Maturità e alternanza scuola-lavoro, in piazza la protesta di 100mila studenti
Cortei in 18 regioni e 50 città. Contestazione contro l’esame di Stato 2022 che prevede due prove scritte
di Redazione Scuola
3' di lettura
Centomila studenti sono scesi - il 4 febbraio - in oltre 40 piazze in tutta Italia al grido di «Gli immaturi siete voi» per mobilitarsi contro la decisione del ministero dell'Istruzione di tornare all'esame di maturità con due prove scritte (oltre all'orale) e contro l'alternanza scuola lavoro che ha visto nei giorni scorsi la drammatica morte di Lorenzo Peralli, ucciso da una trave d'acciaio nello stabilimento metalmeccanico Burimec, a Lauzacco l'ultimo giorno di stage. Un corteo di 5mila studenti è arrivato a Roma, sotto al ministero, mentre altri cortei e presidi si sono svolti a Milano, Genova, Venezia, Palermo, Firenze, Bari, Perugia e in altre città.
Cortei in 18 regioni e 50 città
Ad essere attraversate da manifestazioni e flashmob sono state 18 regioni e una cinquantina di città. Tra le varie associazioni oggi in piazza anche “La Lupa”, il movimento più radicale, che si ispira alla Pantera; durante la mattinata ha verniciato il proprio simbolo sui muri di Roma e sparato petardi, e fumogeni colorati.
No alla Maturità con due prove scritte
Gli studenti e le studentesse chiedono una inversione di marcia da parte del ministero sulla proposta di esame di Stato di quest'anno: vogliono che l'esame sia basato sui percorsi personali degli studenti, considerando i tre anni scolastici passati durante la pandemia, un colloquio orale incentrato sulla tesina ed un ripensamento della seconda prova. Una delegazione di ragazzi è stata ricevuta dalla struttura ministeriale e martedì 8 febbraio il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà le Consulte delle studentesse e degli studenti di recente rinnovate. Ma l'incontro è stato definito «insoddisfacente» dai ragazzi per i quali non c'è stata nessuna apertura e che confidano nell'incontro di martedì prossimo direttamente con il ministro.
Alternanza nel mirino
L'altro motivo di forte malessere è l'alternanza scuola lavoro che ha prodotto nei giorni scorsi scontri con le forze dell'ordine. Intanto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, riferendosi proprio alla morte di Lorenzo Parelli, ha detto che «noi dobbiamo assicurare sicurezza in generale e in particolare nei luoghi in cui si realizza la formazione dei giovani. La vicenda dello studente morto in azienda aveva delle peculiarità che non consentono di trarne un giudizio generale sul tema dell'alternanza scuola-lavoro». Nel pomeriggio alcune decine di studenti dei Collettivi milanesi hanno effettuato un blitz al Provveditorato agli Studi della Lombardia, imbrattando vetrine e occupando temporaneamente alcuni spazi. La polizia è intervenuta per allontanarli. «Noi studentesse e studenti abbiamo occupato la sede milanese del provveditorato all'istruzione contro l'Alternanza Scuola - Lavoro, ora Pcto, sistema di sfruttamento che toglie ore alla formazione», si leggeva in un cartello nel cortile interno del complesso. E ancora: «Questo modello scolastico ci uccide». La Flc Cgil si è detta al fianco degli studenti scesi nelle piazze per far sentire la loro voce. «Chiedono di essere ascoltati dal ministero sulle nuove modalità dell'esame di stato che ripropongono una seconda prova scritta ignorando completamente tre anni scolastici discontinui, fatti di quarantene, dad, didattica mista. La settimana scorsa hanno protestato per la morte dello studente Lorenzo Parelli, una morte terribile avvenuta nel sistema di istruzione, anche in quel caso chiedevano di essere ascoltati e invece, sono stati manganellati», ha accusato il sindacato. Intanto oggi il ministero ha diffuso i dati secondo i quali nella settimana dal 24 al 29 gennaio gli alunni in presenza sono stati 4.676.728 pari all'81,2%, mentre le classi in dad e le sezioni in quarantena sono state 50.579 pari al 17,2%.
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