Matrimonio rimandato per il Covid-19? Il ristorante deve restituire la caparra
Entra in gioco l’impossibilità sopravvenuta, che obbliga alla restituzione dell’acconto. In alternativa i futuri sposi e l’azienda possono rinegoziare il prezzo per la nuova data scelta
di Maurizio Di Rocco
1' di lettura
Il quesito. In seguito all'emergenza coronavirus, io e la mia compagna abbiamo deciso di posticipare il nostro matrimonio dal mese di maggio
al mese di ottobre 2020. Considerando che al momento della conferma del nostro banchetto abbiamo dato una caparra
di 1.000 euro, chiediamo se abbiamo diritto alla restituzione della dei soldi da parte del ristorante .C.F. - Brescia
La risposta. L'impossibilità sopravvenuta di dare corso al contratto di ristorazione costituisce motivo di risoluzione del contratto stesso. In base agli articoli 1256 e 1463 del Codice civile, la parte che ha ricevuto un acconto sul prezzo dovrà quindi restituirlo all'altra.
Nulla vieta, peraltro, che le stesse parti si accordino per rinegoziare il contratto, spostandone l'esecuzione ad altra data, tenendo fermo l'acconto già versato.
Il quesito è tratto dall’inserto L’Esperto risponde, in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 6 aprile 2020 con una sezione dedicata ai quesiti legati all’epidemia di Covid-19.
Consulta L’Esperto risponde per avere accesso a un ar chivio con oltre 200mila quesiti, con relativi pareri. Non trovi la risposta al tuo caso? Invia una nuova domanda agli esperti.
È disponibile l’ app del Sole 24 Ore scaricabile gratuitamente da Apple Store o Google Play
loading...