«Manager nel web», Marchionne riprende la testa della classifica
di Gianni Rusconi
3' di lettura
Di nuovo in testa alla classifica, dopo soli quattro mesi passati “all'ombra” di Urbano Cairo. Sergio Marchionne, Ceo di Fiat Chrysler Automobiles (nonché Chairman di Cnh Industrial e amministratore delegato di Ferrari) si riprende il primo gradino del podio nel ranking «Manager nel Web» stilato periodicamente da Reputation Manager, azienda specializzata nel campo dell’analisi e della gestione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico.
L’executive italo canadese ha messo in fila, con 76 punti su 100, il presidente di Rcs MediaGroup (e di Cairo Communications e del Torino Fc), secondo con 72,6 punti, e Giuseppe Recchi, presidente esecutivo del gruppo Telecom Italia, stabile al terzo posto con 64,2 punti e davanti all'Ad della stessa azienda, Flavio Cattaneo, quarto con 58,5 punti. La classifica prende in considerazione quattro macro-aree legate alla figura dei manager: l'immagine percepita online (ricavata da indicatori come le ricerche correlate), la presenza enciclopedica (i Wiki), la presenza sui canali del Web 1.0 (news e menzioni) e su quelli del Web 2.0 (blog e social network). A premiare Marchionne, si legge in una nota, sono stati in modo particolare i conti positivi del gruppo Fca (1,8 miliardi di profitti accompagnati da una significativa riduzione dell'indebitamento), il meeting avuto con il neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’annuncio del premio di produzione distribuito ai dipendenti del gruppo (tutti gli stabilimenti hanno registrato aumenti di efficienza nell'ultimo anno).
Come ha osservato Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Manager, il numero uno di Fca costituisce «un caso abbastanza singolare, in quanto parliamo di un manager che resiste con una certa resilienza agli shock reputazionali, superando brillantemente lo scandalo dieselgate». A giustificare il passo indietro di Urbano Cairo, invece, concorre sostanzialmente la riduzione della quantità di contenuti a lui dedicati nell’ultimo mese, che non pregiudica però secondo gli esperti la sua buona reputazione online, riconducibile soprattutto alle attività del Torino Calcio e al lancio di Sky Torino Channel.
Quanto a Recchi, a incidere in positivo secondo Reputation Manager è la sua identità digitale e più precisamente il seguito ottenuto con l’intervista rilasciata al quotidiano «La Stampa» sui temi della nuova presidenza americana e della quarta rivoluzione industriale in occasione del World Economic Forum di Davos, con i risultati finanziari 2016 del gruppo Telecom e con l’annuncio dei nuovi investimenti previsti nel piano industriale 2017-2019.
Scorrendo la classifica, spicca quindi il salto in avanti fino alla sesta posizione (alle spalle del patron di Tod’s, Diego Della Valle) di Marco Tronchetti Provera, Amministratore Delegato di Pirelli, la cui Web reputation ha tratto beneficio dalla sentenza di assoluzione nel caso Kroll, dove il manager aveva tra l’altro rinunciato alla prescrizione, e dal lancio delle nuove gomme Pirelli al Museo dell'Automobile di Torino.
Sale in classifica, al dodicesimo posto, anche un altro Amministratore Delegato, Philippe Donnet, numero uno del Gruppo Generali, grazie alle azioni poste in essere per evitare la scalata da parte di Intesa e all'accelerazione del nuovo piano industriale della compagnia. Fra gli altri manager della top 20, citazione d’obbligo per l’unica donna presente - Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori, al 13esimo posto – e per Alessandro Falciai, Presidente di Monte dei Paschi di Siena, per il suo ruolo nel piano di ristrutturazione del colosso bancario travolto dallo scandalo di quattro anni fa.
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