Sigarette: tasse in aumento per tutti i fumatori
Un incremento delle accise sul tabacco trasversale e multiprodotto. Il rincaro più alto per le sigarette”fai da te” con il tabacco trinciato
di Marco Mobili
I punti chiave
3' di lettura
La legge di bilancio anche quest’anno non risparmia il tabacco e chiede a tabagisti e alle multinazionali di “bionde” e stick con tabacco riscaldato un nuovo contributo per quadrare i conti pubblici.
E se poi non è così bello pagare le tasse come sosteneva Padoaschioppa, stando almeno alle bozze, per la prima volta il nuovo contributo è trasversale e colpisce indistintamente tutto il mercato del tabacco da quello delle sigarette tradizionali al trinciato, dal tabacco riscaldato alle sigarette elettroniche. Con un’aggiunta in più: la calendarizzazione degli aumenti che ora viene estesa anche alle sigarette elettroniche.
L’aumento delle imposte
La bozza del disegno di legge della legge di Bilancio, attesa al Senato lunedì sera, tra le misure «in materia di imposte» prevede un aumento delle sigarette tradizionali su due delle tre componenti che compongono la tassazione dei pacchetti che sono la specifica e l’onere fiscale minimo.
Per mille sigarette si passa da 28,20 euro a 29,30 per poi arrivare nel 2025 a 28,70 euro sempre ogni mille sigarette. Per i fumatori delle sigarette tradizionali si stima così un aumento tra i 10 e i 12 centesimi a pacchetto a seconda della fascia di prezzo di mercato occupato dal prodotto.
Nessuno sconto alle sigarette “fai da te”
Come sottolinea una delle multinazionali del tabacco, la British American Tobacco Italia (Bat), la manovra del 2024 si distingue proprio perché coinvolge tutte le tipologie di fumo e, in linea con i principi dettati anche dalle regole comunitarie sulla salute dei fumatori, alza le tasse anche sul tabacco trinciato, quello utilizzato per le sigarette “fai date”.
L’accisa minima per il tabacco trinciato a taglio fino dal prossimo primo gennaio 2024 dovrebbe infatti passare da 140 euro del 2023 euro a 147,50 euro al chilo per il 2024 e a 148,50 euro il chilogrammo nel 2025. Il rialzo stimato dalle multinazionali e dai produttori è di 20 centesimi per le buste da 30 grammi.
Per il tabacco riscaldato rialzo nel 2026
Per i nuovi apparecchi con tabacco riscaldato l’aumento delle imposte si concentra soprattutto nel 2026, visto che per il 24 e 25 il rialzo è già calendarizzato dalle ultime leggi di bilancio.
Nel 2026 si passerà dal 38,5%, applicato per il prossimo biennio, a un più rotondo 42%, con un aumento stimato per i fumatori di 10 centesimi a pacchetto. Il che testimonia come per far cassa anche l’Erario inizi a guardare sempre più ai nuovi prodotti.
Secondo le stime di Bat, infatti, negli ultimi cinque anni è stata sempre più evidente la contrazione dei volumi delle tradizionali sigarette da combustione, mentre sono cresciuti in misura esponenziale i prodotti di nuova generazione e che hanno un rischio ridotto sulla salute dei fumatori.
Il tabacco riscaldato, infatti, cresce su base annua del 55% a tal punto che nel 2023 il nuovo prodotto si attesterà su una quota di mercato stimata nel 21% del totale che si traduce in 16 miliardi di stick di tabacco. In Italia cinque anni fa si vendevano 1,7 miliardi di stick.
Per le sigarette elettroniche riazi sì ma dal 2025
Ritocco al rialzo dell’1% annuo anche per le sigarette elettroniche con i liquidi con o senza nicotina. Ma il primo aumento è posticipato al 2025 con +1% da applicare all’attuale tassa del 15% per liquidi con nicotina e quella dell’10% per i prodotti senza nicotina, a cui si aggiunge un ulteriore 1% a partire dal 2026.In questo modo si avrà una progressione che prevede un 16 e 11% di tassazione fra due e anni e un 17 e 12% fa tre anni.
Le prime reazioni degli operatori
Per quanto la manovra vada a modificare il calendario fiscale già introdotto dalla riforma fiscale 2023, i vertici della Bat esprimono un «sincero apprezzamento per il contenuto dell’articolo 11 comma 3 relativo all’aumento delle accise sui tabacchi, da cui si evince chiaramente l’impegno profuso dall’Esecutivo per garantire un aumento di tassazione bilanciato e neutrale dal punto di vista concorrenziale per tutte le categorie di prodotti».
E in una nota plaudono a approccio «equilibrato e multicategoria che si dimostra infatti fondamentale non solo per garantire la stabilità finanziaria del Paese, ma anche per offrire un terreno fertile in cui tutti gli operatori possano pianificare i propri investimenti in modo sostenibile, favorendo innovazione e occupazione». Come sempre tutto può essere affinato. E per Bat, spostando l’orizzonte già al 2025, la componente specifica per le sigarette tradizionali dovrebbe essere aumentata di un altro euro passando da 29,50 euro a 30,50 euro. Un ritocco al rialzo che per Bat «garantirebbe la piena neutralità delle dinamiche concorrenziali anche per il 2025, in linea con quanto stabilito per l’anno precedente, producendo inoltre un gettito incrementale stimato per l’erario di 97 milioni di euro».
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