Marisa Laurito in scena a Milano fino al 6 marzo 2022
Al Teatro Martinitt in una commedia ambientata a Napoli scritta da Giuseppe Patroni Griffi
di Enrico Bronzo
2' di lettura
È possibile vedere recitare Marisa Laurito al Teatro Martinitt di Milano fino a domenica 6 marzo 2022.
Lo spettacolo, intitolato “Persone naturali e strafottenti”, è una commedia in due tempi ambientata a Napoli, scritta da Giuseppe Patroni Griffi nel 1973 (vista per voi il 1° marzo 2022). L’allestimento, firmato Giancarlo Nicoletti - uno dei quattro attori in scena, nella parti di un travestito - è ambientato nel soggiorno di una donna (Laurito) che ha lavorato a lungo in una casa d’appuntamenti. La casa è subaffitatta al travestito in occasione di suoi incontri con clienti. Trans che la sera di Capodanno a sua volta subaffitta la camera a due uomini (in scena Giovanni Anzaldo e Livio Beshir) desiderosi di avere un rapporto sessuale tra loro.
La Laurito interpreta un ruolo che in origine fu di Pupella Maggio, da molti considerata la più grande attrice napoletana del ’900. Con questa commedia segna il proprio ritorno all'alta drammaturgia d'autore, inaugurando una nuova stagione di una lunga carriera.
La storia
Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron, che sono alla ricerca dell'ebbrezza di una notte: l'uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l'altro, uno scrittore di colore che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri - mentre fuori la città saluta il nuovo anno- fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali
Perché andare a vedere lo spettacolo
Lo spettacolo soddisferà le persone che stimano Maurisa Laurito.
Per molti di coloro che hanno superato gli “anta” lo spettacolo può rappresentare un’opera con un valore storico dato che ciò che poteva essere «scabroso, crudo, provocatorio, piccante» nel 1973 oggi potrebbe non esserlo più. Parolacce comprese. Per spettatori più giovani sicuramente di più.
Situazioni affrontate dalla commedia - cito quelle a mio avviso più coinvolgenti - riguardano aspetti di solitudine, omosessualità, sessualità maschile e razzismo.
Inoltre vedere in scena chi ha allestito lo spettacolo - Giancarlo Nicoletti - dà garanzie di ritmo alla commedia.
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