MammaPack, la start up che porta il cibo made in Italy agli italiani all’estero
Fondata da due giovani napoletani nel 2019, ha gestito 50mila ordini in tutta Europa. Fatturato previsto per il 2023 a 3 milioni di euro rispetto al milione del 2019
di Gianni Rusconi
4' di lettura
Dal 2019, passati ormai quattro anni dalla sua fondazione, la startup napoletana che ha scommesso sui prodotti alimentari (e non solo) “made in Italy” per intercettare la domanda dei connazionali che vivono oltre confine, ne ha fatta di strada. Lo dicono alcuni numeri che i due fondatori, Flavio Nappi e Romolo Ganzerli, hanno condiviso con il Sole 24 Ore per spiegare il percorso di crescita della società, che ora prevede di arrivare a un fatturato di 3 milioni nel 2023 contro il milione del 2019.
«Abbiamo gestito nel complesso più di 50mila ordini in tutta Europa, senza saltare neanche un giorno di consegna nel Regno Unito nonostante tutti i problemi legati alla transizione della Brexit». Ai numeri dello spedito si aggiungono diverse iniziative messe in campo per sostenere lo sviluppo della start up e fra queste i due fondatori citano l'accordo stretto con l'Università di Oxford per una ricerca sul campo finalizzata a creare un profilo geo-demografico dei migranti italiani in Europa, utilizzando i dati dei clienti della piattaforma e altre fonti.
Nel frattempo, per potenziare ancora di più il fattore identitario dell'offerta di MammaPack, è stato ampliato il portfolio degli articoli a catalogo, che include ora i prodotti di pasticceria (pastiere, babà, torta caprese e vari altri) e la mozzarella di bufala.
Per l'immediato futuro, gli obiettivi principali sono sostanzialmente tre. Il primo riguarda lo sbarco in nuovi mercati e in modo particolare su quello statunitense e canadese, «due destinazioni per le quali siamo sollecitati quotidianamente», dicono Nappi e Ganzerli.
Il secondo è il lancio del nuovo sito previsto per fine febbraio, che andrà a riflettere la strategia di diversificazione della piattaforma: clientela B2B (operatori di bar e ristoranti) in Europa, ortofrutta, prodotti tipici locali e infine i prodotti da parafarmacia, inclusi i farmaci da banco.
Il terzo è l'ulteriore digitalizzazione del magazzino. Sullo sfondo la società sta infine valutando l'ingresso di un partner strategico nei punti salienti della catena del valore (approvvigionamento e logistica in entrata in primis) e rimane sempre forte l'attenzione al tema della sostenibilità ambientale, con l'idea di arrivare presto a spedizioni completamente “carbon neutral” e alla riduzione sostanziale dell'impiego della plastica nell'imballaggio dei prodotti.
«La spesa online per gli italiani all’estero, al giusto prezzo» rimane il claim sull’home page del sito di MammaPack.com e dice molto dell’essenza di questa startup napoletana, nata con l'idea di soddisfare un’esigenza molto sentita da una buona parte dei nostri connazionali che vivono oltre confine.
Prodotti italiani a prezzi italiani
Acquistare cibo, bevande e altri prodotti per la cura della casa e della persona a cui si è affezionati da tanti anni è infatti un’abitudine a cui molti “expat” nostrani non rinunciano facilmente: come poter easudire questo desiderio a condizioni sostenibili, senza pagare un prezzo esagerato per 500 grammi di pasta? È quanto si sono chiesti Flavio Nappi e Romolo Ganzerli.
I due hanno vissuto di persona la difficoltà di reperire in giro per l'Europa prodotti italiani a prezzi “italiani” e per questo hanno scommesso su una piattaforma digitale che, a 12 mesi dal lancio, poteva vantare circa 5mila clienti, 10mila prodotti a catalogo e oltre 51mila articoli venduti su base mensile. Il pacco di mamma con generi di ogni tipo, insomma, non deve essere più stipato in valigia ma si rende disponibile in un comodo supermercato virtuale e raggiunge i clienti entro 48/72 ore dall’ordine. La peculiarità del servizio, come hanno spiegato i due fondatori al Sole 24 Ore, è sicuramente la convenienza della consegna a domicilio, garantita da una tariffa “flat” per ognuno dei Paesi in cui la startup opera; a questa si aggiunge la possibilità di acquistare migliaia di prodotti senza alcun sovrapprezzo e senza alcun vincolo di quantità (si può ordinare anche un solo pacco di pasta) e di completare il pagamento direttamente online con carta di credito o PayPal.
La piattaforma, dal punto di vista tecnologico, è appoggiata nel cloud di un service provider italiano, così come sono italiani tutti i partner coinvolti nel progetto, mentre a breve è prevista l’implementazione di logiche di machine learning a supporto delle attività di marketing e di customer management. Solo il servizio clienti “tout court” continuerà a essere gestito da persone fisiche che interagiscono con la community.
Il pubblico potenziale e l’ingresso di nuovi soci
La missione di MammaPack, dicono ancora Romolo e Flavio, è quella «creare relazioni fra gli italiani all’estero sviluppando interessi comuni, anche con un gesto quotidiano come fare la spesa». Il pubblico potenziale di una piattaforma di questo genere del resto non manca, visto e considerato che i nostri connazionali residenti in Europa sono più di 2,5 milioni e il loro numero è cresciuto del 36% nell’ultimo quinquennio (dati del Rapporto Italiani nel Mondo 2018).
La start up è partita da un giro d’affari stimato per quest'anno di un milione di euro con l’aspettativa di raddoppiarlo nel 2020.
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