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Made in Italy, vittoria della pizza napoletana: la Ue ora ne tutela il nome

Dal 18 dicembre entra in vigore il Regolamento che istituisce la Stg e ne protegge la ricetta dalle imitazioni sui menu e sulle confezioni in scatola

di Micaela Cappellini

Blockchain per tutelare Pizza, Pasta e Panettone "Made in Italy"

2' di lettura

La Ue tutelerà la vera pizza napoletana: il suo nome diventa Stg, cioè “specialità tradizionale garantita”, nessuno potrà scrivere nel menù “pizza napoletana” se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione su ingredienti, metodi di preparazione e cottura. Se c’è un simbolo nel made in Italy nel mondo è la pizza, e questa per le produzioni italiane è una grande vittoria nella battaglia per la tutela dei marchi e delle specialità.

Concretamente, la tutela europea della pizza è contenuta nella Gazzetta ufficiale, dove è appena stato pubblicato il Regolamento di esecuzione Ue 2022/2313 che ha approvato la richiesta dell'Italia a Bruxelles di garantire la protezione con riserva del nome per la “Pizza Napoletana” Stg. Questa dicitura ora potrà essere utilizzata sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell'Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione: le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna a una temperatura di 485°C e l'altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione. I limiti riguardano anche l'utilizzo di materie prime di base, che devono essere made in Italy, come l'olio extravergine d'oliva, il basilico fresco, la Mozzarella di Bufala Campana Dop oppure la Mozzarella tradizionale Stg. I pomodori invece possono essere pelati, oppure pomodorini freschi.

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«Se la “Pizza Napoletana” non avrà tutte queste caratteristiche - scrive in una nota la Coldiretti, plaudendo a Bruxelles - si configurerà un illecito sul quale l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) è già al lavoro per aggiornare le relative disposizioni sanzionatorie inerenti alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari». Il nuovo regolamento, che entra in vigore il 18 dicembre, «mette finalmente in sicurezza la fama internazionale di un piatto simbolo del Made in Italy», scrive ancora la Coldiretti.

L’arte del pizzaiolo napoletano è già iscritto dal 2017 all’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità . In Italia quello della pizza è un business che vale 15 miliardi di euro e occupa oltre 100mila addetti a tempo pieno, che diventano 200mila nel weekend. Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 8 milioni di pizze. Per prepararle, ogni anno vengono consumati di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.

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