Le imprese: subito meno tasse sul lavoro e avanti con gli incentivi 4.0

6/7Politica Economica

Maurizio Casasco (Confapi): «La sostituzione dell’Ace con la mini Ires non va bene»

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La conferma dell'iperammortamento nella versione attuale del Ddl bilancio è un fatto positivo ma, sottolinea Maurizio Casasco, presidente di Confapi - una confederazione che riunisce piccole e medie aziende italiane - «è stato confermato con degli scaglioni, e quindi ridotto. E, soprattutto, manca il superammortamento, che andrebbe incontro alle esigenze delle piccole e medie aziende, che costituiscono l'ossatura del nostro sistema produttivo». Bocciato il ridimensionamento del credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, come bocciata è l'idea di sostituire l'Ace, l'Aiuto alla crescita economica, con la mini Ires. la soluzione è positiva. Ci vuole infine qualcosa di più sul fronte della deducibilità dall'Irpef e dall'Ires dell'Imu sui capannoni. «Bisogna considerare – osserva Casaco - che, in particolar modo la manifattura, oggi deve avere dei parametri che non sono solamente i metri quadrati. Ci sono delle aziende di tipo “diverso” che hanno dei fatturati incredibili dal digitale, rispetto alla manifattura che ha bisogno di capannoni per macchinari. Si pensi ad esempio al tessile, al comparto della meccanica. E si pensi invece ad altre situazioni che hanno bisogno ormai solo di computer. La questione dovrebbe essere impostata non solo sui metri quadrati, ma sul fatturato, sul numero dei dipendenti». Il vero assente nelle proposte delineate dall'esecutivo giallo verde è «l'abbattimento del costo del lavoro per le aziende. La politica sociale – sottolinea il numero uno di Confapi - la si fa attraverso il lavoro. Il lavoro lo crea l'industria e l'impresa. Due cose aiutano le aziende: l'abbattimento del cuneo fiscale, la semplificazione delle procedure burocratiche e anche una giusta flessibilità. Punto. Da questo punto di vista, le misure attualmente contemplate dalla manovra sono assolutamente timide. È la cultura anti-industriale, che peraltro non è di oggi ma arriva dal passato, che rappresenta il vero problema. Bisogna creare le condizioni per il lavoro. Ci possono essere tutti gli incentivi possibili, ma se queste condizioni non ci sono il sistema non riparte». Incentivi che spesso si sviluppano sul piano fiscale. «La mini Ires è complicata – afferma Casasco - . Se pensiamo di sostituire l'Ace con la mini Ires non va bene. Casomai era da confermare l'Ace con un'incentivazione anche magari con scaglioni diversi, anche dal punto di vista dimensionale. W poi abbiamo dimezzato il credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo: abbiamo bisogno non solo di innovazione di processi, e in questo 4.0 è positivo, ma anche di innovazione di prodotti, di brevetti. Per fare i brevetti, che sono la nostra forza, abbiamo bisogno di innovare in continuazione, da design industriale al brevetto delle valvole. La ricerca e sviluppo è fondamentale. Bisogna creare un collegamento tra l'industria e la ricerca. E la politica deve favorire questo nesso. Se dimezza ricerca e sviluppo, va contro questo principio di sviluppo e di crescita». Un messaggio che Confapi recapiterà, martedì, al responsabile dello Sviluppo economico.

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