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Mantovano a Radio24: «Il Piano Mattei non è un bluff. Meloni target di Putin»

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ospite del Caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24

(LaPresse)

3' di lettura

«Provenzano dice che il piano Mattei è un bluff? Sono pronto a illustrarglielo davanti ad un caffè se ha voglia di ascoltare». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ospite del Caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. «Il primo effetto concreto dell’incontro alla Farnesina dello scorso 23 luglio è stata la risposta da parte degli Emirati, con un primo contributo al fondo per l’Africa pari a 100 milioni di dollari, è un segnale che si sta facendo qualcosa di concreto», ha aggiunto.

Scherzo telefonico

«Considero chiuso il caso dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni dopo le dimissioni del consigliere diplomatico Talò che con dignità si è fatto carico della responsabilità dell’accaduto» ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio a Maria Latella a Radio 24. «Siamo in un contesto in cui, a partire dal invasione dell’Ucraina, le minacce cyber e ibride come questa della finta telefonata si sono moltiplicate ma il nostro sistema è certamente attrezzato a fronteggiare questo tipo di minacce», ha aggiunto Mantovano spiegando che «le intromissioni russe nei nostri sistemi sono all’ordine del giorno, ne aspettiamo altre da qui alle elezioni europee perchè questa è la nuova frontiera della guerra».

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Meloni target

«Meloni è un target per Putin, i fatti degli ultimi giorni lo confermano» ha continuato il sottosegretario. «C’è stato un tentativo di farle fare qualche errore di comunicazione che invece non c’è stato perchè Meloni dice in privato le stesse cose che dice in pubblico», ha aggiunto.

Referendum

In riferimento alla riforma sul premierato, Mantovano ha precisato che «se non ci sarà condivisione andremo al referendum senza alcun timore. Se invece ci sarà una condivisione del testo ampia che impedirà il referendum ne saremo lieti ma non la perseguiamo a costo di fare venire meno punti qualificanti della riforma». Nel corso dell’intervista al Caffè della domenica ha poi sottolineato: «Il testo che è stato approvato dal Cdm viene fuori da una serie di confronti con le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione, con forze sociali e costituzionalisti. Si sono ascoltati pareri qualificati, è stato un percorso ampio ed esteso», ha aggiunto.

«Se non troveremo un accordo in parlamento sulla riforma, auspico che la prima lettura del referendum si completi prima delle elezioni europee e la seconda entro il 2024 o inizio 2025», ha detto ancora il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Amato

Il tema dell’intervista di Maria Latella ha poi toccato il delicato argomento del ruolo del presidente della Repubblica. «Non condivido l’analisi fatta da Giuliano Amato sul premierato quando sostiene che il Quirinale diventerebbe un palloncino sgonfiato perchè meno legittimato di un premier; inoltre l’interlocuzione tra Giorgia Meloni e il Quirinale è fluida e continua» ha specificato Alfredo Mantovano. «Amato, che ha avuto ruoli rilevanti, merita rispetto ma non colgo nessun svuotamento del parlamento, anzi vedo con questa riforma un’esaltazione del suo ruolo», ha spiegato.

Alluvione

Inevitabile, poi, un passaggio sul maltempo e i disastri con vittime causati dalle piogge di questi giorni: «D’intesa con la regione Toscana il governo ha subito dichiarato lo stato di emergenza ed erogato i primi 5 milioni di euro per gli interventi immediati, sottolineo che sono i primi», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. «Ovvio che non ci si ferma qui ma per andare oltre saranno necessarie stime più precise», ha spiegato Mantovano.


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