Mappe satellitari? Un’azienda italo-svedese le scarica in tempo reale
Parla Clint E. Crosier, direttore delle soluzioni aerospaziali e satellitari di Amazon web services, intervistato all’Aws re: Invent di Las Vegas
di Luca Tremolada
2' di lettura
Clint E. Crosier ti mette in soggezione dal primo momento, a partire dalla stretta di mano. È stato generale dell’aeronautica degli Stati Uniti, ha servito come direttore della pianificazione delle forze spaziali presso l’Ufficio del capo delle operazioni spaziali. Quando ti guarda dritto negli occhi è marziale ma cortese. Anche adesso che da un paio di anni non ha più la divisa, è passato al privato diventando direttore delle soluzioni aerospaziali e satellitari di Amazon web services. «Stiamo formando team multidisciplinari e internazionali, che hanno le competenze giuste per affrontare tutte le sfide, diciamo che siamo pronti e preparati a portare il cloud compunting nello Spazio». Che vuole dire in sostanza mettere a disposizione di SpaceX, Blue origin e Virgin galactic e di tutti i soggetti dell’economia dello spazio la capacità di elaborazione e le tecnologie di Aws.
L’incontro con la stampa italiana
In un incontro riservato alla stampa italiana a re: Invent, l’evento che si è svolto dal 28 novembre al 2 dicembre 2022 a Las Vegas, ha risposto alle domande spiegando che quella spaziale è una industria diversa dalle altre. «Quando sei lassù, quando hai lanciato un satellite tutto deve funzionare, per lungo tempo e con poca energia. A volte non c’è proprio modo di aggiornare il software o aggiustare online qualcosa». Nel business crescente delle mappe satellitari, per esempio, il problema è sempre stato quello dei costi nel “download”. Le immagini si posso scaricare quando si vuole e sopratutto non hai modo di capire quali sono utili e quali no. Fornire le funzionalità edge di Aws a bordo di un satellite in orbita consente ai clienti di analizzare automaticamente i dati delle immagini satellitari in orbita e di eseguire il downlink solo delle immagini più utili per l’archiviazione .
L’esperimento pilota
Allo stato dell’arte è stato effettuato un solo esperimento, unico nel suo genere, proprio da Aws che ha portato su un satellite in orbita la capacità di calcolo in tempo reale. L’operazione è stata condotta sul satellite dell’italiana D-Orbit con la collaborazione della svedese Unibap. Un “downlink”, il processo di trasferimento dei dati dall’orbita, richiede che un veicolo spaziale si connetta a una stazione di Terra. Il software di Aws ha esaminato automaticamente le immagini per decidere quali fossero le più utili da inviare a terra.
I progetti
Ma le ambizioni “spaziali” della divisione cloud di Amazon non si fermano al satellite. La missione, ci ha spiegato il maggiore generale, sono quelle di”innovare” tutta la filiera dell’industria dello spazio. Vuol dire portare il computing in orbita. Ma anche portare la potenza delle grandi piattaforme digitale sopra le nostre teste. La colonizzazione del cielo del Big tech è iniziata.
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