Mazda CX-60: la prova su strada del suv sei cilindri diesel
Abbiamo provato il nuovo modello a ruote alte giapponese con alimentazione diesel da 200 cv e con trazione posteriore
di Giulia Paganoni
4' di lettura
Elegante e tecnologico. Il suv Mazda CX-60 è stato presentato lo scorso anno in versione benzina ibrido plug-in (Phev) da 327 cv e ora arriva anche con motore sei cilindri diesel Mild hybrid da 200 cv e trazione posteriore in attesa del 249 cv con trazione integrale.
La “strana” scelta del diesel
Mazda investe ancora nelle motorizzazione termiche e anche nel diesel (elettrificato) che è stato da lungo tempo demonizzato per le sue emissioni. Ma la casa giapponese ha scelto di investire ancora in questa tecnologia apportando dei miglioramenti, come l'innovativa camera di combustione, per migliorare le performance e, soprattutto, contenere i consumi.
Il risultato è un suv comodo ed elegante che non è un fulmine (pesa oltre 1800 kg) ma che è in grado di percorrere 5l/100km secondo il ciclo di omologazione Wltp ma, che nella realtà, abbiamo visto registrare anche 4l/100km in un percorso misto di oltre 200 km. Quindi può ancora restare la scelta privilegiata per chi percorre molti chilometri e per un pubblico flotte.
Dimensioni e stile giapponese
Mazda CX-60 si posiziona tra i D-suv del mercato, andando a competere direttamente contro le tedesche Audi Q5 35 Tdi, Bmw X3 Xdrive, Alfa Romeo Stelvio e Volvo XC-60. Le dimensioni di CX-60 sono generose: lunga 4.745, larga 1.890, alta 1.680 e con un passo di 2.870. Il bagagliaio è capiente 570 litri e raggiunge i 1.148 litri abbassando lo schienale del divanetto posteriore, mossa facile grazie alle levette poste nel vano carico.
La soglia di carico però è un po’ alta, ma si tratta comunque di un suv.
La presenza su strada è enfatizzata da cerchi da 20 pollici (nella versione provata ma partono da 18 pollici). Questi esaltano le linee dell'ultima evoluzione del Kodo design, dove la robustezza dell'architettura di un suv s'intreccia con l'eleganza e l'essenzialità delle linee giapponesi. Grande imponenza è data dall'ampia calandra all'anteriore
Com'è a bordo: doppio display digitale
Il conducente può contare sul cruscotto digitale da 12,3 pollici che ha diverse schermate che variano anche a seconda della modalità di guida selezionata; nella versione Mhev 200 cv sono due: normal e sport.
Mentre al centro della plancia è posizionato un display, sempre da 12,3 pollici, che, a differenza della concorrenza non è ancora touch, da cui è possibile accedere al sistema di navigazione o alle altre funzioni di gestione della vettura. Questo è anche dotato dei protocolli Android Auto e Apple Car Play. Inoltre, sotto la strumentazione per la gestione del clima (Mazda ha preferito una gestione “classica” con bottino e rotelle che noi reputiamo ancora la più sicura) è presente un vano per la ricarica wireless degli smartphone.
I materiali all'interno dell'abitacolo sono di buona qualità, a parte le plastiche poste al centro della plancia come contorno alla leva del cambio. Nota negativa è la rumorosità: all'interno dell'abitacolo rumori e fruscii sono elevati e non secondo gli standard a cui ha abituato Mazda.
La posizione di guida è piuttosto alta e regolabile. Nota interessante è la funzione di gestione della posizione di guida: impostando l'altezza del conducente, l'auto con dei sensori fa uno screening del riconoscimento facciale e regola il sedile secondo dei parametri importati. Il conducente può fare delle modifiche e poi salvare la posizione con il proprio nome. E, ogni volta che si sale in auto, questa riconosce il driver e sistema già in sedile secondo quanto impostato.
Motore: il diesel sei cilindri da 200 cv
La gamma motori, oltre al Phev da 327 cv di sistema e circa 60 km di autonomia, si arricchisce del sei cilindri in linea da 3.3 litri e-Skyactiv D Mhev di nuova generazione con due livelli di potenza: 200 a trazione posteriore e, in arrivo nel mese di marzo, il 249 cv a trazione integrale.
La versione provata da 200 cv è dotato di M Hybrid Boost, il sistema ibrido 48V di Mazda. Ma la vera novità è l'innovativa tecnologia avanzata di combustione Distribution-Controlled Partially Premixed Compression Ignition, con camere di combustione con cielo del pistone a forma di uovo che dividono la miscela aria-carburante in due regioni all'interno della camera del pistone, con il risultato di una combustione più efficiente in un più ampio intervallo di regimi di utilizzo. Il onsumo medio di soli 5,0 l/100 km, emissioni di CO2 di appena 128-130 g/km. Le performance non sono eclatanti ma comunque buone per un suv di quelle dimensioni (e di quel peso di oltre 1800 kg): lo0-100 km/h viene coperto in 7,4 secondi mentre la velocità massima è di 219 km/h.
Il sistema propulsivo è abbinato a una trasmissione automatica a otto rapporti con frizione multidisco e di un generatore/motorino elettrico.
Sicurezza: numerosi sistemi di assistenza alla guida
Avanzate tecnologie di sicurezza di supporto alla guida i-Activsense che offrono prestazioni di sicurezza attiva al vertice della categoria e puntano a una valutazione di sicurezza a 5 stelle Euro Ncap. Inoltre, il nuovo See-Through View monitora con una vista a 360° che migliora la visibilità nelle immediate vicinanze quando si viaggia alle basse velocità
Personalizzazione: quattro allestimenti più altri pacchetti
La Mazda CX-60 è disponibile in quattro diversi allestimenti: il Prime-line è quello d'ingresso che già dispone di un discreto equipaggiamento e, al salire, troviamo intermedio Exclusive-line e, in alto di gamma, Takumi e Homura, più ricchi e di qualità. Gli allestimenti intermedio e di vertice possono essere dotati di altri quattro differenti pacchetti in opzione: Driver Assistance, Convenience & Sound, Panoramic sunroof e Comfort.
Prova su strada e prezzo di listino
Noi abbiamo provato CX-60 con allestimento Homura, caratterizzato da cerchi da 20 pollici e interni in pelle neri. L'auto è risultata essere confortevole e con una qualità dei materiali davvero elevata a parte qualche plastica evitabile. I sedili sono comodi e la seduta è piuttosto alta. I comandi sono a portata di mano (proprio come dettato dal Jinba Ittai Mazda).
Alla guida la marcia è fluida anche se la rumorosità all'interno dell'abitacolo è piuttosto marcata per essere un motore sei cilindri.
Nel suo complesso si tratta di un'auto che può essere alternativa alle classiche station wagon ma sempre con consumi ridotti.
Il prezzo di listino parte da quasi 50mila euro per il diesel Mild Hybrid in allestimento Prime-Line e supera i 60 mila euro per il top di gamma a cui ancora si possono aggiungere altri optional.
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