Vent’anni dal delitto

Mattarella ricorda Marco Biagi, riformatore coraggioso

Il giuslavorista è stato assassinato da un commando delle Nuove Brigate Rosse, mentre stava rientrando a casa. A Bologna biciclettata e un convegno per ricordarlo

Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate rosse il 19 marzo del 2002 (foto imagoeconomica)

3' di lettura

Vent’anni dal delitto di Marco Biagi, ucciso dalle nuove Br. La sera del 19 marzo 2002 il professor Marco Biagi il giuslavorista venne assassinato da un commando delle Nuove Brigate Rosse, mentre stava rientrando a casa, sotto il portico di via Valdonica, nel ghetto ebraico di Bologna. Biagi era consulente del ministero del Lavoro e gli spari dei brigatisti colpivano a morte un altro giuslavorista, tre anni dopo Massimo D’Antona. Fu preso di mira in quanto uno degli ispiratori della legge 30 - con il suo libro bianco sul mercato del lavoro - che poi gli é stata, di fatto, intitolata.

Biciclettata e convegno per ricordarlo 20 anni dopo

Alle 17 il sindaco di Bologna Matteo Lepore deporrà una corona in via Valdonica 14, dove il professore abitava e dove è stato ucciso. Alle 19.50, con ritrovo alle 19.20, dalla piazza Medaglie d’Oro della Stazione centrale partirà la staffetta simbolica che in bicicletta giungerà in via Valdonica seguendo il percorso che Marco Biagi compì quella sera del 2002. Alle 20.05, a conclusione del percorso verrà deposta una corona di fiori e, dopo un minuto di raccoglimento, si svolgerà una breve cerimonia di commemorazione. Il pomeriggio prima, domani venerdì 18 marzo, alle 17.30 in sala anziani a Palazzo d’Accursio si svolgerà il convegno ’Il riformismo per la dignità del lavoro’. Modera Alessandra Servidori. Dopo un saluto del cardinale Matteo Zuppi, interverranno il sindaco Matteo Lepore, Giuliano Cazzola, Bruno Tabacci, Marco Bentivogli e Romano Prodi.

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Il Capo dello Stato Mattarella: «Biagi riformatore coraggioso»

«Sono trascorsi vent’anni dall’agguato che tolse la vita a Marco Biagi. Epigoni della criminale avventura brigatista, in preda al più cupo delirio ideologico, colpirono a morte, al ritorno a casa dopo la giornata all’Università, un uomo appassionato e inerme, uno studioso aperto ai fermenti della società. Il pensiero deferente si rivolge anzitutto alla signora Marina Orlandi e ai familiari, così crudelmente provati, capaci di esprimere nel dolore grande dignità, alimentando, negli anni, l’impegno di ricerca degli amici e dei colleghi di Marco Biagi, dando seguito al suo impegno civile, culturale, politico». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione. «Marco Biagi apparteneva alla schiera di giuslavoristi impegnati a cogliere le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e ad accompagnarle nelle proposte di innovazione anche normative per confermare il significato dell’affermazione contenuta all’art.1 della nostra Carta Costituzionale. Altri coraggiosi riformatori al pari di Biagi - prosegue il Capo dello Stato - erano stati uccisi, Ezio Tarantelli e Massimo D’Antona. Ciò che il terrorismo pretendeva di cancellare era proprio la capacità di dialogare, di connettere i diritti con le trasformazioni in atto nell’economia e nella società, di tenere viva la mediazione tra istituzioni, imprese, forze sociali, per sostenere lo sviluppo del Paese unitamente ai valori di equità e giustizia. Le testimonianze di Marco Biagi e di queste personalità fanno parte della memoria della Repubblica e restano esempi per la nostra comunità, ai quali possono guardare i giovani che vogliano essere protagonisti e costruttori di un domani migliore».

Casellati: suo coraggio e impegno siano di esempio

«A distanza di vent’anni, ricordare la tragica uccisione di Marco Biagi significa comprendere i valori e gli ideali che quell’attentato ha voluto negare e continuare a lottare perché essi possano guidare il processo di modernizzazione della nostra società». È quanto ha sottolineato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati. «Questo - ha aggiunto - significa rendere omaggio ad una figura che ha saputo credere fino in fondo in un progetto di innovazione del mercato del lavoro ancora oggi straordinariamente attuale, volto a promuovere la crescita dell’occupazione intervenendo sui fattori di squilibrio. Il coraggio di Marco Biagi, la sua indipendenza e il suo impegno civile ci aiutino a proseguire queste battaglie difendendo la libertà di manifestazione del pensiero contro ogni forma di minaccia terroristica»..

Fico, il terrorismo non ha cancellato le sue idee

Anche il presidente della Camera Roberto Fico ha commentato l’anniversario, sottolineando che «il terrorismo, con la sua cieca e sterile violenza, non è però riuscito nell’intento di cancellare le idee e l’impegno di Marco Biagi. Un uomo del dialogo e del confronto, capace di intercettare i punti di intesa tra le diverse prospettive all’interno del mondo del lavoro senza mai rinunciare a promuovere una visione autenticamente riformista. Ricordando Marco Biagi ricordiamo l’importanza di affrontare i temi legati al lavoro, alla precarietà e alla giustizia sociale secondo una visione aperta e senza veti ideologici. Un impegno imprescindibile che richiede una profonda adesione a quei valori di solidarietà che ispirarono il pensiero di Biagi e che sono alla base della nostra Costituzione».

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