ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI ritardi

Ma gli ingressi continuano a procedere a rilento

Il nodo resta tuttora il rilascio dei visti per entrare in Italia

di Bianca Lucia Mazzei

(Adobe Stock)

2' di lettura

Fra meno di due mesi scatteranno i click day per l’ingresso dei 136mila lavoratori extra-Ue previsti per il primo anno dal decreto flussi 2023-2025 ma non sono ancora arrivati tutti quelli richiesti con il click day del 27 marzo in base al decreto dello scorso anno (Dpcm 29 dicembre 2022) per far fronte alle necessità del 2023.

Per gli stagionali, il ministero dell’Interno ha rilasciato il nulla osta (che costituisce il primo step della procedura d’ingresso) per il 95% dei 44mila posti previsti dal decreto flussi 2022 e per l’85,5% dei 40mila ingressi aggiuntivi ammessi dal Dpcm del 19 luglio, per accogliere, con il sistema dello scorrimento, parte delle domande presentate il 27 marzo ma non accettate per esaurimento dei posti.

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Per i lavoratori non stagionali, i nulla osta emessi sono stati invece il 68,5 per cento.

Lo scoglio è il passo successivo, ossia il rilascio dei visti d’ingresso per entrare in Italia, da parte dei consolati dei Paesi di provenienza. Al 15 giugno, a stagioni agricole e turistiche già iniziate, la percentuale di rilasci era all’11-12%, sia per gli stagionali che per i non stagionali.

«È un problema che perdura, soprattutto per Paesi come Marocco, India e Pakistan - dice Romano Magrini, responsabile lavoro e immigrazione di Coldiretti - e che ha costretto le aziende a fare a meno di molti lavoratori. Il ministero degli Esteri ci sta lavorando: quest’anno la stagione è praticamente finita ma speriamo si trovi una soluzione per il futuro».

«La procedura per i nulla osta è andata abbastanza bene», aggiunge Roberto Caponi, direttore lavoro di Confagricoltura. «Il nodo sono i visti. Se non si riesce a velocizzarli - continua - bisogna individuare un sistema che, una volta superate le scadenze, permetta di effettuare i controlli e dare le autorizzazioni qui in Italia».

La sanatoria 2020

Continua a procedere molto a rilento anche l’esame delle domande di emersione presentate dai lavoratori extracomunitari domestici e agricoli sulla base della sanatoria prevista dal Dl 34/2020. In fase istruttoria ci sono infatti ancora 32.162 istanze, il 15,5% delle 207.880 domande presentate entro il 15 agosto 2020 (al 19 giugno erano il 17%). In difficoltà soprattutto le prefetture di Roma, Napoli e Milano. Dai dati forniti dal ministero dell’Interno al Sole 24 Ore del Lunedì emerge che, al 4 ottobre, i procedimenti definiti sono stati 175.718, di cui 135.785 (il 77%) si cono conclusi positivamente con la richiesta del permesso di soggiorno. Le domande respinte sono state 29.322, quelle oggetto di rinuncia 4.566, e 6.045 quelle archiviate.

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