Mch Group il 2022 è ancora in salita dopo un 2021 in rosso
La pandemia ha messo a dura prova i conti del gruppo svizzero proprietario di ArtBasel che necessita di un rafforzamento patrimoniale e del rifinanziamento del debito in scadenza
di Maria Adelaide Marchesoni
I punti chiave
3' di lettura
Il primo semestre 2022 per lo svizzero MCH Group che controlla la più importante fiera internazionale d'arte che apre a Basilea in questi giorni (dal 13 al 19 giugno), è stato ancora difficile a causa della pandemia che continuerà ad avere un forte impatto negativo nei conti economici e patrimoniali.
La guidance del gruppo indica, tuttavia, per la seconda parte dell'anno risultati in miglioramento. Il settore delle fiere e degli eventi, secondo quanto riportato dal gruppo, mostra segnali positivi, ma non sarà possibile compensare completamente le conseguenze della pandemia ed effettuare gli investimenti necessari per attuare il programma strategico. Pertanto MCH Group prevede che l’esercizio 2022, pur essendo migliore rispetto all’anno precedente (la perdita nel 2021 è stata di 17,3 milioni di franchi svizzeri in miglioramento rispetto al rosso di 72,2 milioni di franchi svizzeri), si chiuderà ancora con un risultato negativo.
Le fiere
Gli eventi fieristici rimangono un problema, poiché la pandemia continuerà ad avere un forte impatto negativo e occorrerà tempo prima che la situazione possa tornare alla normalità, consentendo una ripresa dell’attività commerciale. Alcune fiere come Giardina sono state nuovamente cancellate o rinviate come Swissbau e allestite in versione ridotta. Anche Art Basel di Hong Kong (27-29 maggio) si è svolta su scala ridotta per i limiti imposti in Cina, dove la politica zero-contagi ha imposto severe regole di lockdown e restrizioni sui viaggi, limitando la partecipazione internazionale. La “salvezza” in questo caso è il formato ibrido e ad ArtBasel Hong Kong a fronte dell'adesione di 130 gallerie, più della metà erano a distanza (75) con lo stand gestito da personale della fiera.
Tuttavia le alternative digitali e lo sviluppo positivo della divisione Live Marketing Solutions - sempre secondo la guidance - non basteranno a compensare completamente l’impatto negativo della pandemia sull'attività fieristica. C’è molta attesa per la prima edizione della fiera parigina che si terrà in ottobre, ma al momento si hanno poche notizie.
Indiscrezioni
Secondo un articolo apparso la scorsa settimana in prima pagina sul quotidiano basilese BaZ, agli azionisti di MCH, che dal 2020 è controllato da Lupa Investment, l'investment company di James Murdoch, è stata fatta un'offerta di acquisto ad un prezzo pari a circa 200 milioni di franchi svizzeri per il 70% della divisione Art Basel. La manifestazione d'interesse proviene dal fondo d’investimento XanaduAlpha che è interessato allo scorporo delle attività della fiera d'arte. Nel 2020, Annette Schömmel, fondatrice con Thomas Sevcik di XanaduAlpha, aveva avviato trattative simili con MCH, ma alla fine il gruppo aveva trovato un accordo con Lupa di James Murdoch, che ora possiede il 32% della società. Un portavoce di MCH ha, tuttavia, affermato che, a partire dal 2020, “MCH non ha assolutamente intenzione di vendere Art Basel”.
Rifinanziamento del debito
La situazione patrimoniale necessita, tuttavia, di un rafforzamento: a fine 2021 il gruppo presentava un peggioramento dell'indebitamento finanziario netto (prestiti a breve e a lungo termine al netto della liquidità) aumentato a 132,7 milioni di franchi svizzeri (anno precedente 124,7 milioni di franchi svizzeri). Inoltre, a seguito delle perdite accumulate pari a 15,3 milioni di franchi svizzeri, il patrimonio netto è sceso a 47,8 milioni di franchi svizzeri. MCH Group sta pianificando un ulteriore aumento di capitale al fine di garantire la liquidità, inoltre è necessario il rifinanziamento dell’obbligazione da 100 milioni di franchi svizzeri con scadenza maggio 2023. Entrambe le operazioni sono importanti per l’ulteriore sviluppo dell'azienda. Nel 2020 il Kanton Basel-Stadt (Cantone di Basilea Città) e Lupa avevano dichiarato la loro intenzione di sostenere il rifinanziamento. Il Kanton Basel-Stadt (che oggi ha una quota del capitale sociale del 20,21%) chiederà al Parlamento cantonale di partecipare al previsto aumento di capitale con un importo massimo di 34 milioni di franchi. A questa condizione, anche la Lupa investirà nell’azienda fino a 34 milioni di franchi.
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