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Making Modernism: le donne dell’Espressionismo tedesco

La mostra ha quattro grandi protagoniste: Paula Modersohn-Becker, Käthe Kollwitz, Gabriele Münter e Marianne Werefkin

di Nicol Degli Innocenti

Marianne Werefkin, Circus – Before the Show, 1908/10. Tempera on cardboard, 53 x 88.5 cm. Leopold-Hoesch-Museum, Düren (Photo: Peter Hinschlaeger)

3' di lettura

La Royal Academy punta i riflettori sulle grandi artiste dell'Espressionismo tedesco, che per la prima volta in Gran Bretagna hanno una mostra dedicata a loro. Making Modernism esplora il ruolo cruciale svolto dalle donne all'inizio del Ventesimo secolo nel creare arte con un'ottica nuova, esplorando temi e soggetti in modo diverso dagli artisti uomini.

La mostra ha quattro grandi protagoniste: Paula Modersohn-Becker, Käthe Kollwitz, Gabriele Münter e Marianne Werefkin, ma comprende anche opere di Erma Bossi, Ottilie Reylaender and Jacoba van Heemskerck. “Tutte artiste che hanno avuto successo, il cui talento è stato riconosciuto e che hanno avuto retrospettive dedicate mentre erano ancora in vita -, spiega la curator Dorothy Price -. Questa mostra vuole restituire a queste pittrici il posto giusto nella storia dell'arte”.

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La Royal Academy riscopre le artiste che hanno creato il Modernismo

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Cinque grandi temi

Il percorso è diviso in cinque grandi temi, ognuno dei quali dimostra l'approccio diverso e radicale delle artiste.

Il ritratto

Il primo è il ritratto e l'importanza per queste artiste – che essendo donne non avevano potuto frequentare l'accademia e studiare disegno o pittura - del presentare una loro versione della figura umana e soprattutto della loro immagine. Ci sono molti autoritratti e a volte gli uomini sono presenti – Paul Klee e Wassily Kandinsky nei quadri della Münter – ma non sono mai i protagonisti. A contare sono la composizione, le forme, i colori accesi.

I bambini

Il secondo tema è i bambini. Non c'è nulla di sentimentale o zuccheroso nel modo in cui queste artiste rappresentano la maternità o l'infanzia: sono quadri che esprimono tensione e conflitto e soprattutto mostrano un'introspezione psicologica e interesse per la personalità del singolo. C'è turbamento, paura, persino ansia nei ritratti di bambini e adolescenti. Il tema della Kollwitz è l'infinita tenerezza ma anche l'onere insopportabile della maternità soprattutto per le donne povere, ritratte in immagini devastanti ma non sentimentali mentre abbracciano il corpo senza vita del loro bambino, una Pietà per l'era moderna.

L'intimità

Il tema dell'intimità mostra invece come le artiste hanno affrontato e rappresentato il loro corpo. Sono immagini potenti di donna vista non come oggetto del desiderio o musa idealizzata ma come corpo segnato dalle esperienze, dal dolore e dal tempo. Modersohn-Becker si dipinge incinta, un'immagine che trasgrediva ogni norma dell'epoca. Nel 1907, poche settimane dopo avere dato alla luce una figlia morì all'improvviso di un embolo a 31 anni. Vent'anni dopo la sua scomparsa aprì a Brema il Paula Modersohn-Becker Museum, il primo museo al mondo dedicato a un'artista donna.

La città

Un altro tema è la città contro la campagna. Molte artiste privilegiavano la città perchè dava loro più libertà: i quadri mostrano scene e strade popolate solo da donne, sempre affaccendate. Werefkin invece aveva trovato la sua oasi a Ascona, sul lago Maggiore, e dipinge paesaggi con una prospettiva drammatica, dove la natura domina sovrana e gli esseri umani sono insignificanti.

Nature morte

L'ultima sezione è dedicata alle nature morte. Anche questo soggetto tradizionale dell'arte è rivisto e ripensato dalle artiste. Invece di pacate immagini di frutta o fiori presentano composizioni drammatiche che esplorano la forma e il colore. Queste donne, artiste radicali e senza timori, hanno aperto la strada al modernismo e hanno creato assieme ai pittori uomini ben più conosciuti di loro quel grande movimento che è stato l'Espressionismo tedesco.

Making Modernism, fino al 12 febbraio 2022, Royal Academy of Arts, Londra

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