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Manovra 2024: in arrivo il 16 ottobre, focus su lavoro e pensioni

Quasi obbligato il prolungamento di un anno di Quota 103 e Ape sociale

di Andrea Marini

Via libera alla Nadef, 14 miliardi per la manovra

2' di lettura

La Manovra 2024 si prepara ad arrivare in Consiglio dei Ministri il 16 ottobre, per poter inviare, prima, a Bruxelles il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) con le principali linee di intervento della manovra e, poi, presentare in parlamento il disegno di legge di Bilancio 2024 vero e proprio (in teoria dovrebbe essere presentato entro il 20 ottobre, ma di solito si arriva quasi sempre a ridosso dei primi giorni di novembre).

La seconda Manovra del centrodestra

Per la seconda Manovra del governo di centrodestra – ma di fatto la prima, visto che l’anno scorso ci fu solo un mese di tempo per presentarla dopo l’insediamento del nuovo governo – l’attenzione è soprattutto sulle misure politicamente più delicate, come quelle sul lavoro e sulle pensioni.

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Premi di produttività e fringe benefit

Sul fronte lavoro si punta a confermare anche nel 2024 la cedolare secca (imposta sostitutiva) al 5% sui premi di risultato in scadenza alla fine di quest’anno. L’obiettivo è anche la conferma della detassazione dei fringe benefit esclusi dal reddito imponibile anche per il 2024 (la soglia per il solo 2023 è stata innalzata a 3mila euro per i genitori con figli a carico). Si sta poi valutando una misura a favore delle famiglie numerose, con una valutazione di soglie diverse in base alla composizione del nucleo.

Taglio del cuneo

Scontata la conferma del taglio di 7 punti del cuneo contributivo a vantaggio delle retribuzioni fino a 25mila euro lordi, e di 6 punti per le retribuzioni comprese da 25mila e 35mila euro. Questa misura potrebbe aggiungersi inoltre l’intervento sull’Irpef per accorpare il primo e il secondo scaglione dell’imposta con l’applicazione dell’aliquota del 23% sui primi 28mila euro di reddito, sempre a vantaggio dei redditi medio-bassi: sarebbe la prima fase della riforma fiscale, come annunciata dalla stessa premier Giorgia Meloni.

Pensioni basse

Sul fronte pensioni bisognerà fare i conti con la mancanza di risorse per adottare misure incisive (e costose) come vorrebbero i partiti della maggioranza. Quasi obbligato il prolungamento di un anno di Quota 103 e Ape sociale, con l’obiettivo magari dell’estensione a qualche altra categoria di lavoratori. Si ragiona poi su misure per garantire una copertura pensionistica maggiore ai giovani e ai contributivi puri, e su un ulteriore rafforzamento delle pensioni più basse (come chiede soprattutto Forza Italia) dopo i primi interventi varati con la Manovra dello scorso anno.

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