Mattarella al 38° parallelo, visita all’enigma coreano
Il presidente della Repubblica sarà dal 7 al 9 novembre in Corea del Sud, mentre dal 9 all’11 visiterà l’Uzbekistan
I punti chiave
4' di lettura
Corea e Uzbekistan: Sergio Mattarella fa il suo ritorno in Asia, dopo la visita in Cina nel 2017. Il presidente della Repubblica, dopo essere stato in passato in Indonesia e Vietnam, sarà dal 7 al 9 novembre a Seul e Daegu, mentre dal 9 all’11 visiterà Tashkent e Samarcanda in Uzbekistan. Mentre lo scenario internazionale si complica, l’estremo oriente e l’Asia centrale pur essendo fisicamente lontani dagli scenari di crisi, conservano una valenza strategica, sia politica che economica, e intensi sono i rapporti bilaterali e gli scambi commerciali e culturali tra l’Italia e questi due Paesi. Il dialogo, insomma, già stretto, va tenuto vivo, nell’ottica di una collaborazione multilaterale
La visita di Stato in Corea
Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura e dalla delegazione italiana guidata dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, arriverà all’aeroporto militare di Seoul nella mattinata di martedì 7 novembre. Prima tappa della visita di Stato al Cimitero Nazionale, dove l’inquilino del Colle deporrà una corona di fiori in memoria dei veterani della guerra di Corea. A seguire, in agenda, la visita al Museo nazionale della Corea.
La tappa più evocativa a Panmujeon
Il cuore della missione sarà mercoledì 8 novembre: Mattarella andrà a Panmunjom, luogo simbolico e sito storico dell’armistizio tra le due Coree dopo una guerra durissima che spaventò il mondo (le stime parlano di quasi due milioni di morti contando anche quelle americane e cinesi) dal 1950 al 1953. Si trova a 60 km a nord di Seul e 10 km a est di Gaeseong (in Corea del Nord), e costituisce l’Area di Sicurezza Congiunta (JSA), una fascia demilitarizzata larga 4 chilometri, controllata dall’Onu, che spacca in due la penisola coreana, dividendo tutt’oggi un popolo le cui famiglie separate non possono avere contatti di alcun tipo. La Corea del sud moderna ed occidentale, cresciuta sotto l’ombrello statunitense, e la Corea del nord, chiusa, misteriosa, sostenuta in passato dalla Russia sovietica (di soli 17 chilometri il loro confine) ed oggi, pur con un certo fastidio, dalla Cina con cui confini. I rapporti di vicinanza tra Seul e Pyongyang restano delicati e la persistente minaccia nucleare rappresenta uno dei temi più caldi di questa porzione di continente. Mattarella visiterà il Visitor Center della JSA e i siti dell’area.
L’incontro con il presidente della Repubblica di Corea
Nel pomeriggio il Capo dello Stato incontrerà presso il Palazzo presidenziale della Blue House, il presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk-yeol, per i colloqui allargati alle delegazioni ai quali seguiranno le dichiarazioni alla stampa. Italia e Corea del Sud hanno posizioni comuni su molti fronti, sia bilaterali che multilaterali. Seul dal prossimo anno siederà nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e questo fa del Paese dell’estremo oriente un interlocutore importante per quel che riguarda tutti i principali dossier internazionali.
Non solo. La Corea del Sud è la quarta economia in Asia ed è la prima in termini di interscambio pro capite. A parte il colosso nazionale Samsung, tante sono le realtà in crescita, in settori chiave come semiconduttori e microchip ed è in corso un negoziato per la firma di un memorandum of understanding che coinvolga, oltre a innovazione, tecnologia e commercio, anche il segmento aerospaziale.
A Daegu ultima tappa in Corea del Sud
Giovedì 9 novembre il presidente della Repubblica incontrerà il personale dell’ambasciata d’Italia a Seoul e la collettività italiana nella Repubblica di Corea. Quindi partirà alla volta di Daegu, ultima tappa in Corea del Sud. Mattarella e la delegazione visiteranno il Tempio Haeinsa, patrimonio dell’umanità Unesco. Il Monumento, uno dei tre templi-gioiello buddisti della Corea del Sud, ospita dalla fine del 1.300 le cosiddette Tripitaka Koreana, cioè l’intera collezione di 81.258 tavolette in legno con le Scritture Buddhiste. Al termine della visita prevista la partenza per l’Uzbekistan.
La visita in Uzbekistan
Il Capo dello Stato ricambia la visita fatta a giugno dal presidente della Repubblica uzbeko Shavkat Mirziyoyev. In quell’occasione fu firmato un accordo di partenariato strategico, manifestando così una concreta attenzione per un Paese che, insieme al Kazakistan dal punto di vista energetico, rappresenta una porta d’ingresso in Asia centrale e in una zona che è anello di congiunzione tra Estremo oriente e Paesi dell’ex Unione sovietica. Una collocazione che assume una rilevanza ulteriore alla luce della guerra in Ucraina, rispetto alla quale l’Uzbekistan cerca di assumere posizioni indipendenti e non allineate, che possano permettergli di mantenere il dialogo con l’Occidente e di svolgere anche un ruolo di mediazione con la Federazione Russa.
Cooperazione rafforzata sul piano industriale e culturale
Quanto ai rapporti con l’Italia, l’ultima visita di un Presidente della Repubblica in queste terre risale a quella di Oscar Luigi Scalfaro nel 1997. Mattarella incontrerà Mirziyoyev venerdì 10 e anche in questo caso è prevista la firma di intese che testimoniano l’intenzione di rafforzare la cooperazione sul piano industriale e culturale. Va letto anche in quest’ottica l’appuntamento di Mattarella nel campus del Politecnico di Torino aperto nella capitale Tashkent e la partecipazione del Capo dello Stato alla conclusione del seminario ’Direzione 4.0: collaborazione su istruzione e innovazione per la trasformazione dell’industria dell’Uzbekistan’.
La missione proseguirà sabato 11 con una sosta a Samarcanda, dove il Presidente della Repubblica avrà modo di visitare le tre Madrase di Ulugh Beg, Tilya Kori e Sher-Dor e lo spazio espositivo temporaneo dedicato alla missione archeologica congiunta italo-uzbeka nel sito di Kofir Qal’a. Quindi un’ulteriore sosta al Complesso monumentale Shah-i-Zinda. Ultima tappa prima del ritorno in Italia la visita al centro storico di Kiva, città anch’essa inserita nel Patrimonio Unesco, che rappresentava uno degli snodi dell’antica Via della seta e che esteriormente conserva intatte alcune delle sue caratteristiche storico-artistiche, assumendo quindi un valore emblematico dal punto di vista culturale.
loading...