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Made in Italy punto di forza per lo sviluppo del Paese

Al via la terza edizione l’evento organizzato da Il Sole 24 Ore e Financial Times in collaborazione con Sky TG24

4' di lettura

Tre giorni di dibattito con la partecipazione di cinque ministri, di importanti ospiti dall’estero e di oltre 80 tra top manager, alti rappresentanti istituzionali, accademici che si confronteranno sui principali temi legati al Made in Italy, al suo contributo per la competitività del paese, alle sfide che deve affrontare.

Per il terzo anno Il Sole 24 Ore e Financial Times, in collaborazione con Sky TG24, hanno dato vita al «Made in Italy Summit 2023: Boosting Global Competitiveness», evento deciato alla competitività internazionale delle imprese italiane.

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Introdotta dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, la prima giornata ha visto protagonista il riacutizzarsi del conflitto tra Israele e Palestina, che oltre all’altissimo costo dal punto di vista umanitario, rischia di avere pesanti conseguenze anche sull’economia mondiale e italiana.

«Il contesto internazionale non è facile, ma puntare sul made in Italy è la leva più efficace a cui il nostro Paese può ricorrere per generare ricchezza e sviluppo, unico antidoto al nostro debito elevato, con cui deve fare i conti il governo in queste settimane di definizione della manovra», ha detto Tamburini. «Abbiamo un tesoro che in parte sfruttiamo ma che ha ancora grandi margini di miglioramento: il made in Italy. È un punto di forza eccezionale del Paese e la sua valorizzazione sui mercati di tutto il mondo può dare grandi soddisfazioni, anche superiori anche alle performance già eccellenti degli ultimi anni». Il 2021 e 2022 hanno infatti portato risultati significativi. Purtroppo il 2023 registra qualche difficoltà. Nei primi mesi dell’anno il sistema ha tenuto, grazie a turismo e servizi, ora però prevale il pessimismo. «Ma noi restiamo ottimisti e in questi tre giorni cercheremo di dare un contributo alle aziende e alle loro esportazioni», ha aggiunto il direttore del Sole 24 Ore.

La direttrice del Financial Times, Roula Khalaf ha delineato anche la visione dell’Italia all’estero: il debito alto, le infrastrutture carenti, ma anche i suoi punti di forza: «Avete la moda, il cibo e anche molte tecnologie, per non parlare dell’attrattività turistica, visto che l’Italia è una delle mete favorite al mondo. Ora c’è questa grande opportunità delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea per intervenire sulle infrastrutture energetiche e digitali e cercare di colmare le carenze croniche», ha detto Khalaf.

Anche il direttore di Sky, Giuseppe De Bellis, ha messo l’accento sulle conseguenze che la guerra in medio Oriente avrà sulle economie globali.

«Gli eventi degli ultimi anni hanno generato una frattura nell’ordine internazionale a cui eravamo abituati. Purtroppo dobbiamo abituarci a una realtà di disordine internazionale – ha detto Pasquale Salzano, presidente di Simest –. le nostre imprese devono essere in grado di comprendere questa nuova realtà internazionale, che è una realtà di incertezza, e assicurarsi di avere al proprio interno gli strumenti necessari per navigare in questo nuovo scenario». Ma attenzione, mette in guardia Salzano: sarebbe sbagliato confinarsi all’interno di aree geografiche ritenute sicure o rinunciare a interi mercati: «Le nostra aziende hanno la capacità di raggiungere tutti i mercati internazionali e questa è una nostra forza a cui non possiamo rinunciare». Occorre essere flessibili, rapidi nelle scelte e nel cambiamento e diversificare i mercati: tutte cose che le piccole e medie aziende italiane riescono a fare meglio dei competitor.

Lo Stato deve garantire il suo sostegno, attraverso strumenti operativi come la stessa Simest, ma anche e soprattutto dotando le aziende e il paese delle infrastrutture necessarie a far arrivare le merci verso i mercati fondamentali, ha detto il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.

Fondamentale anche il ruolo della finanza. «C’è un po’ un retaggio culturale, c’è sempre stato questo amore e odio da parte delle imprese verso la Borsa, anche con la paura di perdere il controllo tipica dell’imprenditore italiano. Ma oggi il contesto è diverso», ha detto la presidente di Borsa Italiana, Claudia Parzani. «Secondo me, la Borsa, più che mai oggi, è un’opportunità, è una porta che noi apriamo su un corridoio dove effettivamente non ci sono moltissime porte, quindi la possibilità di avere un accesso a dei capitali freschi», dalla quotazione fino ai basket bond. In questo senso, la Borsa «non è altro che un ponte, cioè la Borsa è quello che unisce, quello che porta l’azienda fuori e rende l’azienda visibile, è anche una vetrina».

«Il mercato unico europeo non è pienamente integrato, soprattutto per quanto riguarda i servizi, compresi quelli finanziari. Questo ci frena e ora è il momento di ripensare con coraggio al nostro approccio all’Unione bancaria e dei mercati dei capitali per poter trarre tutti i benefici economici del mercato unico», ha detto invece l’amministratore delegato UniCredit, Andrea Orcel, nel suo intervento. «Servono vision e strategia e queste sono mancate, portando spesso a stagnazione economica». Per quanto riguarda il nostro Paese, questa unificazione «avrà un grande vantaggio per l’Italia, i consumatori, le banche e l’economia italiana».

Interverranno, tra gli altri: Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, Carlo Nordio, ministro della giustizia, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione, Oleksandr Kubrakov, Deputy Prime Minister for Restoration of Ukraine, Minister for Communities, Territories and Infrastructure Development of Ukraine, Carlo Bonomi, Presidente Confindustria, Giampiero Massolo, Chairman Mundys, Andrea Orcel, Amministratore Delegato UniCredit, Claudia Parzani, Chair Woman Borsa Italiana, Partner Linklaters, Andrea Prete, Presidente Unioncamere, Giovanni Sandri, Head of BlackRock Sud Europa, Matteo Zoppas, Presidente ICE.

Tre i temi principali delle giornate di lavori, trasmesse in diretta streaming ogni giorno dalle ore 14:30 alle 18.30: “Policies for growth”, dedicato a tutti gli aspetti di governance e strutturali utili a supportare il Made in Italy, “key export sectors” che approfondirà i settori merceologici caratteristici del Made in Italy e “The opportunites and challenges of disruption” focalizzato sulle sfide e sulle prospettive future.

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