LA PETIZIONE

McDonald's sotto attacco per la plastica: 325mila firme contro i giocattoli negli Happy Meals

I «pasti felici» di McDonald's non sono più tanto spensierati. Né così giocosi: una petizione partita in Gran Bretagna prende di mira i giocattoli ormai da lungo tempo - dal 1979 - divenuti tradizione negli Happy Meal del colosso americano e globale del fast food. Le firme raccolte viaggiano nell’ordine delle centinaia di migliaia

di Marco Valsania

(Afp)

2' di lettura

I «pasti felici» di McDonald's non sono più tanto spensierati. Né così giocosi: una petizione partita in Gran Bretagna prende di mira i giocattoli ormai da lungo tempo - dal 1979 - divenuti tradizione negli Happy Meal del colosso americano e globale del fast food. O meglio il loro lato «oscuro»: attacca il fatto che questi giochi sono di plastica, cioè di un materiale denunciato sempre più oggi quale calamità per l'ambiente e il cambiamento climatico.

La petizione, che invoca l'eliminazione di gadget considerati come superflui volti ad attirare i consumatori più piccoli, è diventata una valanga: ha raccolto oltre 325mila firme e conquistato le pagine della bibbia del business americano, il Wall Street Journal. Ha trovato appoggio tra i giovanissimi, le loro famiglie e anche ad alto livello tra adulti al governo, a cominciare dal ministero dell'Ambiente di Londra. Simili giocattoli, infatti, sono spesso impossibili da riciclare, perché contengono diversi tipi di plastica.

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La petizione lanciata da due giovanissime britanniche
La petizione è stata lanciata l'anno scorso da due ragazzine britanniche, Ella e Caitlin Wood, età dieci e sette anni. Ha progressivamente trovato eco e popolarità e non se la prende soltanto con McDonald's - sotto accusa è allo stesso tempo Burger King. Ed è a questo punto diventata un'inedita punta di diamante della domanda internazionale e dal basso di un maggior senso di responsabilità ecologica, per la salute del pianeta, da parte del mondo aziendale. McDonald's in Gran Bretagna sta cercando di correre ai ripari nello sforzo di sfuggire all'assedio, recuperare ritardi e riparare danni d'immagine. Il mese scorso ha offerto di scambiare due giocattoli di plastica dura per un libro durante un periodo di sei-otto settimane. Nella seconda metà dell'anno in corso lo scambio verrà esteso a giocattoli di plastica morbida e giochi di società, portando a una riduzione d'insieme del 60% nel ricorso a parti di plastica dura rispetto ai primi sei mesi del 2019.

McDonald's sta inoltre intensificando la sua campagna per ridimensionare l'uso di plastica monouso, altro obiettivo di campagne ambientaliste. In Gran Bretagna ha rimpiazzato le cannucce di plastica con quelle di carta, ha eliminato coperchi di plastica sui gelati e adottato contenitori cartacei per le insalate. In Giappone ha rastrellato 1,27 milioni di giochi durante un esperimento durato dieci settimane l'anno scorso, riuscendo a trasformarli in vassoi per i propri ristoranti. Prove di abbandono delle vecchie cannucce usa e getta sono attualmente in corso negli Stati Uniti e in altri grandi mercati. Burger King sta a sua volta prendendo contromisure: ha fatto sapere di voler considerare soluzioni alternative ai giocattoli finiti sotto accusa.

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