Malware e ransomware: ecco come l'Italia è sotto il tiro dei cybercriminali
Siamo l'ottava nazione più colpita dai malware a livello mondiale e l'undicesima (nonché seconda in Europa) per quanto riguarda gli attacchi ransomware.
di Gianni Rusconi
3' di lettura
Sei mesi di fuoco. E il Coronavirus e tutto ciò che ne è conseguito (leggi forzata permanenza a casa davanti al computer) hanno sicuramente contribuito ad aumentare i rischi legati alla sicurezza. L'attività dei cybercriminali durante il lockdown, come noto ed immaginabile, non si è certo fermata (anzi) ma scoprire che il nostro Paese sia fra le vittime preferite degli attacchi certo non fa piacere. Stando infatti all'ultimo rapporto semestrale delle minacce informatiche “Securing the Pandemic-Disrupted Workplace” realizzato da Trend Micro, che il Sole24ore.com ha visionato in anteprima, siamo l'ottava nazione più colpita dai malware a livello mondiale e l'undicesima (nonché seconda in Europa) per quanto riguarda gli attacchi ransomware. Ecco i numeri nel dettaglio.
Primo semestre da incubo
I malware che hanno colpito l'Italia nella prima metà del 2020 sono stati poco meno di sette milioni (6.955.764 per la precisione, e di questi 2.907 sono quelli catalogabili nella categoria “online banking”) rispetto ai circa 228 milioni totali: in cima alla classifica svetta, si fa per dire, il Giappone con 61,6 milioni davanti a Stati Uniti (42,4 milioni) e Taiwan (11 milioni). Alla voce ransomware, la percentuale di attacchi subiti da utenti della Penisola è del'1,33% sul totale e solo la Germania, con il 18,67%, ha fatto peggio. Le minacce arrivate via mail sono state invece oltre 151 milioni e di questi 107mila erano messaggi spam a tema Covid: nel mondo ci sono 17 Paesi che hanno registrato numeri peggiori rispetto al nostro e il primato in questa classifica va agli Usa, con più di 4,5 miliardi di messaggi di posta elettronica intercettati che contenevano un virus. Tornando in Italia, sono stati poco più di sei milioni gli Url maligni visitati, numero che ci vale la 18esima posizione nel ranking mondiale, capeggiato nell'ordine da Hong Kong, Singapore e India, con 28, 19 e 18 milioni di indirizzi Internet a rischio cliccati da gennaio a giungo. Il numero di app maligne scaricate nella prima metà del 2020 in Italia, infine, ha toccato quota 127.690 mentre quello delle vittime da botnet si aggira intorno ai 10.600, per una classifica che ci vede al 20esimo posto e “premia” al primo la Cina con oltre 392mila.
I numeri a livello mondiale
Su scala globale, Trend Micro ha bloccato nel primo semestre qualcosa come 28 miliardi di minacce (27.823.212.959 il numero esatto), quasi un miliardo in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E, dato particolarmente preoccupante, il 93% di queste minacce è arrivato via mail. Il tema più utilizzato dagli attaccanti, si legge nella nota che accompagna lo studio, è stato per l'appunto quello legato alla pandemia e sono circa 8,8 milioni i messaggi pericolosi e direttamente legati al Covid-19 che i software della società americana hanno bloccato in sei mesi. Particolarmente diffusi sono stati anche i tentativi di truffa di tipo BEC (Business Email Compromise), che hanno cercato di capitalizzare al meglio le attività in smart working introdotte da molte aziende negli ultimi mesi e i generici ransomware, in crescita del 45%. In forte aumento anche le vulnerabilità, con circa 786 avvisi pubblicati dalla Trend Micro Zero Day Initiative, il 74% in più rispetto alla seconda metà del 2019. In questo caso l'attenzione degli attaccanti si è indirizzata in particolare sui sistemi di controllo industriali.
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