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Mafia, voto scambio: arrestato candidato Comune Palermo

In carcere è finito l’ex consigliere provinciale Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo per le elezioni che si terranno domenica prossima. Secondo la Procura avrebbe stretto un patto i costruttori Sansone, storici alleati del capomafia Totò Riina

(ANSA)

3' di lettura

La Polizia ha arrestato per scambio elettorale politico-mafioso uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo per le elezioni che si terranno domenica 12 giugno. Secondo la Procura, per essere eletto avrebbe stretto un patto con i boss dell’Uditore, i costruttori Sansone, storici alleati del capomafia Totò Riina che ospitarono il padrino di Corleone in una delle loro ville nell’ultimo periodo della latitanza.

Voto scambio, arrestato candidato Comune Palermo

In carcere è finito l’ex consigliere provinciale, eletto all’epoca nell’Udc, Pietro Polizzi, impiegato di Riscossione Sicilia. Arrestato anche Agostino Sansone, fratello di Gateano, proprietario della villa di Via Bernini in cui Riina passò gli ultimi mesi prima dell’arresto nel 1993 e un suo collaboratore. Contro l’aspirante consigliere comunale ci sarebbero alcune intercettazioni ambientali che hanno indotto la Procura a chiedere la misura della custodia cautelare in carcere. Conversazioni dalle quali emergerebbe con chiarezza il “patto elettorale” stretto tra l’esponente di Fi e Sansone. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido

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Procura: urgente intervenire prima del voto di domenica

La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto in un tempo record l’arresto del candidato al Consiglio comunale di Forza Italia accusato di voto di scambio politico-mafioso, perché serviva un «intervento urgente», si legge nella richiesta di custodia cautelare, «atto a scongiurare il pericolo che il diritto-dovere del voto, per le imminenti elezioni amministrative del 12 giugno, sia definitivamente trasfigurato in merce di scambio assoggettata al condizionamento e all’intimidazione del potere mafioso».

Risalirebbe al 10 maggio l’incontro tra l’aspirante consigliere e Sansone durante il quale i due avrebbero stretto l’accordo in vista del voto di domenica. Il capomafia era intercettato e gli inquirenti hanno potuto ascoltare in diretta la promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell’assicurazione del sostegno da parte del politico. In meno di due settimane i pm, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto la misura cautelare. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.

Candidata in ticket con Polizzi si ritira

«Queste cose non mi appartengono neppure lontanamente e mettono un macigno sopra la mia passione. Sono talmente sconcertata per la notizia appresa da non avere più la voglia di proseguire, anche perché, riprendendo le parole del coordinatore Gianfranco Miccichè, mai accetterei voti del genere. La mia campagna elettorale finisce qui» scrive in una nota Adelaide Mazzarino (Fi) che, appresa la notizia dell’arresto per voto di scambio politico-mafioso di Pietro Polizzi in ticket con lei nella lista di Forza Italia per il Consiglio comunale, ha annunciato di ritirare la propria candidatura

Le perquisizioni

Gli investigatori hanno perquisito l’abitazione e gli uffici del costruttore Agostino Sansone. La perquisizione ha riguardato alcuni immobili che si trovano nel complesso residenziale di Via Bernini, lo stesso in cui i Sansone, storici alleati dei boss corleonesi, ospitarono Totò Riina prima dell’arresto. Il covo dal quale, il 15 gennaio del 1993, il padrino uscì prima di finire in manette è stato al centro di misteri e di un lungo processo agli ex carabinieri del Ros che catturarono Riina. I militari, imputati di favoreggiamento, furono però poi assolti. Agostino Sansone è fratello di Gaetano e Giuseppe. Noti costruttori con la passione per la politica, erano gli imprenditori di riferimento di Riina nel campo dell’edilizia. Proprietari di un patrimonio enorme, solo in parte confiscato, negli anni sono stati arrestati per mafia. Agostino ha scontato una condanna per associazione mafiosa.


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