ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa Conferenza Stato-Regioni

Maggiore autonomia per riavvicinare i cittadini alla politica

Gentile Direttore,la Conferenza Stato-Regioni che si riunirà oggi sarà chiamata, tra le varie cose, a esprimere un parere sul disegno di legge riguardante l’Autonomia differenziata approvato di recente dal governo nazionale.

di Attilio Fontana

3' di lettura

Gentile Direttore,

la Conferenza Stato-Regioni che si riunirà oggi sarà chiamata, tra le varie cose, a esprimere un parere sul disegno di legge riguardante l’Autonomia differenziata approvato di recente dal governo nazionale. Per quanto mi riguarda si tratta di un’ottima occasione per esprimere alcune riflessioni su un tema che molto spesso non viene approfondito come invece meriterebbe.

Loading...

La Lombardia è una delle Regioni italiane che per prima ha evidenziato le grandi opportunità che questa riforma potrebbe offrire all’intero Paese. Il referendum del 2017, con il quale il 95% dei lombardi che si sono recati alle urne ha espresso parere favorevole al quesito posto, ci ha dato un mandato forte e chiaro: intraprendere «iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di Autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione».

È questo uno dei passaggi fondamentali che bisogna sempre tenere a mente quando si parla di Autonomia. Quella che vogliamo realizzare si muove nel solco della Costituzione e permetterà alle amministrazioni locali di gestire le proprie risorse meglio e con maggiore responsabilità. Una maggiore autonomia consentirà ai cittadini di individuare con più chiarezza la responsabilità delle scelte e, di conseguenza, esercitare con più forza il proprio giudizio con il voto.

È un’Autonomia che vuole salvaguardare l’unità nazionale e non dividere l’Italia, come sostiene erroneamente chi si oppone alla riforma. È un’Autonomia che non lascerà indietro nessuno, ma che stimolerà piuttosto l’adozione di politiche mirate alla crescita economica e allo sviluppo, adatte alle specifiche esigenze delle varie comunità locali. Perché la diversità dei nostri territori è la vera ricchezza dell’Italia e noi dobbiamo valorizzarla.

Ci hanno chiesto tante volte a cosa ci serve più Autonomia. A fare cose concrete. A integrare, per esempio, i contratti dei medici nelle zone della Lombardia dove c’è maggior richiesta, ovviando a un problema serio che le comunità locali stanno affrontando. E ancora: ad aumentare la qualità dei trasporti, ad innalzare i livelli di welfare e perché no, laddove possibile, anche a diminuire le tasse. Non chiediamo maggiori risorse e sentiamo anche noi l’esigenza di definire i Livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini italiani. Chiediamo però con forza di poter gestire in autonomia le risorse che già oggi lo Stato spende in Lombardia per le funzioni che saranno man mano trasferite, come previsto dalla Costituzione.

In un periodo in cui la politica deve interrogarsi sulle cause che spingono molti italiani non partecipare alla vita democratica, io sono convinto che l’Autonomia sia la chiave per creare quella buona politica capace di stimolare e incentivare la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Sono convinto che l’Autonomia serva anche a definire i compiti e le funzioni dei singoli livelli istituzionali in una logica di sussidiarietà verticale – a partire dal riconoscimento dell’autonomia dei Comuni – evitando quelle sovrapposizioni che sono oggi causa dell’allungamento dei tempi e dell’aumento dei costi, oltre che di ricorsi giudiziari in varie sedi.

Anche per questo il nostro auspicio è che, finita la campagna elettorale, trionfi il buonsenso a discapito delle ideologie e dei preconcetti, degli slogan e delle frasi fatte. Usare il tema dell’autonomia per propaganda politica, come fatto fino a ora dalla neosegretaria del Pd Elly Schlein, riduce un tema importante per tutto il Paese a mero scontro politico.

In questo senso, la Lombardia non si pone solo come la locomotiva economica del Paese, le cui istanze non possono e non devono rimanere inascoltate, ma anche come la locomotiva del cambiamento e della concretezza, in grado di portare tutti sulla strada della ragionevolezza rispetto a una riforma non più rinviabile.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti