Latitanza finita

Graziano Mesina arrestato nella notte dai carabinieri del Ros

Graziano Mesina, ex re del Supramonte, sparito la sera del 2 luglio 2020, è stato arrestato nel corso di un blitz alle tre del mattino a Desulo in Barbagia

di Davide Madeddu

Arrestato Graziano Mesina, era tra i 6 superlatitanti italiani

2' di lettura

La latitanza è finita. Ora è a Badu e Carros, Graziano Mesina ex re del supramonte, sparito la sera del 2 luglio del 2020 da Orgosolo in provincia di Nuoro. L'uomo, 79 anni, è stato arrestato nel corso di un blitz alle tre del mattino a Desulo in Barbagia (distante pochi chilometri da Orgosolo) dai carabinieri del Ros in un'operazione portata avanti in collaborazione con i Gis, il comando provinciale di Nuoro e lo squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna.

Task force al lavoro

L'arresto arriva, come spiegato nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Cagliari, al termine di una lunga attività di indagine e ricerche portata avanti da una vera e propria task force che si occupava di verificare e controllare parenti e conoscenti dell’ex primula rossa, durante la sua latitanza. Proprio grazie a questa attività si è stretto il cerchio ed è stata individuato il possibile nascondiglio del latitante.

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La pista giusta

A mettere i carabinieri sulla pista giusta che ha fatto scattare blitz e cattura, un avvistamento di due giorni fa. Quando un uomo dalle fattezze simili a Mesina è stato visto all'interno di uno dei tre piani della palazzina al centro di DesuloL'operazione nel cuore della notteTra le 2.30 e le tre del mattino il via all'operazione con i militari che nell'ambito di un'azione silenziosa hanno circondato la casa in centro e fatto irruzione nell'abitazione dove il latitante si trovava da solo. Alla vista dei militari solo una smorfia da Mesina che dormiva vestito, non era armato e non ha opposto alcuna resistenza. Secondo i militari in quella casa non era presente da tempo.

Due coniugi ai domiciliari

A finire ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento, anche i due coniugi proprietari dell'edificio a tre piani (un appartamento per piano e un garage) dove c'è l'abitazione in cui si trovava Mesina. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il latitante si era al primo piano, mentre al secondo i proprietari. Nessun comfort. Eventuale pranzo o cena veniva preparato al piano superiore e poi portata a Mesina dai padroni di casa.

Una vita in fuga

La latitanza di Mesina non è che l'ultimo capitolo di un'esistenza movimentata caratterizzata da arresti, fughe, processi e condanne. Non a caso il suo passato è stato al centro delle cronache per diversi anni. Dopo, la grazia e l'inizio di una nuova vita. Poi le ultime vicende giudiziarie e la revoca del provvedimento di clemenza.

Il lavoro di indagine continua

L'attività degli inquirenti non si ferma. I carabinieri del Ros e del comando provinciale stanno cercando di ricostruire nei dettagli la rete di fiancheggiatori che in questo anno e mezzo hanno aiutato Graziano Mesina nel corso della sua latitanza. A complimentarsi con i Ros, il comando provinciale di Nuoro, i Gis e lo Squadrone Cacciatori di Sardegna il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri generale Teo Luzi: «L'arresto odierno - ha detto - è stato possibile solo grazie alla vostra capacità di lavorare in maniera sinergica, sfruttando a pieno le rispettive competenze».


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