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Marelli, in campo 5 soggetti industriali interessati al sito di Crevalcore

La notizia è arrivata durante l’incontro in Regione Emilia Romagna tra enti locali, azienda e sindacati - In calendario un aggiornamento il 3 novembre

di Ilaria Vesentini

2' di lettura

«I nominativi non sono stati fatti neppure alle controparti sindacali, ma stiamo parlando di soggetti industriali con una seria reputazione e dimensioni medio-grandi, tutti attivi nel settore della fusione e lavorazione dell’alluminio per i settori automotive ed energia, tutti nomi credibili e con una esperienza consolidata sul mercato, già vagliati dal punto di vista sia finanziario sia industriale». Così Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e Lavoro dell’Emilia-Romagna commenta la notizia di cinque manifestazioni di interesse per acquisire lo stabilimento Marelli di Crevalcore (Bologna).

La notizia è stata ufficializzata in Regione, al tavolo istituzionale con Città metropolitana, Comune di Crevalcore, organizzazioni sindacali, rappresentanti dei lavoratori, Confindustria Emilia Centro e vertici di Magneti Marelli. Delle cinque manifestazioni di interesse arrivate da player che hanno già superato una prima fase di valutazione sulla robustezza del piano industriale, sulla sostenibilità finanziaria e sul livello di assorbimento dei lavoratori, quattro arrivano da aziende italiane e la quinta da una multinazionale.

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Due opzioni, in particolare, sono in fase più avanzata delle altre. Si tratta di una schiarita importante sul futuro produttivo e occupazionale del sito bolognese che il fondo americano Kkr ha deciso di smantellare da inizio 2024 con i suoi 229 dipendenti, impegnati nel realizzare collettori di aspirazione aria e pressofusi di alluminio destinati a motori endotermici. Una decisione arrivata senza preavviso lo scorso 19 settembre, a neppure sei anni dal passaggio di Magneti Marelli dalle mani di Stellantis, allora Fca, a quelle del colosso nipponico della componentistica automotive Calsonic Kansei, controllato da Kkr.

«È un primo passo avanti concreto – sottolinea Colla -. Oggi si è aperto il nuovo cantiere che dovrà portarci a trovare una soluzione condivisa in grado di salvare il massimo numero di lavoratori e garantire la reindustrializzazione dello stabilimento Marelli di Crevalcore. Siamo a un passaggio molto delicato, che vede in campo soggetti industriali con una propria autonomia di processo e di prodotto. Serve la massima responsabilità e serietà di tutti le controparti in campo».

In mattinata si terrà l’assemblea generale dei lavoratori nella fabbrica della bassa pianura bolognese, in stato di agitazione da settimane. Qui sia azienda sia sindacati hanno invitato l’assessore Colla nel ruolo di garante. «Gli investitori ci hanno chiesto la massima riservatezza, ancora nessun nome può essere fatto» precisa ancora Colla.

Viale Aldo Moro ha già convocato un altro tavole regionale per il 3 novembre, «per aggiornarci con tutte le parti sociali e istituzionali sulla situazione, in vista del successivo incontro a Roma, calendarizzato dal Mimit il prossimo 8 novembre» conclude Colla. La procedura di chiusura del sito è stata annunciata dai vertici dell’azienda a settembre e poi sospesa in occasione del primo incontro al ministero guidato da Adolfo Urso.

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