dopo il flop in umbria

Manovra, dopo il crollo in Umbria il Governo cerca di blindare 9 miliardi di coperture

di Marco Rogari

Manovra, Conte: profluvio balzelli e attacco a partite Iva? Falso

3' di lettura

Completare il puzzle di misure necessarie per garantite alla manovra quasi 9 miliardi di coperture per il 2020, da aggiungere ai 5,4 di maggiori entrate già blindate dal decreto fiscale. Che è stato ufficialmente assegnato alla commissione Finanze della Camera dove comincerà subito la sua corsa in attesa che scatti quella del disegno di legge di bilancio destinato ad approdare al Senato entro la fine della settimana, anche se non è escluso un ulteriore slittamento a lunedì 4 novembre.

È chiara la “mission” del Governo dopo l’esito negativo per M5S e Pd delle elezioni regionali in Umbria. Per stringere i tempi si è parlato di un vertice di maggioranza da tenere oggi sulla manovra, considerato quasi certo ma non confermato da Palazzo Chigi. «Vanno chiarite il prima possibile tutte le misure della manovra», ha scritto su Facebook Luigi Di Maio all’indomani del voto umbro tornando a erigere una barriera di protezione da eventuali tentazioni di interventi su Quota 100. Il premier Giuseppe Conte si è appellato allo spirito di squadra mentre il leader del Pd, Nicola Zingaretti, ha fatto capire che il Governo va avanti solo se vive di un «comune sentire delle forze politiche».

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Un momento di confronto nella maggioranza ci dovrà comunque essere in tempi brevi, anche alla luce dei pochi giorni rimasti a disposizione per definire la legge di bilancio. Sul tavolo ci sono anzitutto i capitoli della famiglia e del cuneo. Con l’obiettivo di individuare gli strumenti più adatti per dare efficacia ai due interventi, magari irrobustendoli. Ma al centro delle valutazioni tecniche e politiche sono rimaste anche le questioni della plastic e della sugar tax, della tassa su alcuni prodotti energetici e anche quella dell’attenuazione dello stop alla flat tax per le partite Iva.

C’è poi il capitolo “spesa”, che tra tagli e clausola di garanzia su Quota 100 interesserà nel 2020 circa 5 miliardi di uscite. Un pacchetto che, insieme all’aumento delle accise sul tabacco, alla revisione delle tax expenditures (comprensiva dei nuovi balzelli per i certificati penali e le imposte catastali e ipotecarie sulle compravendite della prima casa oltre che del taglio delle detrazioni sopra i 120mila euro) e ai nuovi tagli di spesa dovrà assicurare appunto quasi 9 miliardi.

Questa dote, in linea con le indicazioni contenute nel Documento programmatico di bilancio su cui Bruxelles si accinge a dare il suo via libera, servirà a “chiudere” le coperture “autonome” (oltre 14 miliardi considerando anche le maggiori entrate del decreto fiscale) che si andranno ad aggiungere alla flessibilità chiesta alla Ue per completare la manovra da circa 30 miliardi.

Ma dopo la sconfitta in Umbria, la maggioranza potrebbe spingere per alleggerire la gamma degli interventi previsti sotto forma di nuove tasse o balzelli fiscali, a partire dalle partite Iva. Un’operazione che potrebbe essere eventualmente realizzata solo individuando risorse alternative. E forse anche per questo motivo Di Maio si è nuovamente opposto a ripensamenti su Quota 100.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri non si sbilancia: ha ufficialmente annunciato l’apertura il 7 novembre di un tavolo con i sindaci che resterà attivo per tutta la sessione di bilancio. Sul versante degli enti locali Gualtieri, che potrebbe essere audito dal Parlamento sulla legge di bilancio il 6 novembre, ha anche ricordato che nella manovra «sono previsti 110 milioni» l’anno nel triennio per «il ristoro del minor gettito da Imu e Tasi», mentre il sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro ha detto che diventano strutturali i 500 milioni destinati quest’anno ai Comuni per opere pubbliche collegate all’efficientamento energetico.

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