Macron: avanti su pensioni, è interesse superiore nazione
Sullo sfondo dell'intervento del presidente, la controversa riforma previdenziale, finora gestita in prima linea dalla premier Elisabeth Borne, che “seguirà il suo percorso democratico”
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«Dobbiamo andare avanti: è nell’interesse superiore della nazione»: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando della riforma delle pensioni intervistato in diretta su TF1 e France 2 dal palazzo dell’Eliseo. «Quando i sindacati manifestano, hanno la loro legittimità, quando organizzano cortei, che lo facciano, sono contrari a questa riforma, io li rispetto», aggiungendo però di «non accettare la violenza quando si è scontenti di qualcosa».
Riforma in porto entro la fine dell’anno
Sullo sfondo dell’intervento presidenziale, la controversa riforma delle pensioni, finora gestita in prima linea dalla premier Elisabeth Borne, che “seguirà il suo percorso democratico”. La nuova normativa che innalzal l’età legale di pensionamento da 62 a 64 anni di età ”è stata adottata attraverso un voto”, ed “è all’esame della Corte Costituzionale, bisognerà attendere che si pronunci”, ha aggiunto Macron. assicurando che la riforma, “necessaria”, “dovrà entrare in vigore entro fine anno”: «Non mi fa piacere fare la riforma, avrei preferito evitare, ma siccome è necessaria mi sono preso l’impegno di realizzarla».
Quella di oggi è la prima intervista el presidente francese dopo l’adozione definitiva della riforma delle pensioni, conseguenza del fatto che il 20 marzo scorso il governo è riuscito a superare le votazioni su due mozioni di sfiducia per una manciata di voti.
Piena fiducia nella premier Borne
Alla domanda se avesse ancora fiducia nella premier, Elisabeth Borne, per guidare il governo della Francia, Macron ha risposto “sì”: la premier ha quindi la fiducia di Macron “per condurre questa squadra di governo”. E ancora: “Il mandato che le ho dato è di continuare ad ampliare questa maggioranza il più possibile”. Ricorrendo all’articolo 49,3 della costituzione per far passare la contestata riforma previdenziale, Borne ha dato prova di “responsbilità”, ha detto ancora Macron, aggiungendo che “non abbiamo diritto allo stop o all’immobilismo”.
“Bisogna che si trovi una strada e che ci si rimetta attorno al tavolo”, ha detto ancora Macron in un altro passaggio del suo intervento tv, parlando della crisi politica e sociale che attraversa il paese. “Riprenderemo le discussioni con i partner sociali, lo faremo nelle prossime settimane”, ha aggiunto, precisando però sulle violenze di questi giorni che “non sarà tollerato alcun eccesso” e che “il governo agirà per un ritorno alla normalità”. E questo in particolare “sul fronte dell’accesso al carburante”: “Spetta a noi anche il compito di provare ad ascoltare la rabbia legittima. Che non è la violenza”.
Mélenchon, ”in Macron i tradizionali tratti di disprezzo”
Alla fine dell’apparizione televisiva di Macron, il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha lamentato nel presidente “i tratti tradizionali del disprezzo ai quali ci ha abituati”. “Ci sono state così tante offese in così poche parole - ha detto Mélenchon - quest’uomo vive al di fuori di qualsiasi realtà”. Quanto agli argomenti utilizzati dal presidente per convincere dell’inevitabilità della riforma, Mélenchon ha commentato: “Non è vero che c’era bisogno di riempire le casse, che già lo sono”.
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