Maltempo, al Sud scuole e aziende chiuse. Treni bloccati in Puglia
di Laura Cavestri
3' di lettura
Scuole chiuse, aziende che fermano la produzione, tir bloccati e milioni di danni per le aziende agricole (dalle colture invernali andate perse per il gelo alle tonnellate di latte impossibile da distribuire) . Disagi che crescono nelle zone terremotate, dove ieri il sindaco di Amatrice aveva denunciato: «Acqua e fieno sono gelati, le stalle non sono maistate costruite e la ditta vincitrice dell’appalto della Regione è in ritardo. Troppa burocrazia e gli animali rischiano di morire»
Se le abbondanti nevicate di questi giorni, che hanno messo in forte difficoltà la viabilità e i servizi, si stanno lentamente attenuando, rimangono anche oggi, al Sud, le deifficoltà, soprattutto per gli spostamenti su strade e autostrade e per gli impianti di riscaldamento che, soprattutto nelle scuole, sono rimasti chiusi per la pausa natalizia.
Scuole e aziende chiuse
Le scuole restano chiuse a Bari e Taranto anche domani. Mentre a Lecce, Brindisi, Barletta, Andria e Trani,per il momento, domani si ritorna sui banchi.
Fa eccezione, tra i capoluoghi di provincia, Foggia dove il sindaco Franco Landella ha disposto l’accensione straordinaria degli impianti di riscaldamento da ieri. Le ordinanze sono state emesse però anche perché molti docenti e studenti provengono da fuori città e la percorribilità delle strade non è sicura.
Oggi restano chiusi, in Abruzzo, gli stabilimenti di Sevel, Honda, Hydro e la maggior parte delle aziende della Val di Sangro. La Sevel, interessata da un forte pendolarismo, ha deciso lo stop produttivo per il primo turno, dalle 5.45 alle 13.45. In mattinata si deciderà se proseguire eventualmente sugli altri due turni.
La Honda, invece, oggi, avrebbe dovuto riprendere l’attività dopo la pausa
natalizia, iniziata il 23 dicembre scorso.
La nona vittima
Nel frattempo, un’altra vittima, la nona dopo 4 giorni di maltempo. Nel cuore delle Madonie, in Sicilia, un uomo di 78 anni, custode della chiesa di Loreto di Petralia Soprana è morto assiderato mentre portava del cibo caldo alla sorella. Si chiama Antonino Macaluso ed ha perso i sensi per il freddo forte cadendo a terra mentre percorreva le viuzze innevate del piccolo borgo.
Sull’isola, sempre per maltempo, le Ferrovie hanno soppresso alcune tratte, che saranno sostituite da un servizio bus: «Garantiti – si spiega in una nota – gli spostamenti con una decurtazione dell’offerta commerciale come da Piano Neve sulle relazioni Palermo-Catania e Palermo-Agrigento». Anche in Puglia rimangono interrotti i collegamenti ferroviari delle Ferrovie appulo-lucane, la linea che da Bari, penetra in provincia. Sostanzialmente ancora isolati centri popolosi come Altamura, Gravina e Matera,poichè la statale 96 è ancora impraticabile, specie nelle ore notturne, per il ghiaccio, gli accumuli di neve e la presenza di automobili lasciate sui lati della carreggiata dopo che gli automobilisti avevano constatato l'impossibilità di proseguire.
Coldiretti: «danni per milioni»
Intanto Coldiretti lancia l’allarme. Tonnellate di latte sono state gettate per l’impossibilità di consegnarlo, ma con il gelo sono in tilt le consegne alimentari anche di altri prodotti deperibili come frutta e verdura a causa delle difficoltà di circolazione nelle aree più colpite dalla neve e dall’abbassamento delle temperature. È quanto emerge all’apertura settimanale dei mercati da un primo monitoraggio della Coldiretti che chiede l’avvio delle verifiche per dichiarare le condizioni di calamità naturale per l’agricoltura nelle regioni più colpite.
Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio sono migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta: dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine. Ma anche – sottolinea la Coldiretti – «gravi i danni si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve».
Aree terremotate
Drammatica la situazione nelle zone terremotate dove con l’arrivo della neve e del freddo occorre assolutamente accelerare le procedure per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle a tutte le aziende e agli allevamenti danneggiati. «La neve – conclude la Coldiretti – va, infatti, ad aggravare la situazione degli animali, che hanno bisogno di ricoveri con le stalle distrutte o inagibili». Ieri il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, aveva denunciato: «Acqua e fieno sono gelati, le stalle non sono maistate costruite e la ditta vincitrice dell’appalto della Regione è in ritardo di 27 strutture. Troppa burocrazia e procedure lunghe, mentre gli animali rischiano di morire».
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