioni di aggregazione. Pertanto, sembra che la classe imprenditoriale del Sud Italia abbia riscoperto il ruolo delle M&A per difendere e accrescere la propria competitività, in uno scenario globale che, con l’incognita dell’evoluzione della guerra in Ucraina e i tassi di interesse in risalita, appare ancora di forte turbolenza.

Loading...

Per rinvenire le motivazioni strategiche della crescita del numero delle M&A nel Sud del Paese, occorre considerare le dinamiche dei singoli comparti produttivi, che possono riflettere logiche competitive differenti. Osservando i dati del 2022, si desume che la maggiore incidenza è rappresentata dalle operazioni che si sono realizzate nel comparto Consumer, che costituiscono circa il 31% del totale, in crescita rispetto allo scorso anno, il cui dato era pari a 22,9%. All’interno del comparto, tra le operazioni più interessanti si segnala l’acquisizione della maggioranza della start up palermitana Edgemony, società specializzata nella formazione tecnologica, da parte di R5 Labs, joint venture della Silicon Valley tra Leonardo Rocco e il fondo di Private Equity River Capital Group. Attraverso questa operazione R5 Labs punta a creare la prima product communityg in Europa, mirando a rendere il territorio siciliano più attrattivo agli occhi dei professionisti del tech e delle imprese operanti nei comparti ad alta intensità tecnologica. Con l’iniezione di capitali freschi, la nuova entità aziendale proverà a ridurre il divario tecnologico tra il Nord e il Sud del Paese.

Dopo il Consumer è il comparto Hi-Tech a essere tra gli scenari più dinamici delle M&A registratesi nelMezzogiorno, rappresentando circa il 19% del totale, con una crescita del 33% circa rispetto al 2021, spinta anche dall'accelerazione dei processi di digitalizzazione indotti dalla pandemia. Al suo interno è da segnalare il significativo aumento delle acquisizioni nel micro-settore IT Consulting & Services, nel quale sembra prevalente l'obiettivo di creazione di sinergie in termini di know-how tra le imprese coinvolte, come nell'acquisizione dell'azienda casertana Dynamics Business Solutions da parte della toscana Var Prime. In tale ambito è da inquadrare anche l’operazione tra la società milanese Digital 360 spa, quotata sul mercato
Euronext Growth Milan, e la potentina Meridiana Italia, che permetterà alla prima di potenziare la sua posizione nella consulenza nei processi di digital transformation nella PA.

Il terzo comparto in termini di numero di operazioni è l’Industrials, che rappresenta il 12% del totale delle M&A, nell'ambito del quale si è realizzata l’acquisizione della quota di maggioranza di Bioenergy Albanella, società con sede in provincia di Salerno, da parte del Fondo Infrastrutture per la Crescita – ESG (Fondo IPC), gestito da Azimut Libera Impresa Sgr. L’operazione è finalizzata all’implementazione di un progetto per la produzione di biometano e compost di alta qualità, con considerevoli ricadute positive sull’ambiente.

Variazioni significative emergono anche dai dati sul comparto Healthcare, che, però, subisce un calo del 50%, mentre il comparto Retail raddoppia il numero di operazioni rispetto al 2021. Da segnalare anche il settore Financials che con le sue 4 operazioni mostra una rinnovata volontà di aggregazione rispetto all'anno precedente, nel quale fu condotta una sola operazione.

Nel complesso, la maggioranza delle operazioni (84,4%) del Sud Italia nel 2022 sono state realizzate da buyers italiani, indicativo di una volontà di rafforzare la propria competitività nei confini nazionali, facendo spesso leva sulla filiera di prossimità, per poi eventualmente crescere all'estero. Le imprese target domestiche maggiormente attrattive agli acquirenti esteri sono state prevalentemente
quelle operanti nei settori energetico e finanziario, dove
circa metà delle operazioni sono state messe a segno da acquirenti internazionali (Francia, Norvegia, Olanda e Stati Uniti).

Infine, guardando l’identità degli acquirenti, si può osservare che circa il 19% delle operazioni è stato condotto da investitori finanziari. Pertanto, si può presumere che una fetta particolarmente significativa delle operazioni abbia avuto finalità di natura prettamente industriale, come il perseguimento di sinergie operative o della crescita in senso stretto, volte a generare valore nel lungo termine.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti