Manovra, si moltiplicano le richieste dei partiti su natalità, fisco e pensioni
Ci vorranno ancora settimane prima che il governo approvi la manovra ma le richieste dei partiti della maggioranza sono già tutte sul tavolo e il pressing si fa ogni giorno più insistente. Di certo, al momento c'è solo la conferma del taglio del cuneo fiscale.
I punti chiave
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Aiuti alle famiglie numerose e meno ricche, allargamento della platea a cui si rivolge la flat tax, innalzamento delle pensioni minime, fondi per il ponte sullo Stretto: ci vorranno ancora settimane prima che il governo approvi la manovra ma le richieste dei partiti della maggioranza sono già tutte sul tavolo e il pressing si fa ogni giorno più insistente. Di certo, al momento c’è solo la conferma del taglio del cuneo fiscale.
Fdi lima il pacchetto famiglia e gli aiuti alle imprese
Allo studio il pacchetto famiglia, per il quale potrebbero essere messi in campo aiuti per i nuclei con tre figli ma anche un bonus ad hoc per chi decide di avere il secondo figlio nonché agevolazioni per chi assume le mamme. Un tema caro anche a Noi Moderati di Maurizio Lupi. Sul tavolo anche un bonus sport per le famiglie più in difficoltà. Potrebbe invece richiedere più tempo il quoziente familiare. Il partito della premier Giorgia Meloni guarda però anche al mondo delle imprese: quasi sicura la proroga della tassazione agevolata sui premi di produttività e i fringe benefit (l’ipotesi è riproporre il tetto di 3mila euro per chi ha figli o aprire a tutti portando la soglia a 1.000 euro). Non è escluso che si provi a mettere in campo da subito anche la detassazione delle tredicesime.
La Lega punta a una mini-Quota 41 solo contributiva
La riforma delle pensioni resta il vero obiettivo ma non sarà raggiunto quest’anno. Il nodo, come sempre, sono le coperture. Il partito di Salvini per ora si accontenterebbe di una mini-Quota 41, solo contributiva. Più facile però che venga riconfermata Quota 103, ovvero la possibilità di uscire dal lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi. Ma la Lega chiede anche di confermare la riduzione del cuneo fiscale, detassare le tredicesime e rateizzare l’acconto di novembre all’anno successivo. Una misura, quest’ultima, inserita nella cornice della riforma fiscale che deve ora prender forma attraverso i decreti attuativi. Poi c’è la flat tax per le partite Iva con l’idea di andare oltre la soglia degli 85mila euro e la detassazione delle tredicesime . Altra priorità sono i fondi per le grandi opere (in particolare il ponte sullo Stretto) che la Lega vorrebbe scomputare dal deficit. Per farlo partire servono tra 1 e 2 miliardi.
Fi : alzare a 700 euro le pensioni minime per gli over 75
Alzare gli assegni previdenziali più bassi resta l’obiettivo degli azzurri. L’ambizione è quella di portare le pensioni minime per gli over75 a 700 euro. In attesa della manovra, il partito guidato da Antonio Tajani è intanto pronto a dare battaglia alla ripresa dei lavori parlamentari sulle norme sugli extraprofitti delle banche: in particolare, si punta ad escludere dalla tassazione le banche di prossimità, a prevedere la deducibilità e si chiede attenzione a non tassare i titoli di Stato acquistati dalle banche italiane. Se su questo fronte qualche aggiustamento è però possibile, i margini di intervento per arrivare alla privatizzazione dei porti (richiesto da Tajani per alleggerire il debito pubblico) sembrano essere ridotti a zero: anche la premier lo ha escluso nell’intervista al Sole 24 Ore, con soddisfazione annessa della Lega. Quanto al superbonus che per Meloni ha generato «la più grande truffa ai danni dello Stato», da FI chiedono di «salvaguardare chi ha investito e riposto fiducia nelle norme dello Stato, per quanto scritte male».
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