Marmi Elgin: l’Italia presta, il Getty acquista, niente resta in Grecia
Dal Museo Archeologico Salinas di Palermo concesso un frammento proveniente dall’Acropoli, mentre il museo americano acquista un busto del generale romano Germanico, appartenuto a Thomas Bruce
di Giu.Gi.
I punti chiave
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La collezione di Thomas Bruce, Lord di Elgin, fa ancora parlare di sé: mentre l'Italia annuncia che restituirà (con un prestito di quattro anni) alla Grecia un marmo proveniente dal Partenone, collocato al Museo Archeologico Antonio Salinas a Palermo; il Getty Museum ha annunciato l'acquisto di un busto marmoreo di età romana proveniente da Roma.
Il gesto a favore
La restituzione temporanea da parte dell’Italia del fregio di Palermo si sta negoziando da quasi un anno, è in fase di completamento l'accordo tra la Regione Sicilia e il ministro della Cultura greco, Lina Mendoni che vede coinvolto il museo di Palermo. Lo scorso 30 novembre, durante una conferenza tenutasi al Central Archaeological Council, giornalisti e archeologi sono stati informati che la traslazione del frammento sarebbe avvenuta prima della fine del 2021. Il gesto, da lungo atteso, segna un traguardo importante nel rapporto tra due stati-vittima del traffico illecito di antichità, ma non è definitivo.
Il Ministero ha fatto subito sapere che in base all'articolo 67 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il prestito potrà avere una durata massima di quattro anni, rinnovabili per altri quattro anni, per un massimo di otto anni. Eppure il cratere a volute in prestito al Dallas Museum (ex Edoardo Almagià) è negli Stati Uniti da più di nove anni. Pare quindi che prestiti “a lungo termine” possano essere negoziati, ma che questo beneficio non spetti al frammento di Palermo. Per di più, l'Italia riceverà in cambio dall’istituto greco due oggetti: una statua acefala di Atena e un vaso protogeometrico. Con tutte le opere italiane che, in questi giorni, stanno ritornando a casa da molte parti del mondo, ci si sarebbe attesi una maggiore sensibilità verso uno stato anch'esso vittima di saccheggi che si poteva concretizzare in uno spoglio concreto dei diritti di proprietà sull'opera. Un gesto simbolico, un'eccezione alla ferrea regola sui beni del demanio culturale inalienabili, che in questo contesto avrebbe avuto un valore contrario, affermando il diritto di uno stato-vittima alla restituzione dei propri beni.
Intanto negli Stati Uniti
Quasi contemporaneamente la notizia del frammento di Palermo, il Getty Museum ha reso pubblico l'acquisto di un busto marmoreo ritraente il generale romano Germanico, figlio adottivo di Tiberio e padre di Caligola, prima della depositio barbae. La provenance: il Getty ritiene che il busto possa esser stato acquistato a Roma negli ultimissimi anni del ’700 da Thomas Bruce, il settimo Conte di Elgin, più noto per aver portato nel Regno Unito i fregi del Partenone. I contatti con Elgin e l'Italia sono provati dal fatto che a capo della squadra incaricata di rimuovere i marmi dall'Acropoli di Atene, c'era un italiano. Il busto è poi rimasto nella casa di famiglia di Broomhall in Scozia fino al 2012 quando fu acquistato all’asta a New York da un collezionista privato. Il busto sarà esposto a partire da questo mese nella mostra «Recent Acquisitions 2021: Collecting for the Museum» al Getty Center prima di essere collocato in modo permanente al Getty Villa Museum nella Galleria Early Roman Imperial Sculpture nel 2022.
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