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Maltempo, Coldiretti chiede lo stato di calamità per l’agricoltura

Il presidente Prandini al Governo: necessaria una immediata moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributivi

di E.Sg.

Ansa

2' di lettura

«Abbiamo chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura devastata dal maltempo che ha colpito il nord Italia». Lo annuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha scritto una lettera al Governo per sottolineare la necessità di una immediata moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributivi.

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) il nord Italia è stato segnato da ben 44 tempeste di vento e grandine in un solo giorno che hanno colpito città e campagne con danni incalcolabili e l’ondata di maltempo ha colpito dal Piemonte al Veneto fino al Friuli con il concentrarsi di numerosi eventi estremi in particolare in Lombardia.

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L’organizzazione agricola sottolinea che le forti grandinate, con vere e proprie palle di ghiaccio, hanno colpito irrimediabilmente le produzioni di grano, ortaggi, barbabietole, frutta e vigneti ma anche alberi divelti, serre distrutte e strutture agricole con tetti rovinati. L’organizzazione segnala che a preoccupare le campagne è anche l’insopportabile ondata di caldo con il bollino rosso in 16 città del Centro e del Sud dove sta letteralmente “bruciando” la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano la perdita del raccolto che in alcune aziende arrivano al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all’uva, dai pomodori alle melanzane.

Il caldo estremo di questi giorni taglia anche le produzioni di uova, latte e miele «con un calo di raccolto per quest’ultimo stimato al 70% rispetto allo scorso anno». L’organizzazione conclude sottolineando che con il termometro sopra i 40 gradi «ci sono forti ripercussioni sulla produzione di latte scesa di oltre il 10% per le mucche nelle stalle mentre le pecore sono costrette a migrare in altura per cercare pascoli verdi.

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