Made in Italy: dal Cervino ai Caraibi, Leitner leader globale delle funivie
di Barbara Ganz
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La funivia sul Piccolo Cervino - con la stazione a monte a quota 4mila metri, la più alta d’Europa, costruita lavorando con temperature fino a meno 30 gradi e venti a 240 km/h che hanno richiesto prestazioni fisiche e logistiche estreme alle 145 persone sul posto - e la prima funivia urbana dei Caraibi, entrata in funzione a Santo Domingo. Sta in questi due estremi - entrambi i progetti sono stati realizzati nel 2018 - il record del Gruppo Leitner, che per la prima volta nei suoi oltre 130 anni di attività registra un fatturato oltre quota un miliardo di euro. Per la precisione un miliardo e 21 milioni ; un incremento del 16% per un gruppo industriale che è protagonista a livello mondiale nel settore degli impianti a fune (Leitner ropeways e Poma), dei battipista e veicoli cingolati (Prinoth), dell’innevamento programmato (Demaclenko) e dell’energia eolica (Leitwind).
Il Gruppo Leitner nasce con Gabriel Leitner nel 1888 a Vipiteno, meno di 7mila abitanti, profondo nord dell’Alto Adige; è protagonista nella realizzazione della funivia del Colle a Bolzano nel 1908, ma è dal secondo dopoguerra - con lo sviluppo del turismo invernale nelle Dolomiti - che si specializza negli impianti a fune. Nel 1947 in Val Badia realizza assieme ad Erich Kostner la prima seggiovia collaudata in Italia. Nel 1970 cessa la produzione di macchinari agricoli, avviando la costruzione dei primi battipista. Nei primi anni Michael Seeber diventa azionista di maggioranza e a cominciare da fine anni Novanta, con una serie di acquisizioni, avvia internazionalizzazione e diversificazione dei prodotti.
Un processo irreversibile: oggi ci sono stabilimenti in Francia, Germania, Austria, Slovacchia, Usa, Canada, India e Cina. Dopo il recente ampliamento del sito di Telfs in Austria e l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Gilly in Francia, hanno da poco preso il via a Vipiteno i lavori di ampliamento della base italiana. Il passaggio dal contesto montano al trasporto pubblico nelle grandi città passa per sicurezza, affidabilità, capacità di trasporto e al massimo comfort con una tecnologia all’avanguardia nel settore che si traduce in minori emissioni inquinanti e massima silenziosità, senza dimenticare il design degli impianti, affidato, in alcuni casi, a Pininfarina. Gli impianti a fune diventano così interessanti per le amministrazioni pubbliche che prestano particolare importanza all’ambiente e alla minimizzazione dei costi, e una sfida per architetti, progettisti e imprese di costruzione: succede a Berlino, Ankara, Città del Messico, Medellin, New York o Rio de Janeiro (nel 2018 sono un centinaio gli impianti realizzati da Leitner ropeways e Poma).
In Italia, nel trasporto urbano, oltre a Bolzano ci sono il minimetro a Perugia e a Pisa: «Non sono necessarie pendenze specifiche - spiega il presidente del Gruppo Anton Seeber - visto che le funivie, sia aeree che su rotaie, possono muoversi anche lungo tragitti pianeggianti. È chiaro che in presenza di pendenze la nostra tecnologia presenta vantaggi più evidenti, ma gli impianti possono fungere da strumenti di collegamento anche in contesti urbani piani, interagendo con i sistemi di trasporto di massa come le metropolitane. Poter sorvolare il traffico è un vantaggio indiscutibile». Il traguardo dell’azienda altoatesina di Vipiteno è stato festeggiato nei giorni scorsi assieme ai collaboratori. A loro, come da tradizione, Seeber ha comunicato in anteprima le cifre dell’esercizio 2018. Dagli 873 milioni con cui si era chiuso l’esercizio 2017 al record: «Possiamo essere orgogliosi – dice Anton Seeber, dall’estate 2016 alla guida del Gruppo – ma al contempo, rimanendo con i piedi saldamente per terra, mi piace sottolineare che oltre al fatturato vi sono altri fattori che fotografano lo stato di salute e la crescita sostenibile di un’azienda. Sono cresciuti con il fatturato anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, con 24,4 milioni, e in beni strumentali, 24,8 milioni, così come il numero dei nostri collaboratori ,oggi 3.500». Numeri che si aggiungono a 11 siti produttivi, 65 filiali e 132 centri di assistenza nei diversi continenti. Leitner ha portato il Dna di montagna in tutto il mondo, ribadendo la centralità delle funivie in ambito invernale, ma indicando anche sempre più un trend verso l’impiego degli impianti a fune in città e località turistiche (settore che oggi annovera il 35% del fatturato funiviario). A questo si aggiunge il costante incremento delle attività di manutenzione e gestione degli impianti funiviari urbani e turistici, con ripercussioni sia in termini di fatturato che di personale.
GUARDA IL VIDEO / A Zermatt la funivia da record made in Alto Adige
Spirito innovativo, diversificazione sul versante dei prodotti e dei servizi, internazionalizzazione sono le parole d’ordine; oltre ai progetto simbolo che spaziano dal Cervino ai Caraibi, ci sono quelli già messi in cantiere per il 2019, anno in cui si concluderà la prima trifune della Scandinavia, a Voss in Norvegia, mentre a Zuhai, in Cina, si lavora a tre trifuni collegate tra di loro. Inaugurata in queste ultime settimane la sesta linea della funivia urbana di Medellin e imminente l’avvio dei lavori per l'Alpine Crossing, il collegamento tra Svizzera e Italia ai piedi del Cervino. Sul fronte diversificazione cresce anche Prinoth, sia sul versante dei battipista (protagonisti in qualità di partner tecnico ai Mondiali di Äre e Seefeld e alle Olimpiadi di Pechino) che dei veicoli cingolati multiuso, particolarmente apprezzati sul mercato d’Oltreoceano e sui macchinari, sempre cingolati, impiegati nella gestione della vegetazione, prodotti nel sito produttivo in Germania. Demaclenko, con i suoi sistemi di innevamento programmato (oltre 2mila i generatori neve venduti nel 2018) gioca ormai un ruolo da global player, mentre sul fronte dell’energia eolica da segnalare la partnership intrapresa da Leitwind con il colosso tedesco E.On che di recente ha portato all’installazione del primo impianto nel nord della Germania.
Il legame con la montagna e lo sport resta comunque indissolubile: è di pochi giorni fa l’apertura dell’unica offerta per la progettazione, costruzione e gestione della nuova cabinovia del Col Drusciè, a Cortina d’Ampezzo, firmata Leiter e società Tofana per 116 milioni. Per i Mondiali di sci 2021 che si terranno nella località bellunese l’azienda di Vipiteno ha siglato con Fondazione Cortina 2021 un’alleanza strategica come fornitore tecnico.
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