Mattarella: «Recovery fund occasione di storico rilancio da non perdere»
«Dalla Ue prova di lungimiranza e tempestività», ha detto il capo dello Stato
di Nicoletta Cottone
2' di lettura
«Il Piano per l’Italia, in cui è prezioso il contributo delle Regioni, rappresenta un impegno ineludibile. Impegno correttamente avvertito non come il passaggio di una diligenza cui attingere ma come un'occasione di storico rilancio del sistema Italia, con modalità di coinvolgimento e collaborazione compatibili con la pressante urgenza di definizione». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'incontro con i presidenti di Regione al Quirinale per il 50esimo delle Regioni a Statuto ordinario.
Appuntamento da non perdere
«É un appuntamento da non perdere - ha sottolineato Mattarella - per incidere su nodi strutturali con riforme e investimenti commisurati: tutela dei bisogni, rilancio dell'economia, valorizzazione dei territori con il recupero di ritardi decennali, sono priorità nazionali da definire alle quali devono concorrere tutte le energie del Paese, istituzionali e sociali».
Dalla Ue una prova di lungimiranza e tempestività
«L’Unione europea - ha detto Mattarella - ha dato prova di lungimiranza e tempestività nel mettere a punto strumenti volti a favorire la ripresa e la crescita economica del Continente».
Contemperare esigenze di tutela della salute e rilancio dell’economia
Il capo dello Stato ha affrontato anche il tema del coronavirus, che in Italia ha causato oltre 35mila vittime, colpendo duramente il Paese. «Se la violenza dell’epidemia appare essersi attenuata, non sono venute meno le esigenze di promuovere politiche coerenti con la tutela della salute dei nostri concittadini e con le esigenze di rilancio dell’economia del Paese, così duramente colpita dalle conseguenze della crisi sanitaria».
Integrare la Commissione questioni regionali con le autonomie
Mattarella ha sottolineato come «l’autonomia regionale risulti valorizzata dal venire esercitata nel quadro di accordi generali che tengano conto delle esigenze unitarie, di carattere giuridico, economico e sociale, rappresentate dallo Stato». Ha ricordato come le Conferenze siano «il luogo della rappresentanza degli esecutivi statale, regionali e locali. Allo sviluppo della collaborazione tra gli esecutivi potrebbe facilmente accompagnarsi, anche in funzione di bilanciamento, il riconoscimento di un ruolo alle assemblee legislative». Su questo fronte, ha ricordato il capo dello Stato, «sarebbe sufficiente, per il momento, porre mano all’attuazione dell'articolo 11 della riforma del titolo V del 2001, che prevede l’ integrazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali con rappresentanti delle stesse autonomie territoriali».
Alle regioni sono state attribuite funzioni fondamentali
Il capo dello Stato ha ricordato come in questi cinquanta anni, «il ruolo delle regioni ha influenzato fortemente l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni, pur se non sempre il loro assetto si è ridisegnato in maniera del tutto lineare. Funzioni fondamentali sono state attribuite alle Regioni».
In dono una stampa del 1978 dell’Italia pre-unitaria
La Conferenza delle regioni nel corso dell’incontro ha donato al capo dello Stato una stampa del 1758, una carta dell’Italia pre-unitaria. «L’unità della Repubblica è per tutti noi un valore imprescindibile, ma le cartine antiche dell’Italia sono il simbolo di un Paese che già esisteva come entità geografica, culturale, linguistica e morale ben prima che i suoi popoli riuscissero a raggiungere l'unità politica - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini -. Sono le nostre radici che sanno spiegare meglio di ogni altra cosa le tante soggettività e identità che compongono il nostro Paese, ma anche il senso e la forza della nostra Nazione, di cui Ella è l'interprete più autorevole e sensibile».
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