Marmo, le macchine di Gmm al record di export e fatturato
Ricavi a 124 milioni nel 2022 ed Ebitda a +45% grazie anche al consolidamento di due acquisizioni e alle sinergie tra le aziende del gruppo
di Giovanna Mancini
2' di lettura
Forse non volevano cambiare il mondo ma sicuramente, dando vita alla loro piccola azienda in uno stabilimento di 400 metri quadrati a Gravellona Toce (Verbania), i quattro fondatori di Gmm avevano progetti ambiziosi, che a 30 anni di distanza non hanno deluso le aspettative. Oggi l’azienda piemontese, specializzata nella produzione di macchinari per la lavorazione dei materiali lapidei, è un gruppo che consolida tre realtà produttive, in seguito alle acquisizioni, nel 2022, dell’italiana Bavelloni (macchinari per la lavorazione del vetro piano) e dell’australiana Techni Waterjet (macchine per il taglio ad acqua), di cui possedeva già il 70%.
Proprio grazie alle sinergie fra le tre aziende Gmm ha chiuso un 2022 da record, con 124 milioni di euro di ricavi consolidati (+18% rispetto al 2021), un Ebitda pari a 12,5 milioni (+45%) e un portafoglio ordini di 50 milioni di euro, a cui si aggiunge la forte riduzione dell’indebitamento finanziario (la posizione finanziaria netta è di 3 milioni di debiti) nonostante i tanti investimenti destinati alle operazioni straordinarie e all’ampliamento della capacità produttiva.
«Siamo ormai una multinazionale presente in 90 Paesi, con nove filiali nel mondo e una quota export dell’85%», spiega Corrado Franzi, consigliere delegato del gruppo nonché uno dei soci fondatori, che attualmente detengono insieme il 25% di Gmm, mentre il restante 75% è in mano al fondo di private equity Consilium.
Certamente l’elevata domanda del mercato ha contribuito a raggiungere quelli che il ceo Marco Rampichini definisce «risultati eccezionali». Ma dietro quest’anno record c’è anche una strategia industriale e commerciale che punta all’integrazione e alla sinergia tra le diverse divisioni del gruppo. «Tutte e tre hanno chiuso con numeri superiori alle attese – spiega Rampichini –. Sono realtà che si rivolgono a mercati diversi, ma hanno specificità tecniche e di prodotto similari. Perciò abbiamo avviato interessanti interazioni, applicando le tecnologie specifiche di un settore anche agli altri. Stiamo investendo molto su queste sinergie, soprattutto di prodotto e i nostri dipartimenti di ricerca e sviluppo stanno collaborando tra loro per co-sviluppare soluzioni tecnologiche per i prodotti che lanceremo nei prossimi mesi e anni».
Un’osmosi di competenze che interessa anche l’area commerciale, precisa Corrado Franzi: «Abbiamo cavalcato la crescita del comparto Real estate, cercando anche di coordinare le coperture geografiche delle nostre aziende, quindi creando sinergie tra la rete distributiva Gmm e quelle di Bavelloni e TecniWaterjet. Questo ha contribuito alla crescita organica che viceversa, senza queste interazioni, non avrebbe avuto il gradiente di sviluppo che abbiamo visto».
Il 2023 sarà un anno di consolidamento delle operazioni fatte nel 2022, con ulteriore spinta verso i mercati esteri, attraverso l’apertura di nuove filiali, ma importanti investimenti anche in Italia, dove è in corso l’ampliamento della capacità produttiva in tre stabilimenti, per un totale di 3mila mq in più a regime. Il tutto si tradurrà anche in un aumento della forza lavoro, che già nel 2022 è aumentata del 5%, portando a 450 il numero complessivo di dipendenti del gruppo nel mondo.
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