Ma nei primi tre mesi 2023 calano le iscrizioni di nuove imprese
di Centro studi istituto tagliacarne
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Lo scenario di incertezza che si profila ancora per il 2023 ha influenzato, in questo primo trimestre dell’anno, anche la vivacità del sistema produttivo delle regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Secondo i dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio, nell’area si sono iscritte, infatti, tra gennaio e marzo 2023, 27.410 imprese, 973 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono invece aumentate le cessazioni, pari a 29.686 (1.349 in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno). Il saldo anagrafico delle imprese, di norma negativo nel primo trimestre (pesa la concentrazione delle cancellazioni a fine anno e rilevate statisticamente a gennaio), ammonta quindi a -2.276 unità, corrispondente a un tasso di crescita del -0,12% (in linea con quello nazionale). Le regioni meridionali si contraddistinguono, di fatto, per un tasso di natalità sempre più basso rispetto a quello medio nazionale (il più alto in Puglia, con 1,63 iscrizioni ogni 100 imprese esistenti a inizio periodo; è di 1,69 la media Italia) ma anche per un tasso di mortalità più contenuto (il valore medio dell’area è di 1,57 cessazioni ogni 100 imprese esistenti a inizio periodo, a fronte di una media Italia di 1,81; solo la Basilicata segna un valore simile, pari a 1,82). All'interno della macro-ripartizione, la Sardegna è l’unica regione a mostrare un saldo positivo nel trimestre (+253 imprese), accompagnata a livello nazionale solo da altre due regioni, Lazio e Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il Molise (-0,81%) è la prima regione italiana con il tasso di crescita più negativo (-0,81%), seguita dalla Basilicata con -0,58%. Le dinamiche imprenditoriali del Sud peggiorano sensibilmente se si prendono in esame i “piccoli comuni”, ovvero quelli con popolazione residente fino a 5.000 abitanti nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti (ai sensi dell'art. 1, comma 2 della Legge 158/2017). Il tasso di crescita delle imprese nel primo trimestre del 2023 scende, infatti, al -0,4%, in questo caso, però, migliore del -0,47% rilevato per questa tipologia di comuni su scala nazionale. Incide, senza dubbio, anche il minor peso che le società di capitale hanno in questi comuni, che rappresentano, al Sud, il 15,9% delle imprese, nettamente inferiore rispetto al 28,4% riferito alla totalità dei comuni dell’area. Difatti, le società di capitale costituiscono il segmento imprenditoriale più dinamico, con un tasso di crescita che si attesta al +0,95% in questi primi tre mesi del 2023, a differenza di altre forme giuridiche che presentano dei tassi con il segno meno. Per quanto riguarda i settori produttivi, in linea con il trend nazionale, evidenziano i saldi negativi peggiori l'agricoltura (-2.670 imprese, -0,88%) ed il commercio (-2.996 unità, -0,55%), mentre spiccano in positivo le attività immobiliari (+417, +1,24%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+634, +1,26%).
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