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Cedolare secca al 26% sugli affitti brevi solo dalla seconda casa. Su pannolini e seggiolini l’Iva risale al 22%

Nell’ultima bozza del Ddl di bilancio l’aumento dell’imposta sostitutiva si applica a chi ha più di un appartamento affittato per periodi inferiori a 30 giorni

2' di lettura

Giunta alla sua quarta bozza la manovra, attesa lunedì 30 in serata al Senato per l’avvio della sessione di bilancio, cambia rotta sulla tassazione degli affitti brevi. La cedolare secca salirà dal 21 al 26% solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. E’ quanto prevede una nuova versione della manovra. L’aliquota della cedolare secca, attualmente fissala al 21%, «è innalzata al 26 per cento in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta».

Cedolare secca: la tassa della discordia

Sull’aumento dell’imposta sostitutiva sugli affitti brevi il Mef mette sul tavolo un punto di caduta che possa soddisfare anche le richieste degli alleati di maggioranza di forza Italia. Il vicepremier Antonio Tajani fin dalla prima bozza del Ddl di Bilancio ha puntato i piedi esplicitamente contro l’inasprimento delle tasse sugli affitti brevi. Proteggere la casa è il cavallo di battaglia degli azzurri che ora potrebbero incassare un aumento delle tasse ma dalla seconda casa in su. Difficile al momento immaginare una cancellazione della misura visto che per la presidenza del consiglio espressa nelle ultime ore dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari secondo cui la ratio della norma è la «tutela di famiglie e studenti fuorisede» che non trovano più case in affitto, soprattutto nei centri delle grandi città.

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La difesa dei proprietari di casa

«Ringraziamo il Capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli per le parole forti e chiare pronunciate contro l’idea di aumentare le tasse sui proprietari di casa che fanno affitti brevi», ha sottolineato in una nota il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Parole che, come ricorda Confedilizia, «seguono quelle altrettanto nette del leader del partito Antonio Tajani, che nelle prossime ore incontrerà la Presidente Meloni. La cedolare secca sugli affitti fu introdotta nel 2011 dal Governo Berlusconi. Sarebbe una beffa - sottolinea - se venisse aumentata – per la prima volta – dal primo Esecutivo di centrodestra dopo quell’esperienza».

Pannolini e seggiolini con Iva al 22%

La Meloni lo aveva già annunciato il 16 ottobre presenatndo la manovra. Sui pannolini si torna al passato in sostanza addio all’aliquota agevolata del 5%. Anvhe l’ultima bozza del Ddl di bilancio conferma che pannolini e i seggiolini auto per bambini escono dalle categorie con l’Iva agevolate e tornano al 22%. La norma inserita tra le misure di entrata sopprime due gruppi di beni che erano assoggettati all’Iva agevolata al 5%, tra cui assorbenti e tamponi per la protezione dell’igiene femminile e coppette mestruali femminili, latte in polvere, pannolini per bambini e seggiolini per bimbi da installare negli autoveicoli. Ma mentre assorbenti femminili e latte in polvere vengono spostati tra i prodotti assoggettati all’Iva al 10%, pannolini e seggiolini non vengono riassegnati, tornando così all’aliquota ordinaria del  22%.

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