Il confronto in Senato

Manovra finanziaria: dal superbonus al reddito di cittadinanza, cosa può cambiare e cosa no

Permangono le distanze all’interno della maggioranza. I capigruppo, assieme ai relatori e al governo, hanno deciso di sedersi a un tavolo per definire un orientamento comune su cinque macro temi: Superbonus, scuola, reddito di cittadinanza, contrasto del caro bollette e sisma

di Andrea Carli

Manovra, Salvini: "Almeno raddoppiare 2mld per taglio bollette"

4' di lettura

La partita sulla manovra entra nel vivo. Ma lo fa a passo lento, anche perché le distanze all’interno della maggioranza su alcuni dossier strategici non consentono, allo stato attuale, un’accelerazione. Con lo sfoltimento degli emendamenti (in commissione Bilancio del Senato ne sono stati depositati 6290) e la riduzione a 600 proposte di modifica “segnalate” (meno di un decimo rispetto alla situazione di partenza) dalle forze politiche di maggioranza, la corsa per l’approvazione del testo è iniziata.

Dal Superbonus alla proroga delle cartelle, dal patent box al cashback fiscale, la combinazione dei veti incrociati sui temi più caldi è potenzialmente infinita. Per questo i capigruppo, assieme ai relatori e al governo, hanno deciso di sedersi a un tavolo per definire un orientamento comune su cinque macro temi: Superbonus, scuola, reddito di cittadinanza, contrasto del caro bollette e sisma. La coperta è corta. Il budget a disposizione per le modifiche parlamentari è di 600 milioni, per una manovra che vale 30 miliardi.

Loading...

Obiettivo: legge di Bilancio in aula alla Camera il 21 dicembre

La Camera attende il testo del Ddl il 21 dicembre, per il via libera finale in seconda lettura, sempre se i senatori lo avranno licenziato per allora, visto che è già forte lo scetticismo sulla tempistica e anche per gli emendamenti “segnalati” la tabella di marcia segna ritardi. Non sarà poi facile trovare un equilibrio in grado di accontentare tutti i partiti della maggioranza. Insomma, ancora una volta è corsa contro il tempo.

Atteso in Senato emendamento del Governo su alleggerimento della pressione fiscale

Dopo l’ultimo via libera da parte del Consiglio dei ministri, è atteso martedì 7 dicembre in commissione Bilancio del Senato l’emendamento del Governo che inserisce in manovra la nuova Irpef nella versione a quattro aliquote (23, 25, 35 e 43%) e con una curva delle detrazioni che punta a ridurre le tasse ai contribuenti tra i 35mila e i 50mila euro di redditi. In Commissione verrà fissato un termine per la presentazione dei sub-emendamenti.

Settimana di confronto sui principali dossier

Il cammino per convertire il ddl di Bilancio entro il 31 dicembre e scongiurare l’esercizio provvisorio è dunque iniziato, ma il passo è lento. La settimana dal 13 al 19 dicembre, come emerge anche dallo scarno ordine del giorno della commissione Bilancio, sarà ancora dedicata alle riunioni politiche fra Governo e maggioranza ma anche con l’opposizione per cercare di trovare la quadra sui temi trasversali che sono emersi in questi giorni, come le misure contro il “caro-bollette”. Le votazioni sulle proposte di modifica dovrebbero dunque iniziare non prima di martedì 14 dicembre per concludersi e consentire il passaggio del provvedimento all’esame dell’Assemblea da domenica 19 dicembre.

Caro bollette, pressing trasversale dei partiti per aumentare il budget

Sulle bollette, in particolare, l’esecutivo potrebbe tornare a confrontarsi in settimana, perché è trasversale la pressione dei partiti per stanziare più dei 2,8 miliardi ad oggi previsti (di questi, 500 milioni sono recuperati dalle risorse non utilizzate nel 2022 dal restyling dell’Irpef e 300 recuperati tra le pieghe del Bilancio). Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli accusa il centrodestra di aver fatto saltare questa possibilità dicendo no al contributo di solidarietà sui redditi oltre 75mila euro proposto da Mario Draghi. Fi e Lega ribattono che così non è e che comunque contro il caro bollette servono “diversi miliardi”, non i 250 milioni che sarebbero arrivati dal contributo. Lega e Fi hanno chiesto di attingere alle risorse destinate al reddito di cittadinanza. Il governo ha qualche dubbio sull’idea di rimettere subito mano al dossier, ma la discussione è apertissima.

Superbonus 110%, richiesta per eliminare tetto Isee villette unifamiliari

Tutta aperta resta invece la partita del Superbonus 110%. Sul quale, però, gli emendamenti sembrano convergere per una proroga possibilmente integrale della misura. Trasversale è, ad esempio, la richiesta di eliminare il vincolo del tetto Isee a 25mila euro per le villette unifamiliari, un tetto che potrebbe essere alzato a 40mila euro. M5s e Pd si spingono oltre, chiedendo che anche il bonus facciate non cali dal 90% al 60%.

Nuova proroga per le cartelle nel 2022

Un altro tema caro a tutti, su cui il governo ha già dato disponibilità, è una nuova proroga per le cartelle nel 2022. I partiti spingono per soluzioni più elastiche a favore di famiglie e imprese del termine fissato nel dl fisco al 14 dicembre per la rottamazione-ter e il saldo e stralcio, nonché della proroga di due mesi, al 31 gennaio, per l’Irap e per chi lo scorso anno ha goduto di un esonero che non spettava, e dell’estensione (da 150 a 180 giorni) per le cartelle sospese per l’emergenza Covid. L’idea è di far finire in manovra una soluzione che parta da due delle ipotesi sul tavolo: diluizione dei pagamenti e rottamazione quater.

Patent Box

Trasversale anche la richiesta del Parlamento di modificare le misure, contestate in particolare da Confindustria, sul Patent Box, ovvero il regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di software protetti da copyright, brevetti industriali e marchi d’impresa. Si profila un sistema con due opzioni alternative per le imprese: o gli incentivi sulla sperimentazione o la deduzione sull’utilizzo dei brevetti. I tecnici del governo stanno aspettando i riscontri dell’Agenzia delle entrate sulle stime dei costi. Battaglia sarà infine sul Reddito di cittadinanza - che i 5 Stelle difendono e la Lega vuole ridurre - sul cashback fiscale, ovvero l’accredito diretto sul conto corrente delle spese detraibili, e sul grande capitolo delle pensioni.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti