Mattarella ad Auschwitz: luogo dell’orrore, regimi fascisti complici della carneficina
Il presidente Sergio Mattarella è arrivato ad Aushwitz da Varsavia nella seconda giornata della sua visita in Polonia. Il capo dello Stato dopo aver visitato il museo di Auschwitz ha partecipato alla tradizionale Marcia dei vivi in ricordo delle vittime dell’Olocausto
I punti chiave
3' di lettura
«Un luogo dell’orrore». Così il presidente Sergio Mattarella visitando i padiglioni del campo nazista in Polonia di Auschwitz. Il capo dello Stato si è trattenuto in raccoglimento davanti al muro della morte dove venivano fucilati i prigionieri. E «ha aggiunto: bisogna “fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei che consegnarono i propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità. Un crimine che non può conoscere né oblio né perdono»
Mattarella: Auschwitz è un immenso cimitero senza tombe
«In quattro anni, dal 1941 al 1945 - ha ricordato Mattarella - in questo complesso furono assassinate oltre un milione di persone, in ragione della propria appartenenza a una fede, a una cultura, in ragione delle loro convinzioni o della loro condizione. Nei campi nazisti, oltre a milioni di ebrei, anche oppositori politici, sinti, rom, disabili, omosessuali trovarono la morte nelle camere a gas, per il freddo, la fatica, la fame e la malattia o, ancora, perché vittime di esperimenti criminali. Cittadini innocenti di ogni Paese d’Europa furono tradotti bestialmente a questo luogo di morte. Un immenso cimitero senza tombe»
«Vedere Auschwitz dà misura dell’inimmaginabile»
E ancora: «Già studiarlo, e l’ho fatto molto a lungo, è impressionante ma vederlo è un’altra cosa. E’ già straziante leggere e vedere nei video le testimonianze, ma vederlo è un’altra cosa, che dà la misura dell’inimmaginabile. Vedere quelle scarpe, vedere quelle scarpette dei bambini, dei neonati sono cose inimmaginabili e bisogna continuare a ricordare e bisogna ricordare che quello che vediamo è una piccola parte» ha detto Mattarella visitando il blocco 5 di Auschwitz. «Dovete trasmettere anche voi a vostra volta la memoria. Dovete trasmetterla anche voi a chi verrà dopo» ha aggiunto il capo dello Stato parlando con gruppo di studenti.
La corona di fiori di fronte al Muro delle esecuzioni
Mattarella è arrivato ad Aushwitz da Varsavia nella seconda giornata della sua visita in Polonia. Insieme alla figlia Laura, accompagnato dal viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha iniziato la sua visita ad Auschwitz, dove ha trovato ad accoglierlo le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla deportazione nel campo di concentramento, e i rappresentanti delle Comunità ebraiche. Il Capo dello Stato, come primo atto, ha deposto una corona di fronte al Muro delle esecuzioni.
Mattarella: nessuno evada il monito dell’Olocausto
«Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ’30 del secolo scorso con l’infuriare dell’inumana aggressione russa all’Ucraina, la memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso» ha aggiunto il capo dello Stato che ha voluto anche ringraziare le sorelle Bucci per la loro testimonianza: «quest’anno ci accompagnano in questa indimenticabile esperienza due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau: Tatiana e Andra Bucci. Con loro, giovani studenti del mio Paese. A Tatiana e Andra va il ringraziamento di noi tutti». Quindi il capo dello Stato ha visitato il Museo insieme alle sorelle Bucci e agli studenti di tre istituti italiani: il Liceo scientifico-classico-scienze umane ’Leonardo da Vinci’ di Terracina; il Liceo classico ’Rinaldini’ di Ancona; il liceo Pujati di Sacile.
La Marcia dei vivi
Successivamente Mattarella si è spostato nell’area del campo di Birkenau, dove ha partecipato alla cerimonia di conclusione della Marcia dei vivi, appuntamento che si svolge ogni anno per celebrare le vittime della Shoah il 27esimo giorno di Nissan in base al calendario ebraico, che quest’anno corrisponde al 18 aprile su quello gregoriano
«Il pregiudizio e il razzismo sono in agguato»
«L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli» ha detto il presidente parlando a Birkenau. E ha aggiunto: «Oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto. Ricordare è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere «persone umane». Per ribadire «mai più».
loading...